L'intervista - Sepang 13/2/2004
La grande occasione di Barros
La Honda ha i suoi piani e nessuna intenzione di svelarli.
I test di Sepang, comunque, hanno già fatto vedere chiaramente
che ancora una volta sarà il team ufficiale HRC il favorito nella
corsa al titolo. La nuova RC211V 2004, infatti, ha un potenziale enorme,
mostrato da Nicky Hayden con un record stratosferico fatto registrare
l'ultimo giorno. Se l'americano, però, è probabilmente
ancora un po' immaturo per poter pensare al titolo, non si può
dire lo stesso di Alex Barros che quest'anno avrà l'occasione
della sua vita. Vincitore morale del famoso mondialino della
pizza, nel corso del quale, alla fine del 2002, finalmente in sella
alla cinque cilindri quattro tempi, ha battuto Valentino vincendo due
volte e conquistando un secondo ed un terzo posto, quest'anno Barros
dovrà trasformarsi anche nel vincitore materiale del campionato.
A volerlo è la Honda, a cui non sembra vero di poter dimostrare
chi conta di più fra il pilota e la moto. Un compito difficile,
quello affidato al brasiliano, soprattutto perché, al contrario
dei suoi colleghi, non si può dire che Barros sia al 100%.
Come ti sei sentito durante questi primi test, dopo
tre mesi di stop successivi al tuo intervento alla spalla?
"Mi sto ancora riprendendo. Diciamo che sono al 65%, i dottori
insistono però che io me la prenda comoda, perché la lesione
di cui ho sofferto richiede normalmente sei mesi di riposo. Per fortuna
tutto il team mi dice di fare esattamente così e di progredire
passo passo. Per questo, nell'ultimo giorno di test a Sepang, mi sono
fermato a riposarmi per la pausa pranzo. Del resto gli altri piloti
non sono mai praticamente scesi dalla moto dalla fine della stagione...la
spalla mi fa ancora un po' male, ma va meglio ogni giorno ed io spero
che fra un po' il dolore sparirà".
La Honda ha fatto un passo avanti
Che differenze hai trovato fra la Honda che hai guidato alla fine
del 2002 e quella di quest'anno?
"Le due moto sono difficili da paragonare. Posso dire però
che la RC211V 2004 è un passo avanti rispetto a quella del 2003.
Il comportamento della frizione, la risposta del freno motore, sono
diversi ed il motore ovviamente è più potente. Anche la
trazione è decisamente migliorata. C'è anche qualche differenza
nel telaio, ma già nel 2002 si comportava bene, sotto questo
punto di vista. Ricordo sotto questo aspetto che nelle ultime quattro
gare del 2002, quando mi fu data l'opportunità di guidare la
cinque cilindri, mi resi immediatamente conto dell'abisso che separava
la RC211V dalle NSR 500 due tempi che guidavamo io e Loris Capirossi.
All'epoca noi provavamo a seguire Valentino, ma la quattro tempi era,
ed è, più dolce, trattabile. Ho imparato molto in quel
periodo e sono diventato un pilota migliore tecnicamente. La dimostrazione
l'ho data quando ho avuto l'opportunità di guidare la quattro
tempi, perché ero in grado di andare veloce senza troppo sforzo.
Ciò spiega perché sono stato immediatamente competitivo".
La pressione? bisogna sapere
sopportarla
Hai realizzato il tuo sogno, firmando per la Honda. Essere nel
team ufficiale, ed al posto di Rossi, implica una pressione maggiore?
"Sono stato un pilota Honda per otto anni, ma solo ora sono nel
team ufficiale, che è il sogno di ogni pilota. Per quanto riguarda
la pressione, sapete, quella me la metto da solo, perché voglio
vincere. Certo, poi qualcosa di più arriva dagli sponsor ed il
resto da team, ma è normale, fa parte del gioco. Se non sei capace
di sopportarla è un guaio...So perfettamente che la Honda mi
ha messo al posto di Valentino perché vuole che sia io a vincere
il mondiale ed io spero di non deluderli, come spero di non deludere
chi mi sta vicino, oltre ché me stesso. La Honda si sbaglia raramente
e come sono convinti di avere in Nicky Hayden un futuro campione del
mondo, nello stesso modo mi hanno offerto il posto perché credono
che io possa vincere il titolo quest'anno. E' l'occasione della mia
vita, ed io farò il possibile per sfruttarla".
E' il team HRC che detta lo sviluppo
E' stato già deciso chi sarà a fornire le indicazioni
per lo sviluppo della RC211V quest'anno?
"La differenza fra il team ufficiale ed una squadra satellite come
quella nella quale io ho militato due anni fa, non è negli uomini.
