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1° D. Pedrosa |
1°
H. Barbera |
1°
M. Kallio |
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2°
N. Hayden |
2°
A. Dovizioso |
2°
M. Pasini |
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3°
C. Edwards |
3°
S. Aoyama |
3°
A. Bautista |
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Pedrosa in paradiso,
Rossi all’inferno La vendetta è un piatto che
si mangia freddo. Per questo, forse, il Presidente della Honda, Takeo
Fukui e quello della HRC, Suguru Kanazawa non si sono fatti scappare l’occasione
di venire in Cina con la scusa della relativa lontananza dal Giappone.
Sembrava che lo sapessero, i due manager giapponesi, che il GP di Shanghai
sarebbe stato un trionfo per il team Repsol che, grazie a Dani Pedrosa
e Nicky Hayden, è tornato ad occupare i primi due gradini del podio:
non accadeva dal 2002 quando Rossi ed Ukawa fecero la doppietta a Barcellona. Barbera, la prima volta in Cina Hector Barbera ha vinto il suo primo GP della carriera in Cina. Il pilota del Fortuna Aprilia Team è stato sin dall’inizio della gara uno dei protagonisti, andando a lottare da subito con Dovizioso su Honda e allontanandosi ben presto dagli inseguitori. Tra questi c’era anche Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Barbera, che ha però mancato l’appuntamento con il terzo gradino pel podio per un soffio. Barbera ha festeggiato con molta soddisfazione un digiuno di vittorie che durava dal 2004, quando in sella ad una Aprilia, nel Gp della comunità Valenciana, andava a vincere l’ultimo GP della stagione in 125. Dopo il passaggio alla 250, Hector non è riuscito a ritrovare il gusto della vittoria che può assaggiare oggi in sella alla sua RSW250 ufficiale. Barbera, che nella mattina aveva avuto un problema alla moto scelta per la gara, è riuscito a gestire al meglio una situazione molto difficile. In gara, soprattutto, nella parte finale, Hector ha dovuto cambiare la strategia di gara per poter impedire a Dovizioso di vincere. Alla fine, ha cercato di stare dietro al pilota italiano per sfruttare al meglio la velocità della sua Aprilia e passare davanti chiudendo tutte le porte al pilota della Honda fino alla bandiera a scacchi. Dovizioso ha fatto del suo meglio. La sua Honda sembra avere qualcosa in più rispetto all’inizio della stagione, i tecnici Honda stanno lavorando bene e il pilota italiano sembra pronto per la vittoria. Comunque il suo secondo posto gli assicura la leadership del mondiale. Jorge Lorenzo, ha perso, per un errore nel finale della corsa il podio.
Il pilota di Maiorca, ha lottato con Aoyama (KTM) e Takahashi (Honda)
sin dalle battute iniziali. Nella prima parte della gara Lorenzo ha gestito
i suoi inseguitori poi, nel finale ha subìto l’attacco dei
due giapponesi, cercando nel finale di recuperare le posizioni perse,
non è riuscito a conquistare il podio. Buona la gara di Roberto Locatelli. Il pilota del Toth Team, ha cercato di aggregarsi subito al gruppo degli inseguitori, ma ha dovuto accontentarsi del settimo posto. La sua moto non era perfettamente a posto a causa della caduta patita nelle prove di sabato che non hanno permesso a Locatelli di poter scegliere cn sicurezza la giusta mescola degli pneumatici. Kallio, asso pigliatutto Mika Kallio ha fatto tutto quello che poteva fare a Shanghai, pole e vittoria, un vero asso della categoria più piccola e combattuta del mondiale. In sella alla sua Ktm, il pilota finlandese non ha avuto rivali, o meglio solo uno ci ha provato concretamente, Mattia Pasini e la sua Aprilia. Decisamente un buon lavoro quello della KTM che sembra stia riuscendo a riprendere il terreno perso nella parte iniziale della stagione nei confronti della casa italiana. Dietro Kallio, Mattia Pasini e Alvaro Bautista portano le loro Aprilia sul podio della quarta gara dell’anno a Shanghai. I piloti della scuderia Master Aspar hanno compiuto due gare differenti. D’attacco, quella dell’italiano, sin dal via, e in progressione quella di Bautista. Pasini da subito, si installava nel gruppo dei fuggitivi, composto da Kallio e Simon su KTM, Talmacsi su Honda, raggiunti successivamente anche da Pesek su Derbi. Pasini ha cercato la vittoria senza risparmiarsi, ma il tracciato cinese, caratterizzato da lunghi rettilinei e brusche frenate, poco si adatta alle caratteristiche della RS 125. Comunque Mattia tentato il tutto per tutto all’ultima staccata, ma la sua strategia di gara è stata disturbata dalla manovra di Pesek, arrivato lungo al rettilineo che precede l’arrivo. Pasini aveva preventivato di far passare chi aveva davanti per tentare un finale di gara come quello dello scorso anno. Purtroppo dopo aver visti sfilare Pesek, Pasini si è visto passare anche da Kallio e nulla ha potuto per riprendere il finlandese in fuga. Mattia è comunque soddisfatto per la prestazione di oggi poiché i 20 punti di oggi gli permettono di tornare a pensare alla lotta mondiale. Con 49 punti Pasini è al quarto posto della classifica piloti. Soddisfazione anche per Bautista. Il compagno di squadra di Pasini era partito indietro e sembrava non poter prendere parte alla festa del podio. Da metà gara in poi Alvaro ha pensato solo a guadagnare posizioni e alla fine è riuscito a 6 giri dalla bandiera a scacchi a riprendere i fuggitivi. Con il terzo posto di Shanghai, Bautista rafforza la sua leadership in campionato andando a quota 86 punti, conservando 28 punti di vantaggio su Kallio, suo diretto inseguitore. Solo settimo Hector Faubel, vincitore della gara di Istanbul. Il pilota del Maste Aspar non è riuscito a inserirsi nel gruppo dei primi e ha dovuto lottare nel finale con Corsi (Gilera), Lai (Honda) e Koyama (Malaguti), riuscendo comunque a svettare tra questi inseguitori. Da segnalare la caduta di Lorenzo Zanetti e l’ottima prestazione di Raffele De Rosa. Il pilota del Multimedia Racing ha saputo ben interpretare le battute iniziali della gara, sfruttando al meglio la sua seconda fila, conquistata con l’ottavo tempo nel secondo turno di prove ufficiali. De Rosa, dopo una buona partenza ha terminato la sua gara in dodicesima posizione. La prossima gara a Le Mans, un grande classico per gli appassionati. |
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