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la Yamaha in Australia 12/9/2006
Rossi e la Yamaha continuano la caccia in Australia

La Yamaha continua la sua sfida iridata nell’emisfero meridionale trasferendosi dalla Malesia all’Australia, sede del quattordicesimo round della MotoGP, che si disputerà sul circuito di Phillip Island, a sud di Melbourne. Dato che si corre con quasi un mese in anticipo rispetto alle passate stagioni, sono attese temperature decisamente primaverili, che promettono un altro fine settimana imprevedibile per la massima categoria del motociclismo.

Valentino Rossi arriva “Down Under” al top della forma, fresco della quinta vittoria stagionale, conquistata in Malesia domenica scorsa. Il successo ottenuto davanti al connazionale, e rivale per titolo, Loris Capirossi (Ducati) ha ridotto a 26 i punti da recuperare sul leader della classifica Nicky Hayden (Honda) a quattro gare dalla fine e giusto prima di affrontare una delle sue piste preferite in assoluto. A Phillip Island infatti, il ventisettenne pilota italiano, ha vinto ininterrottamente negli ultimi cinque anni in MotoGP e due volte, precedentemente, in 250cc.

L’obiettivo di Colin Edwards è tornare ad un buon livello di forma, come quando ha lottato per la vittoria ad Assen. Phillip Island, come il circuito olandese, è una pista dove il texano ha colto alcuni dei suoi migliori successi in Superbike e dunque il contesto ideale per cercare di risolvere i problemi di set up sofferti nelle ultime gare.

Valentino: un posto speciale
Valentino Rossi non vede l’ora di tornare in pista dopo aver disputato, a Sepang, una delle gare più entusiasmanti della sua carriera. L’italiano sta sfruttando al meglio ogni opportunità a disposizione per avvicinarsi a Nicky Hayden e non può che aspettare con grande anticipazione uno dei suoi appuntamenti preferiti.

“Devo dire che ho sempre aspettato con piacere l’appuntamento australiano, e questo vale tanto più adesso che la mia M1 va così bene”, ha detto Rossi. “Phillip Island, e tutta l’Australia in generale, è un posto speciale, bellissimo. Questa gara è molto importante per la mia squadra perché molti dei miei meccanici sono australiani e per loro questo è l’appuntamento di casa, come il Mugello per me. Voglio ringraziarli per il grande lavoro che stanno facendo con un bel risultato”.

Phillip Island è una pista magica per me. Qui ho vinto molto, chiudendo anche diversi mondiali, quindi l’adoro! E’ una delle mie piste preferite, un tracciato vecchio stile. Questo anno non abbiamo fatto test ma la M1 vi è sempre andata bene e da parte mia amo guidare qui. Troveremo molto freddo, le gomme saranno impegnative da gestire ma, davvero, non vedo l’ora di correre”.

“Dopo Laguna Seca non avevo più la certezza assoluta di poter competere per il titolo ma dopo Brno mi sono detto che c’era ancora una chance e che potevo provarci. Il mio obiettivo adesso è vincere più gare possibili e poi a Valencia vedremo”.

Edwards: la prossima sfida
Anche Colin Edwards ha un’affinità speciale con Phillip Island dove ha accumulato un considerevole palma-res di risultati durante i suoi anni di Superbike. Vi ha infatti conquistato otto podi, tra i quali una vittoria nel 2001. Il texano potrà anche contare su un grande supporto da parte del tifo locale all’interno del quale annovera parecchi amici e familiari.

“Mio padre è australiano quindi Phillip Island è sempre stata quasi una gara di casa per me”, spiega Edwards. “I tifosi australiani sono incredibili e qui ho sempre avuto un sacco di amici con i quali ci divertiamo molto. Sono contento di correrci; devo solo dimenticare la Malesia e concentrarmi sulla prossima sfida.

“Amo il tracciato, come Valentino, e ricordo delle bellissime gare nella mia carriera e in Superbike. Sembra molto adatto alla nostra moto anche se sicuramente farà un gran freddo in questo periodo dell’anno e questo renderà imprevedibile la resa delle gomme. In Malesia, dove mi aspettavo di andare bene, ho invece vissuto momenti duri quindi adesso dovremo trovare qualcosa di nuovo. Ho davvero bisogno di un buon risultato”.

Brivio: inseguiamo un sogno
Il Direttore del Team Camel Yamaha Davide Brivio non avrebbe potuto desiderare nulla di meglio che andare in Australia dopo aver vinto in Malesia, con entrambi i piloti entusiasti della pista e parecchi dei suoi tecnici felici di tornare a casa. La seconda di tre gare in tre settimane promette di essere un altro impegnativo appuntamento per la squadra.

“E’ bello andare in un posto e in una pista che entrambi i nostri piloti amano molto,” dice Brivio. “Molti tecnici sono australiani e per loro tornare a casa dopo una stagione così lunga ed impegnativa non può che aiutarli a ricaricare le batterie per mantenere, ancora una volta, una concentrazione totale per un fine settimana importante. In Giappone e in Italia tutto il nostro staff si è impegnato al massimo per mantenere aperto il mondiale e domenica il nostro obiettivo sarà lo stesso”.

“Tre gare in un periodo di tempo così breve chiedono molto al team ma noi siamo molto concentrati e affrontiamo ogni gara come viene. La vittoria in Malesia ci ha regalato una grande emozione e sono certo che anche domenica prossima in Australia assisteremo ad un fantastico show. Speriamo che anche Colin possa essere tra i protagonisti e che possa aiutare Valentino a fare un altro passo verso la vetta della classifica”.

TECNICAMENTE PARLANDO: PHILLIP ISLAND SECONDO PIERRE ALVES
Phillip Island richiede qualcosa di più che una moto veloce per poter fare tempi buoni con costanza. Il circuito, filante e articolato, richiede il massimo del controllo della moto e della precisione del gas, per non parlare del coraggio e della determinazione del pilota. La sua esposizione sulle coste dello Stretto di Bass fa sì che le condizioni climatiche giochino un ruolo importante, e questo vale in special modo questo anno, per cui la scelta delle gomme sarà determinante.

“Questa volta la scelta degli pneumatici sarà molto diversa da quella a cui eravamo abituati a Phillip Island, perché non siamo mai venuti qui in questo periodo dell’anno, quando ci sono temperature molto basse”, ha spiegato Pierre Alves, tecnico delle Michelin del Camel Yamaha Team. “Di solito a Phillip Island c’è bisogno di una gomma piuttosto dura nella parte sinistra e molto più soffice, ma non “troppo” soffice, nella parte destra. Però, dato che la temperatura sarà molto più fredda del consueto, sarà più difficile trovare la combinazione giusta, dato che resa delle gomme sarà obbligatoriamente meno efficace”.

“Di solito possiamo contare su una buona base dalla quale partire, perchè qui a Phillip island veniamo a provare, ma questo anno anche questo è stato diverso, non siamo venuti, quindi non sappiamo esattamente come andrà la M1. In ogni caso la variabile più importante per quanto riguarda le gomme resta il tempo, che rende tutto molto complicato perché è una situazione nuova. Per noi sarà di certo una delle gare più impegnative ma anche interessanti!”


Phillip Island Record Ufficiale: Marco Melandri (Honda) 2005, 1’30.332
Phillip Island Best Pole: Nicky Hayden (Honda) 2005, 1’29.337

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