venerdì 23/6/2006
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venerdì 23 giugno
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Hopkins in pole, Rossi ultimo tempo
Non gli accadeva dal GP del Qatar del 2004 di partire in ultima fila, a Valentino Rossi. E’ risuccesso al GP d’Olanda, ma se a Losail il pesarese fu penalizzato per i noti fatti della pulizia della piazzola di partenza, ad Assen è stato il suo polso destro a non permettergli di fare di meglio. Alla fine, dunque, la microfrattura dell’osso pisiforme causata dalla caduta nel corso del primo turno di prove del giovedì è stata sufficiente: senza forza nella mano, nel frattempo gonfiatasi, per di più dolorante, Vale ha percorso solo 4 giri al mattino e 14 il pomeriggio fermandosi a poco meno di quattro secondi dalla pole fatta registrare da John Hopkins.
“Ho provato sotto antidolorifici, però la frattura che ho nel polso destro mi faceva molto male, ho davvero fatto fatica a guidare – ha spiegato Rossi, affidando le sue parole ad un comunicato – la mano è molto gonfia ed ho poca forza. Insieme a Marco Montanari e al dottor Costa abbiamo fatto tutto il possibile, alcune infiltrazioni e punture di antidolorifici: sono riuscito a fare un po’ di giri, ma il forte dolore mi ha impedito di portare a termine il turno di prove. Per la gara vedremo come starò e soprattutto in base a cosa succederà nel warm up decideremo se correre o no. Sarà comunque molto difficile. Abbiamo provato a spostare la leva del freno più in basso e cercheremo di fare una manopola un po’ più grossa per vedere se va meglio”.
In suo aiuto, psicologico, ad Assen è arrivata anche mamma Stefania, che si è chiusa con lui nel motor-home.
Se Sparta piange Atene non ride: Marco Melandri, il più in forma degli italiani dopo il botto di Barcellona non ha fatto meglio del settimo tempo, mentre tutto il coraggio del mondo non è bastato a Loris Capirossi per andare più in su della quinta fila, da dove partirà con il 15° tempo.
“Sono veramente soddisfatto – ha affermato Melandri – ho avuto così tanti incidenti, nella mia carriera, che evidentemente mi sono abituato meglio di altri al dolore. Il problema è che mi stanco presto, mi fanno male collo e trapezio, ma non voglio fare punture antidolorifiche. Spero solo di partire bene. Io un eroe? No. Nel 2004, a Donington, con la mano rotta non corsi perché mi resi conto di essere un pericolo per me e per gli altri”.
“E' difficile, davvero molto più dura di quanto pensassi – ha spiegato invece Capirossi - ogni piccola buca dell'asfalto per me è una coltellata. Non riesco a respirare bene e le infiltrazioni alla parte sinistra del petto alleviano il dolore ma non eliminano il problema. Ringrazio comunque tutti i ragazzi della Clinica Mobile e il dottor Costa perché mi seguono con tutta la dedizione e mi sono molto vicini, anche dal punto di vista psicologico. Questo è un momentaccio, potevo arrivare da Barcellona in testa al Campionato e continuare a difendermi. Il rammarico per essermi fatto male proprio prima di tre gare consecutive è grande, ma il nostro mondo è fatto così, sono cose che possono capitare. La mia grinta mi ha portato a non mollare neanche oggi, a continuare a crederci. Voglio correre con l'obiettivo di portare a casa qualche punto, perché i Mondiali si vincono anche grazie a un solo punto e il Campionato è ancora lungo".
Con tre dei migliori piloti della MotoGP fuori dai giochi, dunque, come dicevamo il più veloce è stato Hopkins con la Suzuki che ha fatto meglio di Nakano e di Colin Edwards, che comunque fra i tre è quello che ha il ritmo gara migliore.
In seconda fila ci sono Nicky Hayden e Dani Pedrosa, assieme a Chris Vermeulen. L’americano semplicemente non ha azzeccato un buon giro, mentre lo spagnolo ha ammesso di non essersi ancora abituato al nuovo tracciato.
Più che positivo, tenendo conto della tempistica, il 9° tempo di Hofmann, il sostituto di Gibernau, giusto alle spalle di Carlos Checa, rivitalizzato da nuove gomme Dunlop da tempo.

Lorenzo, un martello
Jorge Lorenzo ha siglato la pole position del 76° TT di Assen con una progressione irresistibile per la maggior parte dei piloti in pista. Il pilota di Maiorca ha fatto vedere per tutta la seconda giornata di prove di essersi adattato alla perfezione al rinnovato tracciato “Van Drenthe”, con un passo micidiale. Lorenzo ha girato costantemente sotto al 1’41, scendendo a volte di passo verso l’1’40. La pole del pilota dell’ Aprilia alla fine è stata siglata in 1’40”007 che rappresenta il nuovo riferimento della categoria sul tracciato olandese.
Lorenzo ha dichiarato che dall’inizio dell’anno non ha mai avuto tanta confidenza con la sua RSW250 come in questa occasione, cosa testimoniata dal passo fatto vedere durante il turno di prove ufficiali del pomeriggio. L’unico a non accusare un ritardo che supera il secondo è stato Alex De Angelis che con il suo 1’40”137 è lontano solo 0,130s da Lorenzo.

