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Rossi promuove Pedrosa: è già da MotoGP
Valentino Rossi è sempre lì. Saltellamento dell’avantreno o meno non ha mancato l’appuntamento con gli avversari dettando come sempre il ritmo. E’ vero poi che la pioggia della notte ha ridotto praticamente la giornata ad una sola sessione di prove utile, quella del pomeriggio (Vale al mattino non ha nemmeno girato), ma quando è stato il momento di aprire il gas il campione del mondo non si è fatto trovare impreparato e, seppure di pochissimo, dodici millesimi di secondo, ha messo le ruote avanti all’attesissima Ducati di Capirossi, che conferma di essere la coppia da battere, qui a Jerez. Un po’ meno scontato, ma solo per chi non si è reso ancora pienamente conto del suo valore, il terzo tempo di Dani Pedrosa che ha impressionato i suoi connazionali facendo lo stesso identico tempo dell’esperto Gibernau. Poi, come da indicazioni dei recenti test, ha tirato fuori la testa Nakano con la Kawasaki, mentre Marco Melandri è tornato quello di Istanbuil e Valencia grazie ad un dono inatteso della Honda: la sua RC211V versione 2005.
Già, perché, incredibile a dirsi dopo migliaia di chilometri di test il ravennate ha preferito (per il momento) un ritorno al passato che fa si che, attualmente, ci siano ben quattro Honda diverse in pista: la “Brno Type” di Hayden, la 2006 sviluppata per Pedrosa, la 2006 “Satellite” ed infine la 2005 tirata fuori dalla naftalina da Melandri.
“la vibrazione è diminuita – ha spiegato poi Rossi – ce l’ho ancora in un paio di curve, ma non al punto tale da non poter dare il gas. Abbiamo stravolto l’assetto ed è andata bene. Edwards, invece, ha seguito una strada diversa, ripartendo dagli ultimi test di Jerez ed è rimasto indietro. Siamo ancora lontani dai tempi limite perché la pista era umida e con poco grip, ma quelli che ci dovevano essere ci sono: la Ducati si conferma la terza forza assieme alla Yamaha ed alla Honda e, come ho già avuto occasione di dire, Pedrosa è lì. L’ho visto guidare molto bene, poi se ci sarà negli ultimi giri è difficile dirlo, ma io sono dell’opinione che l’essere leggero lo aiuterà anche in MotoGP. Potrà usare gomme più tenere e poi, in fondo, in moto, più pesi e più devi essere forte per contrastare la tua stessa massa in frenata, per cui…”.
Tranquillo e motivatissimo anche Capirossi.
"Quella pomeridiana è stata la prima ora di prove libere e le chiazze di umidita' ancora presenti mi impedivano di mantenere le mie traiettorie abituali: questo mi ha infastidito più di quanto mi aspettassi. Oltre a questo la pista non era per niente gommata, il che significa condizioni decisamente diverse rispetto agli ultimi test, ma nel complesso sono abbastanza soddisfatto di questa prima giornata.?Sono a soli 12 millesimi dal miglior tempo, che è veramente niente.?Inoltre questa mattina abbiamo potuto girare con le gomme da pioggia: siamo stati veloci e questo vuol dire che siamo pronti a gareggiare in qualsiasi condizione, anche se di certo l'asciutto ci favorirebbe. ?L'assetto della moto è praticamente invariato rispetto agli ultimi test e anche le gomme usate oggi erano le stesse: domani proveremo quelle nuove.?Sappiamo che possiamo essere più veloci di oggi e questo è naturalmente un buon inizio: sono tranquillo, continuo a lavorare e speriamo che il meteo ci assista".

Sulla stessa lunghezza d’onda di Loris, Gibernau.
"Questa mattina nessuno è stato in grado di lavorare come si deve, quindi le prove di oggi pomeriggio hanno rappresentato la prima vera sessione di prove libere. Le condizioni della pista non erano perfette, c'erano pozze d'acqua qua e là, quindi non siamo stati veloci come durante i test di due settimane fa. Stiamo ancora lavorando sulla moto, che vorrei rendere più facile, più immediata: la mia squadra ha qualche idea in mente e domani la proveremo. In questo momento il tempo sul giro non è la mia priorità: so che siamo veloci, ma dobbiamo riuscire ad esserlo costantemente, quindi stiamo lavorando per poter mantenere un buon passo durante la gara. La Bridgestone ha portato materiale nuovo, che proveremo domani".

