GP Giappone, Motegi: Lorenzo piega Rossi. Pedrosa sul podio. Stoner 4° in rimonta
Il GP del ritorno. E' tornato Lorenzo, che ha riacciuffato la vittoria dopo quasi un anno; è tornato Pedrosa, brillante dopo tanto tempo. E' tornato Marco Melandri che, dopo aver suggerito qualità insospettate della Hayate in Qatar, qui in Giappone ha dimostrato come non fosse un fuoco fatuo. Per Lorenzo, è stata anche la prima vittoria in Giappone: l'impresa non gli era mai riuscita, in nessuna categoria. Comunque, gara bella, a tratti frizzante, per merito di molti.
Con poche informazioni ottenute durante il weekend, i piloti ed i tecnici per scendere in pista si sono affidati all'esperienza. C'è chi ha rischiato un po' di più, soprattutto nella scelta delle gomme. E chi un po' meno. Su di un lato del circuito, un manipolo di nuvole nere ansano in agguato. Il sole le ha respinte.
La cronaca: Valentino è partito benissimo. Per una volta, Stoner non se ne è andato a razzo. Pedrosa è parso subito essere in buona condizione: a metà primo giro lo si è visto già secondo. Dovizioso ha passato Stoner, che è scivolato verso il centro del gruppo, solo sesto, al primo passaggio.
Takahashi ha centrato Hayden. Tutti e due fuori, ma senza conseguenze, se non un trauma dorso lombare per Hayden. Ma Costa ha anticipato: "Nessun problema; a Jerez correrà".
Secondo giro: Melandri su Toseland in modo deciso. Nelle prime posizioni, Rossi, Pedrosa, Lorenzo (che però subito dopo ha passato Dani). Alle loro spalle, Vermeulen e Melandri, che di seguito ha superato l'australiano per conquistare il quinto posto. Poi ha commesso un errore, ed ha perso due posti.
Al quinto giro, Lorenzo e Pedrosa hanno messo a segno, uno dopo l'altro, il giro più veloce. Melandri ha continuato in una gara di grande grinta, recuperando una posizione su Vermeulen, e portandosi alle spalle di Stoner. Elias è caduto; si è rialzato ed è tornato in pista.
Sesto giro: le Honda si stanno comportano benissimo. Anche la Yamaha di Lorenzo: in tre giri, lo spagnolo ha acchiappato quasi Valentino.
Nono giro: bagarre Rossi-Lorenzo. Lo spagnolo, in curva, ha passato Vale, che lo ha ripassato. Per essere nuovamente superato: Lorenzo è subito andato via, ed in poche centinaia di metri ha guadagnato parecchio terreno. All'improvviso, casco rosso per Stoner. Ci si era quasi dimenticati di lui, che ha messo invece nuovamente fuori la testa. Ma distaccato di 4 secondi. Dopo essere stato un maestro nel parti e scappa, riuscirà a districarsi con il resisti e poi recupera?
Decimo giro: tornata veloce di Dovizioso, che ha strappato il primato (per il giro più rapido) a Lorenzo. La gara è a ranghi relativamente compatti, con tre piloti in meno di un secondo: insolito.
All'undicesimo giro, Melandri ancora sesto, mentre Andrea Dovizioso ha quasi concluso la marcia di avvicinamento a Pedrosa.
A metà gara, due Yamaha davanti a due Honda Hrc. Gibernau giù: gara compromessa.
Al quindicesimo giro, Valentino ha perso vistosamente terreno (errore suo) in pochissimo tempo. Lorenzo si è subito allontanato; Pedrosa si è avvicinato.
Al 17°, Pedrosa ha attaccato decisissimo Valentino, passandolo ed essendo ripassato. Manovra ripetuta per due volte di seguito. Scintille e spettacolo.
Quando mancano sette giri al termine, Pedrosa ci ha provato nuovamente, e questa volta ci è riuscito. Ha subito poi una staccatona da Vale, che con correttissima cattiveria lo ha ripassato all'interno. Ma è un Pedrosa tosto, come non si vedeva da tempo immemorabile.
A quattro giri dal termine, il vantaggio di Lorenzo su Vale è 1"6. Tanto. A due giri dal termine, deciso attacco di Stoner a Dovizioso. La manovra è riuscita.
Ultimo giro: nel penultimo, Rossi ha rosicchiato sei decimi a Lorenzo, ma sono pochi: lo spagnolo è riuscito a conservare i metri necessari per conquistare la seconda vittoria della carriera. Aveva vinto in Portogallo alla terza gara, nel 2008. Ha vinto alle seconda nel 2009: l'inizio di campionato gli si addice.