|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il punto di vista tecnico Le Mans è l’archetipo del circuito stop-go, con la complicazione aggiuntiva di avere le curve più veloci di tutto il calendario; curve da affrontare immediatamente dopo il breve rettilineo di partenza/arrivo. I tornanti e le chicane abbondano, richiedendo quindi non solo un grande equilibrio e controllo sotto l’effetto di frenate violente e ripetute, ma anche un passaggio pulito e veloce da una situazione di staccata al limite ad una situazione di massima accelerazione all’uscita delle curve. Con nove curve a destra e solo quattro a sinistra, la pista è anche particolarmente pesante per quanto riguarda il consumo laterale delle gomme. I dati esistenti, relativi a Le Mans, utilizzati per velocizzare il processo di ricerca della messa a punto durante le qualifiche, potrebbero necessitare modifiche nel caso in cui, con il nuovo asfalto, siano state eliminate alcune delle imperfezioni del fondo che c’erano in precedenza. Ad ogni modo, le regolazioni delle forcelle anteriori e della molla dovranno essere piuttosto ferme per poter affrontare le frequenti staccate. Verrà adottata una regolazione leggermente più morbida al posteriore, con un precarico maggiore del solito, per permettere alla moto di mantenere la traiettoria all’uscita delle curve a seguito della ridotta altezza della sella che sarà necessaria per permettere alla M1 di rimanere stabile sotto l’effetto delle frenate violente. Come la recente gara di Jerez ha dimostrato, l’assetto da gara e le capacità della M1 in condizioni di pioggia sono risorse ancora non approfondite e sfruttate al meglio e, il nuovo asfalto di Le Mans, costituisce un’ulteriore variabile con cui la squadra dovrà fare i conti nel caso di pioggia.
|
Sito web realizzato da After S.r.l.