Da Dovizioso in poi il ritardo rispetto a Lorenzo e De Angelis di un secondo e qualcosa. Il vincitore della gara di Barcellona, ha accusato il colpo dichiarando di non essere soddisfatto della sua prestazione e anche abbastanza preoccupato per la gara.

Il pilota di San marino è sembrato costantemente veloce a partire dalle prove del giovedì nelle quali si è concentrato insieme alla sua squadra sul lavoro in preparazione della gara. Per Alex è importante recuperare punti in campionato per la rincorsa verso una posizione più consona alle sue effettive capacità di guida, per questo il pilota di San Marino ha intenzione di lottare per la vetta ma anche di accontentarsi se Lorenzo dovesse scappare.

In seconda fila Silvayin Guintoli con la RSV250LE del team Equipe de France, settimo con il tempo 1’41”392, alle sue spalle Roberto Locatelli con la seconda RSV250LE del Team Toth, protagonista delle prove ufficiali per la sua guida irruenta che comunque gli ha permesso di essere subito dietro ai primi grazie al suo miglior riferimento in 1’41”434.

Primo della terza fila è Alex Debon, il collaudatore di Aprilia Racing che sostituisce Hector Barbera che si è infortunato durante un allenamento precedente alla gara di Barcellona. Debon ha fatto del suo meglio in 1’41”452, ha avuto problemi con il cambio, successivamente insieme alla squadra ha risolto la situazione con un nuovo set up che non è riuscito a sfruttare per il nervosismo accumulato durante il turno di prove ufficiali.

Da segnalare come sia Antony West (Kiefer Bos) e Andrea Ballerini (Campetella Racing) abbiano portato le loro Aprilia RSV250 standard davanti alla RSV250LE di Jakub Smrz, protagonista della giornata con due cadute, una al mattino e una nel turno di prove ufficiali. West si è qualificato con l’undicesimo tempo (1’41”667) e Ballerini in tredicesima posizione (1’42”042), mentre Smrz ha terminato quattordicesimo.

Kallio avverte Bautista
Kallio ha beffato gli avversari facendo la sua pole position con la scia di Terol, inconsapevole di regalare al rivale con la KTM il miglior tempo in 1'44"532. Il pilota finlandese ha sfruttato tutta la sua esperienza per fare il suo capolavoro, con la collaborazione, incolpevole del giovane spagnolo della Derbi che è apparso più incisivo in questa occasione.

Alvaro Bautista ha confermto il suo posto in prima fila migliorando i suoi riferimenti rispetto a quanto fatto segnare nel primo turno di prove ufficiali di quasi 2 secondi. Grazie al suo 1’44”532, il pilota del team Master Aspar ha attaccato sino allo scadere del tempo a disposizione per la pole position.

In ottica gara, Bautista si dichiara fiducioso e ammette di aver fatto il suo tempo migliore con una gomma non nuova, il che lo fa essere ottimista per la giornata di domani. Bautista parte per l’ottava gara della stagione come leader del mondiale con 144 punti e sa benissimo che ogni passo falso sarebbe vantaggioso per i suoi avversari.

Uno di quelli che sta aspettando di approfittare dei passi falsi di Bautista è Lukas Pesek della Derbi, che oggi è stato sì veloce, ma non il più veloce come avrebbe sperato, e quel pugno sul serbatoio a fine turno lo testimonia.

Bene anche Sergio Gadea, compagno di squadra di Bautista, nel Master Aspar,capace di portare la sua Aprilia 125 nella quarta piazza della prima fila con il tempo 1’44”874. I piloti del team Master Aspar non hanno ordini di scuderia e certamente assisteremo anche nello storico contesto del TT di Assen, sulla rinnovata pista “Van Drenthe”, ad uno spettacolo combattuto per il podio.

Proprio dietro ai colleghi di team, scatterà in quinta posizione, dalla seconda fila, Mattia Pasini, in decisa crescita in questi due giorni di prove. Il pilota italiano ha fatto del suo meglio in 1’44”985, a poco più di quattro decimi dalla pole. Per Pasini la gara di Assen sarà l’occasione per cercare di ritornare alla lotta per le posizioni di testa, dopo la gara per lui non soddisfacente di Barcellona. Riguardo ai lavori fatti alla pista, Pasini ha commentato: "Una volta questa pista era l'università delle moto, ora è l'asilo nido."

Un altro pilota del Master Aspar scatterà accanto a Mattia Pasini. Si tratta di Hector Faubel che ha fatto segnare con 1’45”240 il sesto tempo di giornata. Continua a migliorare Andrea Iannone del Team Campetella, che riesce a portarsi in seconda fila grazie al suo 1’45”289 (settimo tempo). Il pilota italiano, alla sua seconda stagione nel mondiale 125, si dichiara uno dei pochi a cui le modifiche fatte allo storico circuito di Assen siano piaciute. In questa configurazione, Iannone è risultato molto veloce ed efficace, anche grazie ad Aprilia 125 a punto, bilanciata e ben gestita del Team Campetella.

In decima posizione Pablo Nieto, del Mulltimedia Racing, mentre Angel Rodriguez del 3C Racing, dopo esser caduto con la moto buona nel turno di prove libere del mattino, ha dovuto utilizzare il muletto riuscendo a staccare solo il 13° riferimento in 1’45”686.

 

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