Test
a Sepang 25/1/2004
Capirossi punta...
il gomito. Sull’asfalto
Diciamocelo: una giornata così Capirossi la sognava
da tempo. Dopo esser stato il più veloce praticamente sempre, infatti,
il pilota della Ducati nella sessione di prove conclusiva della tre giorni
di test malese ha centrato un giro veloce assolutamente stratoferico,
2.00.523, grazie al quale ha polverizzato la pole fatta registrare da
Valentino Rossi nel corso delle prove ufficiali del GP di ottobre, 2.01.833.
Le cifre non mentono mai, e così è comprensibile
che Loris, al suo rientro ai box, abbia mostrato ai suoi meccanici con
orgoglio il gomito della tuta “segnato” in un contatto con
l’asfalto, a dimostrazione delle tenuta delle gomme Bridgestone
da tempo.
Quella di Loris, comunque, non è stata solo una sparata da un giro
e via. Nel corso della medesima giornata, infatti, l’imolese ha
tentato anche una simulazione di Gran Premio percorrendo ben 13 giri a
ritmo di record. Meglio di lui, ma di pochissimo, rimanendo in pista due
giri di più, ha fatto solo Valentino Rossi che però non
ha fatto meglio, con le gomme da qualifica, di 2.01.354. Un tempo superato
di pochissimo anche da Sete Gibernau.
Ce l’ha messa tutta, Rossi, per battere il connazionale: per ben
quattro volte, infatti, è tornato in pista con la gomma tenera
ma, ironia della sorte, il suo giro migliore è rimasto poi quello
realizzato al mattino con una gomma morbida, ma non da qualifica.
Per il momento, dunque, perlomeno nel giro lanciato, le Bridgestone, rispetto
alle Michelin, sono di un altro pianeta, ma il bello è che gli
pneumatici giapponesi sono migliorati anche nella durata. Se a ciò
si aggiunge che è migliorata – e parecchio – anche
la Ducati, ecco qui che identificare la Rossa nel ruolo di terza incomoda,
è possibile.
Se, infatti, la Yamaha M1 2005 è apparsa migliore in tutti i comparti,
motore e tenuta di strada, soprattutto, anche se ha sofferto un po’
in agilità, pure la Ducati è apparsa un’altra moto.
Rispetto alle due avversarie, per il momento, invece, è apparsa
ancora un po’ indietro la Honda Rc211V, anche se è difficile
definire in ritardo una moto che ha pur sempre fatto il secondo, il quarto
ed il quinto tempo, con Hayden e Biaggi.
E’ vero, però, che gli uomini della casa di Tokyo erano in
pista ancora con la cinque cilindri 2004, ma è altresì innegabile
che anche l’anno scorso i geni di Tokyo, invece di fare un passo
in avanti, ne fecero mezzo all’indietro.
Non dimentichiamo, comunque, che questi sono solo i primi test. Fra quindici
giorni si tornerà a Sepang, per poi volare in direzione dell’Australia.
Solo allora si potranno trarre delle conclusioni.
Intanto dalla Malesia, stranamente, tornano tutti a casa contenti: Capirossi
e la Ducati per il tempone, Rossi per la positiva prima presa di contatto
con la M1 2005 e Biaggi perché, mettendosi alla prova, ha scoperto
di poter guidare nonostante la disavventura invernale.
Per i litigi, del resto, avranno tempo.
I tempi ufficiosi:
1. Capirossi (Ducati) 2.00.523;
2. Gibernau (Honda) 2.01.296;
3. Rossi (Yamaha) 2.01.354;
4. Hayden (Honda) 2.01.745;
5. Biaggi (id.) 2.01.887;
6. Edwards (Yamaha) 2.01.916;
7. Barros (Honda) 2.01.925;
8. Melandri (id.) 2.02.207;
9. Bayliss (id.) 2.02.746;
10. Nakano (Kawasaki) 2.02.748;
11. Tamada (Honda) 2.02.967;
12. Elias (Yamaha) 2.02.987;
13. Hoffmann (Kawasaki) 2.03.648;
14. Xaus (Yamaha) 2.04.048
(a.d.)
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