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Yamaha a Motegi 18/9/2006 Oltre a salire fino alla seconda posizione in campionato, l’ottantanovesimo podio conquistato domenica scorsa, ha permesso a Rossi di superare Giacomo Agostini nella classifica dei podi conquistati in carriera nella classe regina, ed ora solo Mick Doohan resiste davanti a quota 95. L’obiettivo del ventisettenne italiano è di incrementare il proprio palma-res con una vittoria, su un circuito dove ha già festeggiato dal gradino più alto del podio nel 2001. Le statistiche non possono essere altrettanto generose col suo compagno di squadra, Colin Edwards, la cui notevole serie di risultati utili consecutivi, 34, si è interrotta in Australia a tre lunghezze dal record assoluto che appartiene a Mick Doohan. Il suo miglior risultato a Motegi è un sesto posto ma il pilota del Camel Yamaha Team adesso è doppiamente determinato a far meglio, davanti ai molti tifosi giapponesi della Yamaha che in luglio hanno assistito al suo sfortunato ritiro per un problema tecnico nella 8 Ore di Suzuka. Valentino: ce la posso fare “Onestamente Motegi non è una pista che mi piace moltissimo, nel passato non vi ho vissuto dei gran momenti, ma dovremo comunque fare del nostro meglio,” ha detto Rossi che l’anno scorso non ha concluso la gara per una collisione con Marco Melandri. “Tre gare di fila sono faticose specialmente quando la terza è proprio questa! Dobbiamo riuscire a sfruttare al massimo le prove perché non è una pista eccezionale per noi. L’anno scorso, soprattutto, non è andata bene; abbiamo avuto molti problemi in prova e un pessimo risultato in gara!” “Ventuno punti da recuperare sono ancora molti ma non impossibili, quindi ci proveremo. Motegi sarà una gara molto importante, primo perché sappiamo che sarà particolarmente impegnativa per noi, secondo perché dovremo comunque cercare di togliere più punti possibile ad Hayden per poter continuare a lottare. La mia M1 ultimamente va davvero bene quindi arriveremo lì in buona forma e cercheremo di trarre il massimo dal fine settimana, in modo da poter essere pronti all’ultimo assalto al titolo quando torneremo in Europa”. Edwards, positivo nonostante tutto “Non è che mi importi tanto di com’è Motegi, anche se non posso dire che sia una delle mie piste preferite,” ha detto Edwards. “E’ un tracciato comunque interessante e le quattro curve dopo il tunnel mi piacciono molto. L’anno scorso sono arrivato sesto, che non è male, ma in prova avevamo avuto qualche problema che speriamo non si ripresenti adesso. Per il resto mi è sempre piaciuto correre in Giappone perché ho tanti tifosi e c’è sempre una bella atmosfera. Generalmente ci si diverte. “Ovviamente Phillip Island è stata una grossa delusione, soprattutto perchè avevamo fatto grandi progressi e mi sentivo finalmente di nuovo in grado di guidare bene la moto. Comunque non devo pensare a quello che è successo, ricordando invece i lati positivi del fine settimana. Con un po’ di fortuna quello che ha funzionato laggiù lo farà anche qui e potremo partire bene da subito. Sotto questo punto di vista è un bene che ci sia subito un’altra gara, così non c’è tempo di stare li a rimuginare sul passato”. Brivio punta al bersaglio grosso “Nelle ultime gare la moto è andata molto bene quindi con un po’ di fortuna dovrebbe essere così anche a Motegi. Sappiamo che sarà dura ma ci arriviamo in buona forma e pronti a lottare. Colin era molto a posto a Phillip Island ma sfortunatamente la pioggia gli ha impedito di ottenere il risultato che meritava. Speriamo che non senta più dolore dalla caduta e che possa continuare a lavorare come in Australia, perché vogliamo tutti vederlo di nuovo al top”. TECNICAMENTE PARLANDO: MOTEGI SECONDO ANDREA ZUGNA “Motegi è una pista “stop and go” quindi è importantissimo che la moto sia stabile e affidabile in frenata,” spiega Andrea Zugna, responsabile della telemetria di Colin Edwards. “La forcella anteriore deve essere regolata molto bene così come il freno motore. Infine bisogna essere competitivi anche in accelerazione altrimenti si viene passati alla frenata successiva. E’ una pista stressante per la gomma anteriore a causa dei tanti punti di frenata e di questo bisogna tener conto nel set up”. “L’anno scorso qui non è stato un fine settimana facile per Colin; non siamo riusciti a trovare un modo per dargli abbastanza fiducia nell’anteriore quindi questo sarà un punto su cui dovremo lavorare fin dal venerdì mattina. Il punto più forte della Yamaha è l’agilità, non esattamente quello che serve di più qui, ma la M1 è andata bene in Malesia ed è proprio con quei setting che partiremo, sperando di progredire da quella base”. |
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