GP di Spagna
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il fatto 4/5/2002 - pole position
Rossi firma la terza pole della stagione
Quattro Honda in prima fila, e la migliore, ovviamente, è quella di Valentino Rossi che a Jerez ha centrato la terza partenza al palo su tre gare. Nessuna novità, dunque, nel GP di Spagna. La RC211V continua a dominare il campionato. La sorpresa, piuttosto, è il pilota che gli partirà al fianco: un certo Alex Barros, capace di far volare la vecchia NSR 500 tanto da mettere le ruote davanti ad uno specialista del giro veloce, qual è il compagno di squadra Loris Capirossi, ma non solo. Alle spalle del brasiliano, infatti, è rimasto anche Daijiro Kato, anche lui con la mezzo litro due tempi, ma in netta crescita. Incredibilmente fuori dalla prima fila, con il sesto tempo, è rimasto il vincitore del GP del Sud Africa, Tohru Ukawa, che ha accusato un distacco pesante, 728 millesimi. Meglio di lui, e con la Yamaha, ha fatto Checa, mentre Biaggi gli è arrivato vicinissimo. Pesante, invece, è stato il distacco accusato da Laconi, penultimo con l'Aprilia RS3 a due secondi e mezzo dalla pole. Una cosa che non ha fatto piacere al presidente della casa di Noale, giunto in terra andalusa per controllare di persona l'andamento dello sviluppo della sua tre cilindri.

Battaini mette in riga le Aprilia ufficiali
Melandri, forse, non se l'aspettava di ritrovarsi alle spalle di Battaini propria sulla pista di Jerez, uno dei circuiti maggiormente utilizzati dalla casa italiana per i test, ma ciò è quanto è successo. Il pilota ufficiale della casa veneta, comunque, non è stato l'unico a rimanere sorpreso dalle prestazioni dell'Aprilia kit visto che assieme a lui, con il secondo tempo, partirà Fonsi Nieto.
Per la seconda volta quest'anno, dopo il GP del Sud Africa, dunque, "Batta" ha centrato la pole, la terza in carriera dopo quella realizzata a Motegi sul bagnato tre stagioni fa e vale la pena ricordare che la moto con la quale corre è quella con la quale ha corso nel corso del 2001 Roby Rolfo. Evidentemente dunque è il team di Fiorenzo Caponera, ex Vasco Rossi, a fare la differenza.
Stupisce, comunque, in questa 250 che stenta a trovare il suo leader che a chiudere la prima fila non sia una delle due Honda ufficiali, bensì la Yamaha di Porto. La prima delle NSR, quella di Rolfo, è quinta, ad oltre sette decimi ed ancora più indietro è Alzamora, 9° tempo, staccato di oltre un secondo.
In gara, ovviamente, sarà diverso, ma non si può fare a meno di pensare che, quest'anno, nella quarto di litro le migliori moto non sono finite nelle mani dei migliori piloti.

Un Nieto in pole 19 anni dopo
Il padre ha vinto 13 titoli mondiali, anzi 12+1, perché è superstizioso ed è stato il più grande pilota delle piccole cilindrate della storia del motociclismo. Pablo, il figlio, ha iniziato a correre nel 1995 e dopo cinquanta Gran Premi, a Jerez, si è ricordato di essere l'erede di una leggenda, centrando la prima pole della carriera diciannove anni dopo quella del padre che, alla guida della Garelli 125, partì dal palo nel GP delle Nazioni a Monza.
Vittima dell'improvvisa crescita agonistica dello spagnolo, competitivo da quando ha lasciato la Derbi per l'Aprilia, è stato Poggiali che, dopo una caduta nella mattinata, non ha trovato nel pomeriggio la pista libera e negli ultimi minuti si è fatto superare anche da Arnaud Vincent. A chiudere la prima fila ambiva Lucio Cecchinello, ma una caduta l'ha relegato in sesta posizione, dietro a Jenkner così è stato Alex De Angelis a togliersi questa soddisfazione dimostrando la competitività dell'Aprilia, che ha piazzato sette moto fra le prime dieci, su questo tracciato.


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