GP Spagna: Rossi, è fuga mondiale. Pedrosa e Stoner sul podio, Lorenzo in terra
Vendetta, tremenda vendetta. Dopo aver subìto Stoner nel GP di apertura, in Qatar; dopo aver ceduto a Lorenzo, compagno di squadra (e che nero era, Valentino) in Giappone; dopo aver visto Pedrosa risorgere, e minacciare di portare la Honda davanti alla Yamaha, ecco che Rossi, in Spagna, si è concesso il brivido di lasciar scappare tutti coloro che contavano in qualifica, ma riacchiapparli uno dopo l'altro in gara, relegandoli inesorabilmente alle proprie spalle. Ed assistendo alla resa per caduta di Lorenzo, e per manifesta inferiorità di Pedrosa e Stoner. Ha macinato, e macinando ha travolto.
Il campionato torna in equilibrio, con le prime tre gare appannaggio dei tre piloti più forti. Sulle colline di sud-est, le colline del tifo iberico, i tifosi assiepati (ma meno numerosi dell'anno scorso) hanno dato comunque fuoco alle tracas, i mortaretti. Ma erano esplosioni di mortificazione: tre pole, nessuna vittoria. Per Valentino, invece, la dodicesima gara consecutiva sul podio: se per prevalere serve la costanza, Rossi ce l'ha. E non solo quella.
Alle sue spalle, dopo Pedrosa, uno Stoner che, con il terzo posto, ha ottenuto il miglior risultato qui a Jerez, un bravo De Puniet ma, soprattutto (e soprattutto per chi ama le storie avvincenti, un po' rosa, un po' giallo, un po' noir) un Melandri là dove non te lo aspetti: addirittura quinto, con una Hayate che farà rimpiangere alla Kawasaki il non essere rimasta con il propri marchio nel mondiale.
Immediatamente dopo il via, Pedrosa e Stoner hanno tentato di guadagnare, nel primo mezzo giro, un leggero vantaggio. Valentino ha affrettato i tempi, bruciando Lorenzo che si frapponeva tra lui e chi era davanti, per non lasciare che i primi due si allontanassero troppo. Pedrosa, però, nell'occasione si è difeso bene, staccando il giro veloce.
Rossi ha passato con una certa facilità Lorenzo, con maggiore fatica Stoner. Con un Dani a martellare in testa, gli ci sono voluti quindici giro per portarsi a mezzo secondo dallo spagnolo. Valentino ha guadagnato quasi costantemente nei primi settori, ma ha perso quasi sempre nel terzo.
All'improvviso, il margine di Pedrosa su Valentino si è ridotto a zero. La velocità di punta della Honda è rimasta superiore, ma il giro di Rossi è stato più rapido.
Alla prima occasione (mancavano ancora 10 giri al termine) Valentino ha attaccato Pedrosa, ed in una curva a destra lo ha saltato secco. Il distacco a favore dell'italiano è poi rapidamente aumentato.
Negli ultimi giri, Lorenzo ha cercato di superare Stoner, che però è riuscito centellinare il vantaggio. Poi, un lungo dello spagnolo e, poco dopo, una caduta, quando Jorge ha perso l'anteriore ed è finito nella ghiaia. Ha ripreso, ma è rientrato al box, prendendo a manate il manubrio. Nel suo box, i meccanici erano con le mani nei capelli.
Giù dal trono, davanti alla propria gente. Non l'aveva immaginata così.