Barbera-Lorenzo, inizia la battaglia.
Inizia il confronto in casa per i galli del pollaio Fortuna Aprilia. Il primo round va a Barbera che stacca la prima pole provvisoria dell’anno con il 1’44”561 a danno del suo compagno di squadra, Jorge Lorenzo staccato di soli 23 millesimi. Per quanto riguarda il team Fortuna Aprilia bisogna segnalare la presenza di Alex Debon con i colori dello sponsor tabbaccaio spagnolo. Il pilota collaudatore di Aprilia correrà le sua gare da wild card con i colori Fortuna anche al Mugello, a Brno e Valencia.
Debon, autore del 19esimo tempo, corre con i postumi della caduta patita durante gli ultimi test Irta pre campionato proprio a Jerez.
Tornando alla lotta per la leadership, Hector Barberà ritrova il sorriso, oltre che la voglia di stare davanti al suo compagno di squadra, mentre Lorenzo aspetta domani per far vedere chi comanda veramente nel box. Dietro uno straordinario Shuehi Aoyama su una Honda in verità non troppo brillante (soprattutto nei test pre campionato), c’è Alex De Angelis. Il san marinese in sella all’altra moto ufficiale di Aprilia, quella affidata a Aspar Martinez è quarto e chiude la prima fila provvisoria del primo GP dell’anno. Alex ha lavorato in vista della gara perché “il turno delle libere di stamattina non era utilizzabile a causa dell’umidità sull’asfalto” (parole sue).
Alla fine lui è il terzo pronto a godere della battaglia dei due scalpitanti piloti Fortuna. Dietro De Angelis c’è Dovizioso in sella alla Honda staccato da Barbera di oltre un secondo. Stupisce la performance di Heidolf. Il pilota tedesco è in sella ad una Aprilia super standard ha fatto meglio di Smrz e Locatelli che dispongono della RSW LE, ovvero le ufficiali dello scorso anno. Heidolf ha chiuso la sua sessione in sesta posizione ed ha rifilato ai suoi colleghi in sella alle moto più fresche della sua oltre 3 decimi. Parlando ancora di italiani è il turno di Marco simoncelli in sella alla Gilera 250. Il pilota romagnolo è caduto qualche minuto prima della conclusione della sessione. Non ha riportato danni fisici e si è rimesso all’opera per cercare di avanzare un pelo nella griglia provvisoria. Per lui alla fine il dodicesimo tempo e la consapevolezza che per fare bene, bisogna essere a posto prima, piuttosto che aspettare la fine del turno. Jerez porta male a Taro Sekiguchi. Il pilota di Campetella è caduto rovinosamente poco prima della fine del turno ufficiale, andando a rompersi, come lo scorso anno, la testa del femore. Lo scorso anno per la stessa lesione il giapponese è stato fuori dalle gare per circa 4 mesi…

Pesek, debutto Ceco.
Inizia bene l’avventura di Derbi nel mondiale 2006. Il Ceco, Lukas Pesek ha infatti concluso la prima sessione di prove conquistando la pole position provvisoria del Gp di Spagna con il tempo 1’47.734, di poco più veloce del record della pista fatto segnare da Perugini nel 2003.
“Finalmente posso concentrarmi solo sulla guida – ha detto Pesek – la moto va forte e la sento bene come nei test. Siamo solo a venerdì, è presto per gioire, quella di oggi è solo una pole provvisoria, sarò più contento domani.”
A suo agio con la “nuova” Derbi, Pesek ha messo dietro il compagno di Gruppo (Piaggio) Alvaro Bautista dello squadrone Master Aspar (1’48.099).
“Come prima qualifica dell’anno non posso che essere soddisfatto. La moto va forte, abbiamo fatto un buon lavoro e anche io mi sento in forma, pronto per la pole!”
Dietro c’è il primo dei piloti arancioni della KTM, Julian Simon a oltre 4 decimi dalla vetta. Bene la Malaguti che pre la prima volta nel mondiale sperimenta la parte alta della classifica grazie a Koyama. Il pilota giapponese ha ben inaugurato il sodalizio Ajo motorsport/Malaguti, conquistante un incoraggiantissimo quinto posto a solo 8 decimi da Pesek. Fatica un pochino Mattia Pasini. Il pilota italiano che nei test invernali era stato il migliore della compagnia delle ottavo di litro ha sofferto le condizioni della pista non proprio eccezionali e il vento, che in alcune partin della pista non aiutava. Pasini, come è sua consuetudine, guarda più alla domenica e si è comunque concentrato su alcune prove. Una gomma difettosa lo ha privato di un tempo migliore del suo 1’48.557, sesto crono a poco più di otto decimi da Pesek.
Fatica un pochino Simone Corsi. L’unico pilota romano rimasto nel motomondiale si sta ri abituando ai grupponi, tipici della 125. Intimidito all’inizio del turno della situazione, nel finale ha spinto fino a far segnare il suo miglior tempo in 1’49.187. Simone è soddisfatto, se il tempo non farà scherzi domani potrebbe essere più vicino ai primi.

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