Tripletta Yamaha a Le Mans: Rossi uguaglia Nieto e passa in testa al mondiale. Stoner 16°
Valentino Rossi ha fatto 90, ed effettivamente il "Dottore" ha ricominciato a fare paura ai suoi avversari. Il primo "break" di una stagione partita con quattro vincitori diversi nelle prime quattro gare è il suo, e non può essere soltanto un caso. Il pesarese non vinceva due gare consecutive dal giugno del 2006 (GP di Italia e di Catalunya a Barcellona): un'eternità. Il fatto che sia tornato a farlo ora significa tanto.
In un sol colpo Valentino è tornato quello di una volta: ha vinto una gara di seguito a un'altra, cosa che in passato era normalissima; è tornato in testa al mondiale (non accadeva da Jerez 2007, più di un anno fa, tanto che non se n'era neanche accorto, a fine gara, prima di vedere il foglio con stilata la classifica generale); è tornato a macinare record. Vincendo a Le Mans, Rossi ha infatti raggiunto Angel Nieto a quota 90 vittorie nel Motomondiale: tagliato il traguardo, Valentino ha lasciato il manubrio della sua M1 allo spagnolo tredici volte iridato, che lo attendeva a bordo pista pronto per festeggiare, con indosso una tuta celebrativa con scritto "Bravo Valentino", facendosi trasportare fino al parco chiuso da un autista d'eccezione. Non mancava ovviamente la bandiera, con indicato il numero di vittorie totali: 90+90. Insomma, sulla stessa moto c'erano 180 vittorie e 20 titoli mondiali. Decisamente niente male.
La seconda vittoria consecutiva di Rossi dimostra l'ottimo stato di forma che sta attraversando il pesarese, ma è anche un'ulteriore conferma degli incredibili progressi compiuti dalla Yamaha, che con Lorenzo e Edwards ha occupato tutte e tre le posizioni sul podio di Le Mans. La Casa di Iwata ha così ottenuto la sua prima tripletta in MotoGP, dato che l'ultima volta che vi era riuscita (Sachsenring 2001, con Biaggi, Checa e Nakano) era ancora in vigore il regolamento 500 cc a due tempi.
"Nessuno avrebbe mai creduto che la M1, dopo i grossi problemi avuti nel 2007, avrebbe monopolizzato il podio dopo sole cinque gare del 2008 - ha ammesso Rossi - I giapponesi mi hanno proprio stupito, questa volta: hanno fatto un lavoro fantastico. Si può tranquillamente parlare di miracolo Yamaha".
Se Rossi vince, anche nell'altro lato del box i sorrisi si sprecano, perché Jorge Lorenzo non smette di stupire: tornato in sella con entrambe le caviglie malandate, cadendo due volte venerdì e rischiando di finire a terra anche una terza volta, durante le qualifiche (quando ha perso l'anteriore alla prima curva, a 260 km/h, ha affermato di aver avuto paura di ammazzarsi.), "Por Fuera" questa mattina non sembrava in condizione di poter lottare per il podio, anzi. Soltanto undicesimo nelle ultime prove effettuate questa mattina in preparazione al GP, Jorge è poi partito male, scivolando da quinto a decimo, ma dopo pochi giri è tornato a spingere forte, risultando a tratti il più veloce in pista assieme a Rossi. In un sol colpo ha infilato tre piloti e poi, all'ottavo giro, Pedrosa, salendo in seconda piazza dietro al suo compagno di squadra.
Il kappaò di Casey Stoner è un macigno in ottica campionato: per la prima volta da quando è alla Ducati, l'australiano ha concluso un Gran Premio senza raccogliere punti. La sua GP8 si è infatti ammutolita a causa di un problema al motore (di natura meccanica, non elettronica: i tecnici di Borgo Panigale verificheranno nel dettaglio cosa è successo) a otto tornate dalla fine, e il "canguro" ha potuto vedere il traguardo soltanto perché è riuscito a infilare la corsia dei box per cambiare moto, saltando su quella equipaggiata con le gomme rain.
Una strategia che non è comunque servita, dato che Casey è giunto sedicesimo dietro al compagno di squadra Marco Melandri, non raggiungendo quindi la zona punti. Il distacco dal leader Rossi è ora di 41 punti, un gap importante difficile da ridurre, ma ovviamente non impossibile.
Le note positive arrivano dalla prima parte di gara di Stoner: Casey ha comandato il gruppo per i prim