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Test
a Barcellona 18/3/2004 “La direzione verso la quale lavorare è ormai chiara – ha spiegato Biaggi – non stiamo cercando il tempo, né lo cercheremo domenica. Io una macchina ce l’ho già, una bella Audi A6 di cui sono molto soddisfatto e di un’altra non ho bisogno”. Tranquillo, concentrato, Biaggi dopo aver esordito dicendo di non dare particolare valore a questi test, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe rivolgendosi a Mick Doohan…che non c’era. “E’ andato in giro a dire che io non sono in grado di fare lo sviluppo perché voglio una moto perfetta: una idiozia. Nella mia carriera avrò guidato una moto perfetta sì e no due volte. Quel che cerco è la costanza di prestazioni. Non mi interessa essere competitivo su metà dei circuiti o sui due terzi, ma nell’arco dell’intero campionato. Evidentemente Doohan parla così perché gli brucia ancora la sconfitta che subì da me all’esordio nel 1998”. Non fa polemica, invece, Marco Melandri che, tempi alla mano, è stato il più regolare in pista. “Sono veramente molto soddisfatto – dice – dopo le due cadute in Australia ho capito di non dovere guardare a ciò che fanno gli altri…magari io posso far meglio. E poi la Honda mi da sempre più retta, e questo mi gasa. Se penso che potrei fare ancora meglio? Beh, certo, se avessi la moto di Biaggi…”. Sottile, il ragazzo. Ma del resto a Barcellona sembrano tutti avere tutto voglia di parlare. Incluso Rossi che fra una riunione del comitato dei piloti e l’altra è apparso insoddisfatto. “Non sono contento - ha confermato Rossi - la Honda è più avanti di quanto ci aspettassimo e prendiamo quasi 14 Kmh sul rettilineo. Il problema principale, però, è che non mi sento a mio agio sulla moto perché non ho confidenza con l’avantreno. I n questo momento non mi diverto. Mi sembra di guidare la Yamaha instabile di cui sentivo parlare due anni fa, ma che io non ho mai provato, finora”. Una dichiarazione piuttosto decisa, questa, per Rossi. “Le Honda vanno forte tutte – ha proseguito il campione del mondo - mentre la Yamaha al momento non sa come risolvere questi problemi”. E’ in buona compagnia, comunque, perché questa domanda se la sta facendo anche la Bridgestone rendendosi conto che la Ducati va forte, ma che sulla durata le loro gomme ancora non ci sono. Capirex, comunque, non molla, anche perché nel box a fianco, quello del test team di Guareschi,k si sta lavorando su di una elettronica ancora più evoluta della frizione a controllo elettronico. Un aggeggio che pare stia studiando anche la Honda perché, in questo settore, è la Yamaha davanti a tutti. Primi test significano anche…primi botti. Ad inaugurare l’asfalto
di Montemelò sono stati Xaus ed Elias, quasi contemporaneamennte.
Poi è toccata a Battaini, che ha piantato in terra una delle pedane,
troppo basse, della sua WCM. IronFrank non si è spaventato affatto:
“lasciatemi prendere le misure a questa roba – ha detto –
non va affatto piano”. classifica MotoGP - top speed MotoGP (a.f.) |
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