La Yamaha M1 alla prova di Assen
L’andamento fluido e l’importanza storica di Assen
sono motivo di suggestione per Rossi, che dichiara di sentirsi onorato
all’idea di poter correre su questo ottovolante orizzontale che
è il circuito Van Drenthe. “Assen è un’ottima
pista che piace a tutti i piloti,” ha detto.
“Correre qui è un’emozione grandissima perché
è una pista diversa da tutte le altre; è storica, molto
vecchia e non è una pista troppo tecnica, “da computer”
come molte altre. La gara si chiama ancora TT ed è un privilegio
per me poter correre un TT.
Non ho mai girato su questo circuito con la M1, ma credo che andremo piuttosto
bene perché la M1 è molto maneggevole ed Assen è
“tutta curve”.
La posizione geografica di Assen, che si trova nel nord dell’Olanda,
offre già di per sé una sfida perché, come spiega
Rossi “Il problema con Assen non è se pioverà, ma
quando!
Non abbiamo ancora risolto alcuni dei problemi che abbiamo sulla moto
quando corriamo in condizioni di bagnato. Sete e la sua moto sono evidentemente
velocissimi sotto la pioggia, sicuramente più di noi, quindi spero
proprio in una gara asciutta, se possibile….
Ma io preferirei sempre correre sull’asciutto se potessi scegliere.
Ho dei buoni ricordi sul circuito di Assen in particolare se penso alla
gara fantastica che ho fatto quando correvo in 125 nel 1997.
E’ stata una delle migliori gare della mia carriera, con una battaglia
incredibile tra cinque o sei piloti. Non vedo l’ora di correre!”
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