l'intervista - 2/10/2002
Melandri a Motegi come a Honolulu
A Rio de Janeiro Marco Melandri ha messo a segno un’altra gara "tattica" sul bagnato. Una corsa, partita su pista semi asciutta e terminata nella pioggia battente, che Macio ha condotto con intelligenza e grandi capacità strategiche. Marco in Brasile ha concluso 4° sottola bandiera a scacchi incrementando il suo vantaggio sul diretto inseguitore Fonsi Nieto a 45 punti, quando ne restano ancora 100 da assegnare. Vale la pena notare come anche con gare tattiche come quella del Brasile si può costruire la scalata all’iride. E Macio ne è perfettamente consapevole. Questa settimana a Montegi (Giappone) si disputa la prima delle tre gare, una ogni settimana, che porteranno all’epilogo del Mondiale 2002: il 3 Novembre a Valencia (Spagna). Marco subito dopo il Brasile è partito per un periodo di relax assoluto. Ha scelto le Hawaii, Honolulu, un’isola che è sempre stata nei suoi sogni. Lontano dalla febbre del mercato piloti, dallo stress pre-gara, Marco ha cercato il massimo rilassamento possibile per affrontare la parte finale del campionato e la scalata al titolo mondiale che è sempre di più alla sua portata. Volerà in questi giorni direttamente in Giappone per preparare con la sua squadra il Gran Premio del Pacifico.

"Avevo il pallino delle Hawaii da tempo e questa mi è sembrata l’occasione più propizia – ha spiegato Macio - Un breve periodo di riposo prima del rush finale. Lontano dallo stress, lontano dall’Europa. Una sorta di paradiso terrestre che mi ha permesso di fare vita all’aria aperta, sport e relax assoluto. Ora inizia il finale, tre gare di fila, l’occasione per cercare l’iride prima del rientro in Europa. Non nego infatti che il mio sogno nel cassetto è quello di agguantare l’alloro prima dell’ultima gara spagnola. Preferirei infatti non dovermi giocare il titolo con Fonsi proprio in terra di Spagna".