Hayden, missione compiuta.
L’impresa di Rossi
“Stay calm, stay calm” gli avevano detto tutti nel
box prima della partenza. Stai calmo e porta a casa più punti possibile.
Ma Nicky, dentro di se, sapeva che oggi c’era in palio molto più
che una manciata di punti, per quanto importanti. C’era da dimostrare
che non occupava quel posto in cima alla classifica un po’ per bravura,
un po’ per fortuna e un po’ per caso e che, intelligente ad
accontentarsi quando era il momento di farlo, doveva essere anche capace
di cogliere l’attimo, quando questo gli si presentava davanti tanto
splendente da rischiare di abbagliarlo. Per questo ha tallonato Colin Edwards
per tutta la gara, e magari ci ha pure pensato, di accontentarsi, di portarsi
a casa quei venti punti facili facili ma poi, a due giri dalla fine del
Gran Premio d’Olanda, ha capito che non poteva non provarci, non poteva
non riconoscere in quella sagoma gialla che aveva davanti, un avversario
meno micidiale del solito. Ha deciso di mettere in gioco tutto, e con il
“dritto” nella bagarre dell’ultimo giro ha rischiato davvero
di perdere tutto, ma probabilmente lui stesso prima di noi, non si sarebbe
perdonato se non l’avesse fatto. Così, con la vittoria di oggi,
Hayden si ritrova a guidare la classifica con 42 punti sul compagno di squadra
Pedrosa, 44 sul coraggioso Capirossi, ma soprattutto 46 sull’avversario
vero, quel Valentino Rossi che oggi ha dimostrato, come se ce ne fosse ancora
bisogno, che ne hanno di strada da fare tutti quanti prima di avvicinarsi
al suo livello. E’ arrivato ottavo, il Campione del Mondo, ma fosse
solo partito più avanti sullo schieramento di partenza probabilmente
al traguardo lo avremmo visto almeno ai piedi del podio. Con il polso fratturato,
a metà gara girava quasi sui tempi dei primi, e lo ha fatto superando
otto avversari. Chapeau! Gli unici assolti di diritto sono gli infortunati
Melandri, settimo, e Capirossi, quindicesimo, che più di così
oggi proprio non potevano fare. Promosso sul campo invece Shinya Nakano,
il cui secondo posto odierno è il miglior risultato in MotoGP, così
come notevole è stata la prestazione di Carlos Checa, nono al traguardo
con la sua Yamaha gommata Dunlop. Ci saremmo invece aspettati qualcosa di
più dagli altri, soprattutto da Pedrosa e Stoner, non tanto in termini
di piazzamento al traguardo, quanto di grinta, di velocità, di voglia.
Tutti rimandati alla prossima volta. E alla fine arriviamo a lui, il grande
deluso, colui che veramente è uscito distrutto, psicologicamente,
dalla gara di oggi. Non sappiamo se arrabbiarci o dispiacerci, per lui,
perché quando ti ritrovi tra le mani una Yamaha come quella di questo
fine settimana, quando scatti per primo allo spegnimento del semaforo, quando
stai davanti per 24 giri, non puoi ritrovarti a tagliare il traguardo a
piedi spingendo la moto. Non ce l’abbiamo con la caduta per averci
provato nell’ultimo giro, anzi, a quel punto doveva tentare il tutto
per tutto. Ma a tre quarti di gara doveva provare ad andare via, a scavare
tra se ed il connazionale quel gap che gli avrebbe concesso più respiro
alla fine. Certo, si può pensare che semplicemente non ci sia riuscito,
che la Honda di Hayden avesse veramente qualcosa di più, ma non riusciamo
a non credere, che se la moto gialla davanti avesse avuto un numero diverso,
anche il finale sarebbe stato diverso.
Lorenzo, vince e basta!
Jorge Lorenzo non ha lasciato agli altri nemmeno le briciole, questo è
stato decisamente il suo week-end. Lo spagnolo, protagonista assoluto
dei due giorni di prove ufficiali, terminate con la pole, non ha avuto
dubbi nemmeno in gara. Allo spegnersi del semaforo, in sella alla sua
RSW250, Lorenzo ha staccato subito gli avversari andando perentoriamente
a prendere la testa della corsa mentre, dietro di lui, si accodavano Locatelli,
Dovizioso, De Angelis e Takahashi. In queste prime fasi iniziali, una
grande caduta di gruppo innescata da una scivolata di Aoyama, faceva finire
nella sabbia, tra gli altri, Ballerini, Cluzel e Guintoli.
Nel frattempo, il trio formato da Lorenzo, De Angelis e Dovizioso imponeva
un ritmo impressionante e staccava decisamente gli altri, lasciando al
comando del gruppo degli inseguitori Locatelli sulla sua Aprilia privata,
seguito da Debon, Takahashi e Simoncelli.
