sabato 17/4/2004
pole position
venerdì 16 aprile
FP1
QP1
TS
sabato 17 aprile
FP2
QP2
TS
domenica 18 aprile
WP
GRID
GARA
TS
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Rossi, straordinario avvio
Manca ancora la conferma della gara, che è poi ciò che conta veramente, ma dopo la pole di ieri bisogna accettare il fatto che Valentino Rossi è, prima ancora che un eccellente pilota, un uomo straordinario. Non è il giro veloce a dircelo - di pole la Yamaha ne ha fatte anche con Biaggi - ma il modo in cui il pesarese ha affrontato tutto il fine settimana. Sempre davanti, sempre in trincea, quando avrebbe potuto fare il compitino che la casa di Iwata, che continua ad ostentare un basso profilo, ha detto di voler consegnare alla fine del campionato 2003 e che non prevede il titolo iridato.
Non è un caso, però, che Rossi sia andato forte, anzi. Il fatto è che Valentino non ha iniziato questo mondiale per arrivare terzo, né secondo. Lui l'ha cominciato per vincerlo, e solo comportandosi così può avere una (relativa) certezza che la casa di Iwata non si accontenti e continui a premere sull'acceleratore dell'innovazione. Già, perché, la M1 2004 non è neppure lontana parente di quella dell'anno passato. Piuttosto è cugina di quella che, alla fine del 2002, con l'arcirivale del folletto di Tavullia, aveva vinto due gare mondiali crescendo in modo incredibile nella seconda metà del campionato.
Comunque sia Rossi si merita un bel bravo!, per il coraggio, ma soprattutto per l'ostinazione con la quale sta difendendo la sua scelta.
I tecnici, poi, ci diranno che il passo di gara è un'altra cosa, ed è vero, ma assisteremo ad un Gran Premio fantastico, questo è poco ma sicuro. Del resto Vale ha sì centrato la pole, ma Gibernau e Biaggi sono subito lì, in prima fila, e dietro alle loro spalle, in agguato, troviamo anche Hayden (ragazzi, che crescita!) e Edwards, affiancati ad uno straordinario Nakano con la Kawasaki.
Una nota di merito...merita anche Marco Melandri, il cui settimo tempo dimostra la crescita della M1, mentre Alex Barros, ottavo, è decisamente al di sotto delle aspettative. Come Loris Capirossi, del resto, che ha fatto comunque un miracolo centrando il nono posto sullo schieramento visto che Bayliss - ahinoi - è addirittura penultimo, ad oltre tre secondi. Ducati, che succede? ormai anche la Suzuki gli ha messo il sale sulla coda (10° tempo Roberts). Urge una reazione. Immediata. Anzi, un po' più rapida di immediata. Si può?

E' sfida Aprilia-Honda
Nella 250, al contrario della MotoGP, non c'è stata alcuna sorpresa. De Puniet, che è andato forte tutto l'inverno, ha centrato anche la prima pole della stagione davanti ai suoi due più probabili rivali, quest'anno, Porto e Poggiali. Che la Honda, però, sia lì, dietro l'angolo, l'ha dimostrato Dani Pedrosa. Quando un debuttante riesce a partire in prima fila, nella prima gara della stagione, significa che quella che guida è una buona moto. Basta guardarla, del resto, la nuova Honda, per capire che è fatta su misura per il minuto iridato della 125. Un problema, questo, per il ben più robusto Rolfo che, in seconda fila, è stato preceduto da Fonsi Nieto e De Angelis. E' la sfida Aprilia-Honda che già si presenta.
Intanto, sul fronte dei privati, è un piacere rivedere Franco Battaini subito lì, a ridosso dei migliori, 10° alle spalle di Aoyama e Bataille. Dopo essersi migliorato in maratona, scendendo a 2h47 e spiccioli, IronFrank non finisce di stupire.

Dovizioso, prima pole
Tutti dicono che sarà il fenomeno del futuro, Andrea Dovizioso. E lo pensa anche la Honda che gli ha affidato la 125 iridata di Dani Pedrosa. Un dono che il giovanissimo pilota ha sfruttato nel migliore dei modi, portandolo in pole position. Una pole, peraltro, strappata ad un pilota esperto come Roberto Locatelli, già campione del mondo della categoria.
Una Honda ed una Aprilia davanti a tutti potrebbero far pensare ad uno sfida equilibrata. Non è così, in effetti, perché la casa italiana, poi, ha messo in fila l'esperto Giansanti e la sorpresa Di Meglio, seguiti dalla KTM di Casey "rolling" Stoner. Ad una casa italiana sempre sugli scudi della minima cilindrata, fa da contraltare un'altra che continua ad avere problemi. La Gilera, infatti, si è presentata a Welkom impreparata (così come la Derbi, ovviamente), tanto che il migliore dei suoi è stato Lai, 17° alle spalle di Lorenzo (13°). Perugini, partito con ambizioni mondiali, si è addirittura dovuto contentare del 19° tempo. L'imperativo è svegliarsi.

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