Rossi torna alla vittoria a Shanghai. Pedrosa e Stoner sul podio, Melandri 5°
Valentino Rossi ha pareggiato i conti con i propri rivali: dopo Stoner a Losail, Pedrosa a Jerez e Lorenzo all'Estori, tra i quattro pretendenti al Mondiale mancava soltanto lui all'appuntamento con il gradino più alto del podio. Il "Dottore" (nella foto di Simone Rosa) c'è salito a Shanghai, nel Gran Premio della Cina, spezzando un digiuno che durava da sette gare e da quasi otto mesi. L'ultima vittoria del pesarese risaliva infatti al GP del Portogallo del 16 settembre 2007.
Per un pilota abituato alla vittoria come Vale, non vincere per così tanto tempo è stata una vera e propria tortura: "Quando non vinci è tutto più difficile: è stato un periodo duro", ha ammesso Rossi, che però ora può finalmente tornare a guardare tutti dall'alto in basso. In un weekend dove è stato costantemente il più veloce in ogni sessione di prove, soltanto lo spettro della pioggia sembrava impensierirlo in vista della gara, e in effetti è stato così. Asciugatasi la pista, nessun altro è stato in grado di disturbarlo.
Ci ha provato Pedrosa, rimasto incollato alla gomma posteriore della M1 numero 46 per ben sedici giri, ma poi lo spagnolo della Honda ha dovuto alzare bandiera bianca. Al 17° e al 18° giro, Valentino ha stampato due giri veloci che lo hanno definitivamente proiettato verso la vittoria. A quel punto Pedrosa ha tirato i remi in barca, puntando semplicemente a portare a casa 20 punti che lo mantengono comunque in testa alla classifica con 81 punti. Dani non ha di fatto mai tentato un attacco su Rossi: il motore della sua RC212V andava fuorigiri per via del forte vento a favore nel lungo rettilineo, e così per evitare di accentuare il problema, lo spagnolo evitava di prendere la scia del rivale.
Brivio: "La vittoria più importante dopo Welkom e Phillip Island 2004" Il successo di Shanghai ha un significato particolare per Valentino, non solo perché lo riporta sul gradino più alto del podio dopo quasi otto mesi, ma soprattutto perché è il primo sigillo conquistato con le gomme Bridgestone.
Un cambiamento importante, paragonabile quasi a un cambio di moto, considerata l'importanza assunta oggi dalle gomme. Per Davide Brivio, team manager che con Valentino ha condiviso tante vittorie, il successo di oggi è infatti "il più importante dopo la vittoria di Welkom e di Phillip Island 2004". Ossia, quella al debutto con la Yamaha dopo aver lasciato la Honda, e quella del primo mondiale di Rossi con la Casa dei tre diapason...
A questo punto, il rinnovo del contratto con Iwata per il 2009 è molto più vicino: Rossi non ha mai fatto mistero di voler continuare la propria carriera in Yamaha, ma questa volta le sue parole sono sembrate molto più concrete che nel recente passato: "Visti i risultati, credo che parleremo del rinnovo presto, molto presto", ha ammesso a fine gara. È amore vero, quindi, anche perché ora la M1 è una vera macchina da guerra, non soltanto con le Michelin. "La moto è migliorata molto: l'ho fatta crescere io, ma è stata soprattutto la Yamaha a lavorare tanto durante l'inverno. A Valencia, lo scorso anno, dissi che se la moto continuava ad essere così lenta, sarei stato costretto a cercare alternative. Evidentemente hanno capito molto bene il messaggio".
Stoner ha usato gomme troppo soffici Terzo, ma staccato di quasi sedici secondi, Casey Stoner non è certo uscito dal Gran Premio della Cina col sorriso: su una pista dove ha vinto nel 2007 e dove è sempre stato velocissimo, questa volta l'australiano non ha potuto mostrare gli artigli. Colpa di una Bridgestone posteriore troppo soffice, il cui rendimento è calato dopo pochi giri: montando una gomma più dura, Casey è convinto che avrebbe potuto lottare per la vittoria o almeno per il secondo posto: "Non avevamo il ritmo per seguire Valentino e Dani, che hanno tenuto un passo impressionante - ha spiegato - In ogni caso, non siamo riusciti a ripetere i tempi delle prove: non abbiamo fatto una scelta di gomme giusta, i