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Test IRTA MotoGP a Jerez 1/4/2004
Rossi, fuga sotto la pioggia

Si è svegliato sotto la pioggia, il circuito di Jerez. Una pioggerellina sottile che non ha dato molte speranze ai team desiderosi di provare. Il casco, al mattino, così, se lo sono infilato i soli Hayden, Xaus ed Hopkins, forse desiderosi di effettuare una sessione di allenamento sul bagnato. Tutti gli altri sono rimasti sotto le coperte, al caldo. Ed hanno fatto bene, visto che Nicky ha finito per tuffarsi, senza altre conseguenze che un po' di danni alla moto.
Girare, per la Ducati alle prese con problemi di assetto complessi, non sarebbe stato utile. Un discorso, questo, valido anche per i due team Satellite della Honda, che hanno ricevuto a Barcellona telaio, forcella e forcellone della RC211V versione 2004. Componenti impossibili da mettere a punto con l'asfalto bagnato.
Sembra impossibile, ma ad appena due settimane di distanza dall'apertura iridata di Welkom, dopo un inverno all'insegna dei super-tempi realizzati dallo squadrone Honda, la Yamaha è passata dal ruolo di inseguitrice a quello di inseguita. Un miracolo, una rivoluzione copernicana.

"Io non so che pensare - ha detto Valentino Rossi - sono sorpreso quanto i miei rivali, anche se contento. Non è vero che ci siamo nascosti fino ad oggi. In Australia ho tirato al massimo ed eravamo a tre decimi dai migliori. La moto, da allora, però è progredita. Come abbiamo messo le ruote in pista a Barcellona è andata subito bene. È una bella moto: agile, precisa, anche nelle frenate brusche di questo circuito di Jerez. Non la si deve guidare come una Honda: non derapa, e mi sono dovuto adattare. È necessario guidare puliti, per sfruttarla al meglio, ma ciò che conta, alla fine, è fare i tempi anche se per riuscirci devo portarla come una 250, potenza a parte".

Il balzo in avanti fatto dalla Yamaha, comunque, è enorme. Se, infatti, Rossi ha fatto il miglior tempo, Checa, con il quarto, è già lì, a tre decimi.

"Gli altri - aggiunge Valentino - pensavano di essersi tolto un problema, che invece c'è ancora. Dovranno, a questo punto, rimettersi il cuore in pace".

"Non siamo preoccupati, né in allarme - ha detto Fiorani, team manager della HRC, in risposta - sapevamo che Valentino era bravo. Purtroppo ci siamo trovati di fronte a condizioni atmosferiche sfavorevoli. Certo, sarà un problema per le squadre satellite fare l'assetto a Welkom in sole quattro ore, ma non ci sono altre soluzioni".

Anche perchè la Tempora, la società di spedizioni del motomondiale, ha già programmato tutto per far arrivare le moto in Sud Africa il 9 Aprile prossimo. I camion per caricare i container sono già a Jerez.

Camion dove, chissà perchè (un giapponese che non desidera essere citato dice: per evitare confusione) potrà essere stivato solo uno dei due telai a disposizione dei team Satellite. Un assurdo che favorirà non solo la squadra della HRC - che dispone dei nuovi pezzi già da un mese - ma anche la rivale Yamaha.

Nessuno, però, china la testa. Del resto chi ha detto che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare? Alle 11.30, sotto la pioggia battente, Max Biaggi è entrato in pista.

 

 

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