In entrambi i casi parliamo di professionisti al massimo livello che
conoscono perfettamente il proprio lavoro. L'aspetto più importante
in entrambi i casi è riuscire a costruire un team che lavori
bene sotto il punto di vista umano. La differenza reale, quindi, tra
i team, è il materiale che hai a disposizione. In un team satellite
tu hai ciò che ti danno e quello è, mentre in quello ufficiale
puoi chiedere cambiamenti, modifiche, ricambi, miglioramenti ed anche
tracciare le liee guida per lo sviluppo. Al momento Ukawa sta facendo
un ottimo lavoro, con il prototipo, ma è ovvio che la Honda si
aspetta che i suoi piloti ufficiali gli indichino la via da seguire
per l'evoluzione della moto ufficiale, la Repsol-Honda RC211V".
Cosa pensi che accadrà nel primo GP, in Sud
Africa?
"E' difficile, veramente difficile, predirlo...Vi ricordate
i test che sono stati fatti proprio qui, l'anno passato? Bene, le Ducati
erano circa due secondi dietro le Honda, ma a Welkom Bayliss ha colto
tutti di sorpresa, Valentino incluso ed ha finito la gara in terza posizione.
Per questo è difficile predire cosa avverrà...mancano
ancora due mesi, un sacco di tempo. Le moto cresceranno ancora molto.
Siamo praticamente alle prime prove. In Sud Africa ci saranno molti
piloti in grado di vincere ed io spero di essere fra questi".
Hayden? E' uno che impara velocemente
Nicky Hayden potrà essere uno di loro?
"Perché no? Nicky è giovane ed ha già
disputato una stagione di adattamenti. E' veloce e come pilota ha molte
qualità. Inoltre non è uno che sbaglia spesso, cade raramente
ed impara velocemente. L'anno passato ha chiuso il campionato in quinta
posizione, e credetemi, non è affatto facile. Vediamo ora come
inizierà quest'anno, ma sicuramente sarà fra i piloti
da tenere d'occhio. Del resto in queste prove mi sembra abbia già
dimostrato il suo valore!".
Quali potrebbero essere gli altri protagonisti?
"Ogni anno c'è qualche sorpresa, ma i piloti al top
sono sempre gli stessi: Biaggi, Rossi, Gibernau. I risultati di Valentino
dipenderanno chiaramente da quale moto avrà a sua disposizione.
Lui ha già dimostrato quanto può essere veloce, ma finora
ha avuto la moto migliore, mentre quest'anno partirà con un lieve
svantaggio. Se la Yamaha farà tutto ciò che è il
loro potere - ed io so che lo faranno - e se saranno capaci di dare
a Valentino ciò che vuole, dovremo stare molto attenti. Per quanto
riguarda Biaggi e Gibernau, sono entrambi più motivati che mai.
Dal punto di vista di Max lui vede come una cosa favorevole il passaggio
di Valentino alla Yamaha, da quello di Sete, lo spagnolo sa di aver
già battuto Rossi sulla stessa moto e di aver concluso il mondiale
in seconda posizione. Non dobbiamo comunque commettere l'errore di dimenticare
la coppia della Ducati, perché la moto italiana ha un grande
potenziale e sia Capirossi che Bayliss sono molto veloci".
Rossi? Con la Honda guidava più
rilassato
L'effetto Rossi sulla Yamaha è una cosa seria? Anche tu sei
stato veloce con la M1 durante i test invernali...e poi...
"I test precampionato sono ovviamente molto diversi dalle
gare. Valentino è stato veloce con la Yamaha, ma anche io lo
sono stato e poi...una caduta a Suzuka, dove mi sono fatto male ad un
ginocchio ed un'altra a metà stagione, in cui mi sono lesionato
due tendini in una spalla, hanno messo fine alla mia stagione. Non si
sa mai cosa c'è dietro l'angolo. Valentino è un pilota
veloce ed attualmente è il numero uno, ma la Yamaha ha ancora
un sacco da lavoro da fare. Io ho seguito Vale per qualche giro, senza
sforzarmi troppo di seguire il suo ritmo, perché non sono ancora
a posto, ed ho visto che è veloce, ma ho notato anche gli sforzi
che stava facendo per esserlo. Sulla Honda mi sembrava molto più
rilassato. Dal punto di vista del motore la M1 è migliorata molto,
è più veloce ed accelera meglio, ma ha ancora un po' di
problemi al retrotreno. E' difficile farla scivolare e quando lo fa
non è progressiva, ma brusca".
La Ducati è da tenere
d'occhio
"Yamaha ed Honda a parte, cosa ne pensi dell'evoluzione delle
altre moto?"
"Non ho visto né le Proton né le Aprilia,
così di loro non posso dire. per quanto riguarda la Suzuki, hanno
migliorato il motore e a giudicare dai tempi ora non dovrebbero essere
troppo lontane. La Kawasaki ha fatto un balzo, una grande evoluzione,
ora è più veloce e più stabile. Ovviamente tirare
giù due secondi da quattro è facile, ma il resto è
molto più complicato. In ogni caso mi sembra che tutti abbiano
fatto passi in avanti e ciò è sicuramente positivo per
il campionato. Le Ducati, per esempio, sono veloci, ed hanno una accelerazione
incredibile. Quest'anno hanno una moto totalmente nuova, ma sicuramente
la renderanno competitiva, anche perché sia Loris che Troy sono
eccellenti piloti. Li dovremo tenere d'occhio".