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il fatto 10/10/2006
Capirossi si gioca tutto all’Estoril

Il circus della MotoGP si sposta in Portogallo per la penultima gara del più avvincente Campionato MotoGP di sempre. A un paio di settimane dalla fantastica gara in Giappone, dove Loris Capirossi ha conquistato la sesta vittoria (terza stagionale) in sella ad una Ducati e Sete Gibernau ha chiuso con il quinto posto (a 1,3 secondi dal podio), la Ducati è decisa più che mai a rimanere sulla cresta dell'onda e dare il massimo per chiudere la stagione nel miglior modo possibile.
Loris e Sete sanno di poter essere tra i protagonisti anche all'Estoril, il tracciato più lento del mondiale ma non per questo meno difficile e stimolante sia per i piloti sia per i tecnici. In Portogallo Capirossi potrebbe impreziosire il suo carniere 2006, che già adesso è il più ricco della storia della Ducati, con la quarta vittoria stagionale mentre Gibernau mira al suo primo podio in sella alla Desmosedici, per mettere alle spalle una volta per tutte l'incidente di Barcellona, che ha pesantemente condizionato la stagione del pilota catalano.
Occorre ricordare che al momento la matematica non esclude la possibilità che il titolo mondiale finisca nelle mani di Loris Capirossi, sette volte a podio quest'anno (primo a Jerez, Brno e Motegi, secondo in Francia, Italia e Malesia, terzo in Qatar). L'italiano è attualmente quarto nella classifica piloti, a 31 punti dal primo, Nicky Hayden e a 19 dal secondo, Valentino Rossi.

"Affronto queste ultime due gare con ottimismo – spiega Loris Capirossi - soprattutto in seguito alla vittoria di Motegi, ho ben chiaro il nostro potenziale e sono molto fiducioso. Inoltre è possibile che sia ad Estoril sia a Valencia faccia piuttosto freddo, e i tecnici Bridgestone hanno reso possibili dei miglioramenti importanti delle prestazioni dei nostri pneumatici con basse temperature. Infatti le nostre gomme lavoravano molto bene a Phillip Island, dove l'asfalto era molto freddo: se le condizioni si fossero mantenute tali anche in gara, credo che avremmo avuto un buon vantaggio rispetto agli altri, ma purtroppo così non è stato.
Il tracciato di Estoril non è particolarmente interessante ma nemmeno noioso: potrei dargli la "sufficienza", ma devo ammettere che lì c'è una delle curve più belle di tutto il mondiale. Sto parlando della quinta, che si attacca ai 230 km/h: se si "prende" bene, è davvero molto divertente. Il Campionato è ancora aperto e questo anno abbiamo visto che può succedere proprio di tutto. Guardiamo ad esempio quello che è accaduto a (Dani) Pedrosa: prima del via di Phillip Island era secondo in classifica poi ha conquistato solo un punto e la sua situazione è totalmente cambiata."

"A due gare dalla fine del Campionato mi sento sempre più vicino a quel risultato di cui avremmo bisogno e che meritiamo da tempo – gli fa eco Sete Gibernau - A Motegi eravamo competitivi, ma ho perso tempo nei primi giri quindi a Estoril dovrò darci dentro fin dall'inizio. Quello è un tracciato decisamente particolare: ha un rettilineo molto lungo ma anche parecchie curve molto strette. Sono sempre stato piuttosto veloce all'Estoril ma non ho mai portato a casa un risultato di livello. Se farà molto freddo, potremmo avere dei problemi nell'affrontare le curve a sinistra: il tracciato è molto asimmetrico, presenta 9 curve a destra e 4 a sinistra, e mantenere in temperatura il lato sinistro delle gomme non è semplice. In ogni caso, soprattutto in occasione degli ultimi appuntamenti, la Bridgestone ha lavorato veramente bene, con l'obiettivo di essere costantemente competitivi, con qualsiasi temperatura. Quel che occorre a Estoril è certamente un anteriore docile in ingresso di curva e tanta fiducia per poter attaccare le curve strette con la grinta necessaria".

"In occasione delle ultime gare siamo stati decisamente competitivi – conclude il direttore sportivo, Livio Suppo - quindi arriviamo a Estoril con una buona dose di ottimismo e fiducia nelle nostre possibilità. Durante gli ultimi quattro appuntamenti di questo mondiale Loris ha vinto in due occasioni, è arrivato una volta secondo e a Phillip Island ha chiuso con la settima piazza, ma solo a causa dei "capricci" del tempo, perché sono certo che con la pista completamente asciutta o completamente bagnata, il risultato sarebbe stato decisamente diverso. Considerato che Sete è tornato in sella alla sua moto dopo la seconda operazione alla clavicola solo a Sepang, anche le sue prestazioni non sono state male. Siamo certi che all'Estoril entrambi possano ambire al podio."

IL CIRCUITO
Nonostante sia la più lenta del Mondiale, la pista portoghese è sempre una bella sfida sia per i piloti sia per i tecnici. Occorre scendere a compromessi sia riguardo al telaio, data la presenza di curve lente con altre velocissime, sia riguardo al motore, a causa del lungo rettilineo che richiede tanti cavalli ma che convive con strette chicane dove al contrario il motore deve lavorare bene a bassi règimi. Forse però la maggior preoccupazione per i piloti che corrono all'Estoril riguarda la prossimità del circuito all'Oceano Atlantico, da cui spesso spira un forte vento che oltre a infastidire la guida, deposita sabbia sull'asfalto, riducendone l'aderenza.
Estoril ospiterà il suo settimo GP: è il nono Gran Premio del Portogallo, ma i primi due, del 1987 e 1988, si erano tenuti in Spagna perché il tracciato portoghese non offriva i requisiti necessari per la sicurezza.

Lap record: Valentino Rossi (Yamaha), 1m 38.423s, 152.964km/h, 95.047mph (2004)
Pole position 2005: Alex Barros (Honda) 1m 37.202s

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