sabato 30/7/2005
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Hayden si ripete al Sachsenring

E’ un luogo comune dire che si guida con la testa, ma forse dopotutto è vero, perlomeno se si vuole interpretare la seconda pole della carriera di Nicky Hayden – 24 anni appena compiuti – come un momento di felicità.
“Il Sachsenring mi piace – ripete a tutti Nicky dopo il suo giro – perché, come nel dirt track, si gira sempre a sinistra”.
Anche se non ha il ritmo dei due superufficiali dell’HRC, Gibernau e Biaggi, è lui infatti ad interpretare nel migliore dei modi il difficile circuito tedesco nell’ottica di un giro perfetto…che però non cancella il record di Max Biaggi. Segno che qualcosa, nello sviluppo delle MotoGP, va perfezionato, specie se si tiene conto che, praticamente ovunque, i tempi sono stati abbassati di almeno un secondo. Ma su questa pista, contrariamente alle apparenze, più che l’agilità, che avrebbe dovuto premiare la Yamaha, paga la facilità di guida, e questo è il motivo per cui al fianco dell’americano ci sono altre due RC211V, quelle di Gibernau e Barros. Fra lo spagnolo ed il brasiliano, secondo qui nel 2004, ad essere apparentemente avvantaggiato però è il primo visto che Alex, sabato come venerdì, ha assaggiato l’asfalto.
Su di un circuito che non lo mette a proprio agio questa volta Valentino Rossi ha lasciato la prima fila, ma senza angosce: “Sono molto contento, la squadra ha fatto un ottimo lavoro per preparare la mia moto per questa pista che è così particolare – ha detto Vale - venerdì ci eravamo un po’ persi, ma ora abbiamo fatto grandi passi avanti. In mattinata abbiamo risolto i problemi che avevamo con l’avantreno mentre nel pomeriggio abbiamo fatto ottimi progressi con il posteriore, anche con le gomme da gara. All’ultima curva dell’ultimo giro ho fatto un piccolo errore che mi è costato un decimo, ma sono comunque a soli 0.188 secondi dalla pole. Considerando dov’eravamo venerdì, sono decisamente contento. La gara in ogni caso sarà durissima perché ci sono quattro o cinque piloti che hanno il passo per stare davanti, ma noi oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro e quindi penso che riusciremo a giocarcela”.
Con chi è presto detto: se la prima fila non si discute, la seconda fila parlacompletamente italiano, grazie a Melandri e Biaggi e se Marco è stato meno costante dopo una brusca inversione di rotta tecnica, il romano nonostante non abbia nel polso destro il giro record è stato addirittura più costante di Sete Gibernau nel passo di gara.
Come se non bastasse al Sachsenring sono rispuntate fuori le gomme Bridgestone, con Capirossi e Roberts in terza fila, entrambi a fianco di Colin Edwards, in una posizione che avrebbe potuto essere di Carlos Checa se lo spagnolo non si fosse esibito in un coreografico tuffo carpiato nel discesone, a 240 Km/h che, nel bel mezzo delle prove, gli ha tolto un po’ di spirito agonistico lasciandolo in undicesima posizione.

De Angelis sfida Pedrosa

Alex De Angelis sul circuito del Sachsenring ha compiuto un piccolo capolavoro, strappando la a Dani Pedrosa. Il sanmarinese, in oltre, ha battuto il record fatto segnare lo scorso anno da Sebastian Porto (1’25”118).

Sulla pista che gli ha regalato i primi podi della carriera Alex De Angelis sembra uno dei pochi piloti in grado di interpretare al meglio i sali-scendi del tracciato tedesco.

“Oggi tutto è andato al 100% - ha detto il pilota dell’Aprilia – la squadra ha lavorato benissimo e io mi sono sentito subito a mio agio in pista. Già da questa mattina sono stato subito veloce e questo mi ha fatto ben sperare per il turno di prove ufficiali. Fortunatamente sono riuscito a sfruttare al meglio la gomma nuova. Per la gara non mi illudo, ma mi sento in grado di lottare per il massimo risultato.”

In agguato, alle sue spalle, ci sono comunque le due Honda del fantino già promosso in MotoGP e del suo scomodo compagno di marca, Jorge “Porfuera” Lorenzo, ma da tenere d’occhio c’è anche l’argentino Sebastian Porto, un attaccante a cui non può non piacere il Sachsenring.

Diverso il discorso per la seconda fila, dove si trovano le altre due Honda ufficiali dei giapponesi Aoyama e Takahashi e le Aprilia di Stoner e De Puniet, veloci ma altalenanti.

Ancora più indietro, in decima ed undicesima posizione, Dovizioso, che non digerisce il tooboga tedesco e Locatelli, mentre Simone Corsi scatterà addirittura dalla quattordicesima posizione, in quarta fila.

“Non riesco a trovarmi totalmente a mio agio su questa pista – ha detto Corsi – ma spero comunque di fare una bella gara. Purtroppo la caduta della mattina, in fondo al rettilineo, ha riaperto la ferita al dito mignolo della mano destra già infortunata a Le Mans. Dopo quest’episodio ho perso la concentrazione e non sono riuscito a spingere come volevo.”.

Kallio, settimo sigillo

Il repentino cambio delle condizioni meteo che ha caratterizzato la serata di venerdì, ha influenzato le prestazioni di moto e piloti nel secondo turno di prove ufficiali della classe 125. Quasi tutti, infatti hanno migliorato i riferimenti fatti segnare nel primo turno di prove ufficiali.

A scattare dalla prima fila saranno ancora una volta Mika Kallio con la KTM, alla settima pole stagionale, la quionta consecutiva, Marco Simoncelli (NoCable Team) e Mattia Pasini (Totti Top Sport). Simoncelli è stato autore di un’ottima performance, migliorando il suo tempo di ieri di 1”067, ed ha sfiorato la pole position di 0”217.

“Sono soddisfatto – ha detto Marco – abbiamo lavorato bene e i risultati ora ci sono. Nella mattina non ero così fiducioso, la moto non era ancora al massimo. Ma durante il secondo turno tutto ha funzionato per il meglio. Sono sicuro che sarà una gara di gruppo, come al solito in 125 e per questo partire davanti domani è già un vantaggio.”

Anche Mattia Pasini sorride, anche se il suo giro migliore è stato ostacolato da piloti più lenti di lui.

“Anche stavolta – ha detto Mattia – ho trovato qualcuno in mezzo mentre stavo facendo il mio giro migliore. Peccato, sono sicuro che sarei stato ancora più avanti. Comunque non mi dispero, la gara è domani e io sarò li a giocarmela. Difficilmente su una pista come questa qualcuno potrà prendere il largo e staccare il gruppo. Io cercherò di fare la mia gara tra i primi per recuperare lo zero di Donington.”


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