Anche all’interno dello stesso trio di testa però ben presto
si formava una gerarchia ben precisa con Lorenzo che proseguiva ad inanellare
giri record, tanto che poco dopo metà gara, il distacco inflitto
alla coppia De Angelis-Dovizioso era già di oltre 5 secondi. Proprio
i due inseguitori hanno cominciato allora a dare spettacolo, cercando
di raggiungere Lorenzo (che è comunque sempre apparso imprendibile)
e lottando all’arma bianca per il secondo gradino del podio. Nella
parte finale c’è stato anche un piccolo brivido per i duellanti,
quando nell’approssimarsi del sorpasso di alcuni doppiati, Alex
ed Andrea sono stati ostacolati dai piloti più lenti, che a loro
volta non avevano ricevuto il segnale di bandiera blu (che indica di lasciare
strada). Alla fine, primo sotto la bandiera a scacchi, Jorge Lorenzo ha
imposto il suo sigillo al GP d’Olanda con oltre 8 secondi di vantaggio
su De Angelis e Dovizioso. Grazie alla vittoria di oggi si è portato
a sedici lunghezze dalla vetta del mondiale, dove, con 149 punti, siede
ancora l’italiano della Honda, sempre a punti in tutte le prime
otto gare della stagione, mentre Alex De Angelis ha guadagnato due posizioni
portandosi a quota 91 (alla pari con Roberto Locatelli). Per l’Aprilia,
la vittoria di Lorenzo è la numero 197 della storia (125+250),
la 114 della 250. Non solo, grazie ai 25 punti conquistati dal pilota
spagnolo, La Casa italiana è ancora più leader della classifica
iridata con 176 punti, 22 di vantaggio sul primo degli inseguitori.
Kallio, fra i due litiganti
Mika Kallio, tra i due litiganti, da buon terzo gode e parecchio. Si ributta
nella lotta per il titolo anche se di punti ne ha tanti da recuperare,
47. Fa, come si dice al sud, il sorcio, il pilota finlandese, rosicchiando
quel gap che Bautista cerca di mantenere a tutti i costi. Kallio ha anche
fortuna, perche la vittoria di oggi è più il frutto di un
errore del leader della classifica.
E' stato infatti anche Sergio Gadea a beffare Alvaro Bautista all’ultima
curva del Gp d’Olanda della classe 125, i due hanno terminato rispettivamente
secondo e terzo alle spalle del vincitore Kallio. Gadea è riuscito
a passare il compagno di squadra dopo un errore di Bautista all’ultima
chicane che porta al rettilineo finale. La gara è stata caratterizzata
proprio dalla battaglia per la vittoria tra i tre piloti finiti sul podio.
Bautista del Master Aspar Team e Kallio (KTM), hanno subito fatto intendere
che la lotta in classifica si sarebbe ripetuta anche in pista. Allo spegnimento
del semaforo, erano i piloti del Master Aspar Bautista, Gadea e Faubel
a cercare di arginare Kallio. Alle loro spalle un folto gruppo con Nieto
e De Rosa del Multimedia Racing e Andrea Iannone del Team Campetella cercavano
di tenere il ritmo dei fuggitivi. La lotta per il podio vedeva, però
la lotta serrata tra Kallio Bautista e Gadea. In tre hanno mantenuto raramente
una posizione per più di un giro. Purtroppo alla fine è
mancata la gioia della vittoria, ma per un momento si è temuto
per i due piloti di Aspar che nella concitazione dell’ultima curva
sembravano arrivare a toccarsi. Nell’impostare l’ultima chicane,
Bautista sbagliava linea ideale e finiva per allungare nella seconda curva.
La manovra lo obbligava a uscire largo, proprio verso il compagno di team
Gadea. Bautista, pur vicinissimo a Gadea, non si tirava indietro e non
chiudeva il gas. Nonostante questo, i due riuscivano a tagliare il traguardo
indenni con la consapevolezza di poter salire sul podio.
Con il risultato di oggi Bautista è ancora leader con 160 punti,
47 di vantaggio su Kallio che insegue a 113 punti. Gadea, da parte sua
ora è terzo con 103 punti.
Al sesto e settimo posto altri due piloti del Master Aspar Team, si tratta
di Hector Faubel e Mattia Pasini. I due, hanno lottato anche con Pesek
(Derbi) e Corsi (Gilera),sotto alla bandiera a scacchi quinto e quarto.
Strana la gara dei due piloti del gruppo piaggio. Pesek che avave il terzo
tempo è stato costretto a partire dal fondo dello schieramento
poichè la sua moto non ha preso il via al warm up lap. Corsi è
sembrato più in palla del solito, ma a metà gara si è
ritrovato dodicesimo, per poi ritrovare la grinta e finire davanti a Pesek,
in quarta posizione.La gara di Pasini è stata caratterizzata da
un problema al posteriore che non gli ha permesso di guidare come avrebbe
voluto. Il pilota italiano non ha potuto dunque lottare per il podio,
ma i punti conquistati oggi lo aiutano in classifica, ora è quinto
con 55 punti.
Grazie alla prestazione dei piloti Aprilia nel Gp d’Olanda, la casa
di Noale è leader a 178 punti, 60 di vantaggio su KTM, mentre a
con soli 90 punti, in terza posizione c'è la Honda. La prossima
settimana un nuovo appuntamento in pista a Donington per il GP d’Inghilterra.
FDZ
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