il fatto 5/5/2002
- giorno di gare
Rossi presenta il full della Honda
Un contatto fra Rossi e Roberts ha movimentato la gara della 500.
Costretto ad allargare per non finire fuori pista Valentino si è
ritrovato settimo al via alle spalle di Ukawa, Barros,
Kenny junior, Capirossi, Biaggi e Katoh. Purtroppo però l'ottima
partenza di Max, secondo il direttore di gara, era stata frutta di una
partenza anticipata ma, penalizzato di uno stop and go, il Corsaro non
vedeva la lavagna e non si fermava e, come nel '98, subiva l'esposizione
della bandiera nera.
Mentre ciò avveniva Rossi aveva risalito la corrente come un salmone,
installandosi alle spalle di Ukawa e davanti a Barros, Capirossi e Kato.
Fedele alla sua tattica, a questo punto, Valentino rimaneva dietro ad
Ukawa e ciò consentiva a Kato di prenderne la scia. Con cinque
Honda ai primi cinque posti "the best of the rest" era Carlos
Checa, sesto, mentre era costretto a rientrare ai box anche Jacque, penalizzato
anche lui per un jump start.
Situazione decisamente calda, per cui, quando mancavano dieci giri alla
fine, Rossi rompeva gli indugi e superava Ukawa in staccata. Tohru, comunque,
come già in Sud Africa, provava a tenere il ritmo, ma non ci riusciva
e doveva rassegnarsi a vedere il pesarese allungare davanti a lui.
Con Rossi solo al comando l'interesse si spostava sul duello fra i due
giapponesi. Un confronto fra quattro e due tempi, mentre Capirossi inseguiva
in quarta posizione davanti a Barros, con Checa sesto, ma già staccato
di ben 17" ed insidiato anche dalla Yamaha due tempi di Abe.
A questo punto le posizioni di gara sembravano decise. Sembravano perché
Capirossi, tutt'altro che disposto a lasciarsi sfuggire il podio, ingaggiava
un bel duello a colpi di staccate con Ukawa. Purtroppo però nulla
poteva nei confronti di una moto di cilindrata doppia e si doveva rassegnare,
mentre Rossi tagliava il traguardo tranquillamente in piedi. L'ultima
sorpresa la regalava nell'ultimo giro Checa, costretto al ritiro sul finale
da un problema di motore.
Vince Nieto: è in testa al mondiale
Lo aveva detto, Marco Melandri, che sarebbe stata una gara di gruppo.
Una previsione centrata visto che il pilota ufficiale dell'Aprilia, dopo
una sfuriata iniziale di Locatelli e Battaini, si è trovato ad
inseguire Rolfo, finalmente a suo agio sulla Honda NSR ufficiale. Con
il pilota torinese in testa, comunque, il gruppo non si è sgranato
ed alle spalle dei due piloti ufficiali l'ex iridato della 125 non ha
perso il contatto, tirandosi dietro anche l'aggressivo Fonsi Nieto, mentre
De Puniet, Alzamora e Battaini perdevano un po' il contatto. Nel tentativo
di riguadagnare posizioni De Puniet assaggiava l'asfalto, un errore che
non commetteva Nieto, in grado di superare Melandri per poi tentare l'attacco
a Rolfo. Nel frattempo dalle immediate retrovie rinveniva Alzamora, che
in un paio di tornate si metteva alle spalle di Locatelli, superato poi
anche da Battaini che, sullo slancio, raggiungeva a e superava anche Melandri.
Forse sentendo che la gara entrava nel suo momento caldo Nieto decideva
di attaccare ed a cinque minuti dalla fine scavalcava Rolfo e per mettere
le cose in chiaro allungava decisamente il passo.
A questo punto davanti ai box transitavano, nell'ordine, Fonsi Nieto inseguito
da Rolfo, quindi Battaini in lotta con Melandri. Un colpo per il morale
di Macio, che tentava il tutto per tutto in staccata, si toccava con Franco
e perdeva il controllo della sua Aprilia, finendo in terra e costringendo
al dritto l'incolpevole Battaini e servendo su un piatto d'argento la
terza piazza al mastino Alzamora.
A Cecchinello il dolce, a Poggiali solo l'amaro
Da qualche parte, lì in alto, non è piaciuta la manovra
di Manuel Poggiali, che a due giri dalla fine ha brutalmente sportellato
Alex De Angelis, che proteggeva le spalle del caposquadra Lucio Cecchinello.
Una toccata costata una brutta caduta al connazionale sanmarinese. Così,
prima che arrivasse la punizione della Giuria, è intervenuto direttamente
l'Altissimo, che ha fermato il pilota della Gilera nell'ultima curva dell'ultimo
giro, facendogli commettere un errore costato anche a lui la caduta. Un
peccato, dettato da un eccesso di grinta, perché Manuel Poggiali,
velocissimo nel warm-up, era scattato bene anche al via, ed aveva preso
subito il comando di un gruppetto composto da Jenkner, Vincent, De Angelis
e Pedrosa, ai quali si era poi aggiunto anche Cecchinello. Fuori dai giochi
dopo appena otto giri Pablo Nieto, caduto per un errore in staccata, la
sorpresa era proprio Lucio, che spingendo al massimo la sua Aprilia si
era portato alle spalle di Poggiali per poi superarlo nel corso del decimo
passaggio.
Non pago del risultato della rincorsa Cecchinello balzava al comando,
seguito dal compagno di squadra De Angelis. Era a questo punto che, con
la coppia dell'Aprilia in testa ad otto giri dalla fine della gara, Manuel
sembrava in posizione di attesa, alle loro spalle, pronto a giocarsi la
gara in volata. Sembrava, ma evidentemente questa volta il pilota della
Gilera era troppo nervoso ed in uno dei passa-ripassa tagliava la strada
a De Angelis, toccandolo sulla leva del freno. Una manovra che, in un
certo senso, decideva comunque la gara, visto che ormai innervosito Poggiali
sbagliava nettamente l'ultima curva, lasciando a Cecchinello la vittoria,
la terza in carriera. Manuel risaltava poi in sella, chiudendo in decima
posizione. Una magra consolazione per lui che nella scivolata finale rimediava
anche la lussazione di una clavicola |