venerdì 16/4/2004
pole provvisorie
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Rossi colpisce ancora
Invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. Date a Valentino Rossi una Yamaha, al posto della Honda, ed il risultato sarà identico: lui davanti e gli altri tutti dietro, ad inseguire.
Questa, ad una analisi superficiale, potrebbe essere la conclusione al termine della prima giornata di prove del GP del Sudafrica, visto che il Dottore ha centrato la pole provvisoria davanti a Gibernau, che gli è arrivato vicinissimo - solo 25 millesimi fra i due - al prode Capirossi, autore del consueto giro a vita persa e di un Biaggi insolitamente rinunciatario. Apparentemente più concentrato a capire le caratteristiche del nuovo telaio della RC211V che a fare il tempo. Così va interpretato il suo incredibile, duplice, rientro ai box proprio mentre il cronometraggio gli assegnava la migliore prestazione dopo il secondo intertempo.
Comunque sia, Valentino, è stato grande, anzi grandissimo, ma attenzione perché il reale potenziale della Honda ancora non si è visto. Del resto è stato lo stesso Rossi ad ammetterlo: "in assetto da gara il ritmo migliore ce l'hanno Max e Sete", ha detto il pesarese.
In ogni modo la M1 ha fatto un deciso passo in avanti, come ha dimostrato il 7° tempo di Melandri, alle spalle di Edwards e di Roberts junior, tornato veloce con la Suzuki.
In negativo, invece, per il momento vanno valutate le prestazioni di Hayden e Barros , 9° e 12°, così come quelle complessive della Ducati, Capirossi a parte. Bayliss ha preso 3" - una vita - e ha davanti Hodgson e Xaus con la vecchia Desmosedici, che è lì con l'Aprilia RS3 di Byrne. Decisamente qualcosa non va.

De Puniet lancia la sfida alla Honda
E' stato il più veloce durante l'inverno e la situazione, giunti alle prime prove ufficiali, non è cambiata. sarà, quest'anno, un brutto cliente per tutti, Randy De Puniet, autore della pole provvisoria davanti a Porto e Poggiali, ma i tifosi sanmarinesi, sapendo quando Manuel sia meticoloso durante le prove, possono star tranquilli. Il margine di miglioramento c'è. Piuttosto fa impressione vedere che il più veloce dei piloti Honda è Dani Pedrosa, l'ultimo arrivato, ancorché campione del mondo della 125. Se dovesse continuare così sarà difficile che Rolfo, 11° tempo, ultimo dei piloti ufficiali, possa ottenere quanto chiede: una RSW a sua misura. La sfida fra la casa italiana e quella giapponese, comunque, infiammerà quest'anno la quarto di litro, visto che nei primi dieci qualificati ci sono 5 Aprilia e 5 Honda. Sono tutti lì, insomma, i migliori, da De Angelis (6°) ad Aoyama (7°), passando per Elias (8°), anche se il distacco da De Puniet, per il momento, è importante.

Locatelli 2, il ritorno
Un ultimo giro decisamente sopra le righe ha consegnato a Roberto Locatelli ed all'Aprilia la prima pole provvisoria della stagione, in una sessione dominata da Dovizioso e dalla Honda.
Il campione iridato 2000, dunque, c'è, per chiunque ancora ne dubitasse. Due turni di prove non forniscono, ovviamente, ancora tutti gli elementi di cui abbiamo bisogno per tracciare un primo quadro tecnico dei valori in campo, ma si può dire che la casa veneta ha messo in pista una bella moto ed ha fra le sue fila ottimi piloti, peraltro tutti noti. Gente come Jenkner, Nieto, Barbera, Giansanti. Al contrario la Honda, orfana di Pedrosa, ha passato il testimone a Dovizioso che sarà sicuramente un brutto cliente, come lo sarà anche Kallio con la KTM. Si deve ancora sbloccare, invece, il suo compagno di squadra, Corsi, che però non dispone dell'identico materiale. Decisamente in difficoltà, invece, è apparsa la Gilera-Derbi. Le due marche cugine, infatti, hanno navigato costantemente nelle retrovie. Il migliore, alla fine, è stato il giovane Lai, 12° tempo con la 125 della casa italiana, mentre Lorenzo con il marchio iberico non non ha fatto meglio del 17° tempo. Ancora peggio è andato l'esperto Stefano Perugini, 21°. Un po' poco per il pilota che ha vinto, l'anno passato, il primo GP della stagione a Suzuka.

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