il fatto 9/10/2006
Inizia in Portogallo
la sfida di Rossi
Dopo cinque anni dalla conquista del primo titolo della MotoGP,
Valentino Rossi si appresta ad affrontare la penultima gara della stagione
2006 con l’obiettivo di scalzare Nicky Hayden dalla testa della
classifica e assicurarsi la sesta corona iridata consecutiva. L’italiano
arriva al Gran Premio del Portogallo, all’Estoril, dopo aver recuperato
39 punti sull’americano in quattro gare, e con sole altre 12 lunghezze
da recuperare prima della fine del round finale di Valencia.
Domenica un risultato nullo per Rossi potrebbe ovviamente consegnare
il titolo nelle mani di Nicky Hayden ma i precedenti ci dicono che si
tratta di una cosa poco probabile visto che Rossi è salito sul
podio tutte le sei volte che ha corso sulla pista portoghese. Il ventisettenne
ha vinto in quattro occasioni, compresa la prima volta che vi ha corso
con la Yamaha nel 2004, mentre il miglior risultato dell’americano
è stato il settimo posto dell’anno scorso che colloca il
circuito tra quelli a lui meno favorevoli.
La posizione del circuito, nell’estremo occidente d’Europa,
a sette chilometri appena dalla costa atlantica, lo rende particolarmente
soggetto a repentini cambiamenti climatici, favoriti dal forte vento proveniente
dall’oceano, tanto che i piloti non possono mai dare nulla per scontato.
Il clima autunnale del prossimo appuntamento promette di essere simile
a quello primaverile del GP dell’anno scorso nel quale per la prima
volta è stata utilizzata la regola del flag-to-flag anche se, contrariamente
a quanto successo a Phillip Island quest’anno, allora nessun pilota
ha optato per il cambio di moto.
Il compagno di squadra di Rossi, Colin Edwards in quell’occasione
è stato una delle vittime del tempo variabile, cadendo nel corso
del ventiquattresimo giro per poi risalire fino alla sesta posizione finale.
Quest’anno il pilota trentaduenne spera di avere maggior fortuna
e di poter sfruttare i recenti progressi fatti con la sua YZR-M1, culminati
con un tempo record nei test di Motegi, per chiudere la stagione in positivo.
Vale: due tracciati impegnativi
Valentino Rossi è fiducioso di poter essere più
veloce di Nicky Hayden in qualsiasi situazione anche se ammette che i
prossimi due circuiti non sono tra i suoi preferiti. L’italiano
tuttavia ritiene che il competitivo pacchetto messogli a disposizione
dagli ingegneri Yamaha, dopo un’estate di intenso lavoro, possa
adattarsi sia alle esigenze dell’Estoril sia a quelle di Valencia
dandogli la possibilità di difendere il titolo come nelle precedenti
stagioni.
“Abbiamo due piste difficili da affrontare ma penso che la nostra
M1 possa essere veloce su entrambe,” ha detto Rossi. “Da Brno,
dove abbiamo capito cosa fare per far lavorare di nuovo al 100% la moto,
siamo sempre saliti sul podio. Penso che adesso siamo forti come i nostri
rivali e che quando siamo al nostro massimo possiamo sempre lottare nelle
posizioni di testa. Ovviamente sappiamo che avremmo potuto vincere di
più se fossimo stati a questo livello fin da inizio stagione ma,
ormai, non possiamo far nulla al riguardo. Adesso conosciamo il nostro
potenziale e, ultimamente, quando siamo partiti davanti siamo sempre saliti
sul podio. Dobbiamo continuare in questo modo.
Ogni persona coinvolta ci ha aiutato a tornare a questo livello. Penso
che il livello di motivazione della nostra squadra sia il migliore del
paddock, è incredibile, davvero il più alto in assoluto
e per questo devo ringraziare tutti di nuovo. In realtà a me piace
il Portogallo – nel 2004 in special modo la moto è andata
benissimo. Nel 2005 abbiamo avuto qualche problema di gomme e in più
era la seconda gara dell’anno quindi il tempo non era buono. Spero
che questa volta faccia più caldo, che non piova e che con la Michelin
si riesca a trovare una buona gomma”.
Edwards: è il nostro turno
Anche Colin Edwards spera che il recente lavoro fatto sulla YZR-M1
possa dare i suoi frutti nelle ultime due gare della stagione. Con il
cambiamento di regolamento previsto per il 2007 e lo sviluppo della 800cc
ben avviato, il texano spera di completare l’era della moto attuale
in crescendo, come ha spesso dimostrato di poter fare nel corso delle
due passate stagione.
“Nei test di Motegi, dopo l’ultima gara, abbiamo fatto dei
bei passi in avanti: mi sembrava di volare in pista quel giorno”,
racconta Edwards. “Ci restano solo due gare da fare con questa moto
ma è sempre importante cercare di migliorare nei test in modo da
poterne utilizzare i risultati in gara, esattamente ciò che speriamo
di fare in Portogallo. Anche se nei due GP precedenti non abbiamo ottenuto
esattamente i risultati che volevamo, il feeling generale sulla moto è
migliorato e quindi, con un po’ di fortuna ed il lavoro di Motegi,
all’Estoril avremo un pacchetto competitivo.
“L’anno scorso sono stato sfortunato a cadere ma poi sono
risalito in sella ed ho recuperato fino alla sesta posizione. Spero comunque
di far meglio questa volta! Per quanto riguarda la pista non provo sensazioni
particolari in un senso o nell’altro, è un tracciato che
ha un po’ di tutto e di solito è adatto alla nostra moto.
Anche il posto non è affatto male, la costa è bellissima
ed il cibo grandioso. L’unico problema può essere il tempo,
ma dopo la sfortuna di quest’anno forse è arrivato anche
per noi il momento di un po’ di sole!”
Brivio: occhio all’obiettivo
Dopo gli ottimi recenti risultati il direttore del Camel Yamaha Team Davide
Brivio è convinto che la cosa più importante adesso sia
che la squadra mantenga ben chiaro il proprio obiettivo. Dai 51 punti
di distacco di appena quattro gare fa, Valentino adesso vede la vetta
della classifica e Brivio è determinato a non lasciar sfuggire
questa opportunità.
“Siamo arrivati alla fase finale del campionato, una fase vitale,
e non dobbiamo perdere la concentrazione,” afferma Brivio. “Il
nostro obiettivo per l’Estoril è continuare come nelle ultime
gare e arrivare all’ultimo round in una posizione favorevole per
lottare per il titolo. Sarà dunque una gara molto importante perché
dobbiamo cercare di ridurre al massimo il gap per metterci nella posizione
migliore per vincere a Valencia.
“Colin ha fatto degli ottimi progressi nei test di Motegi. Se saremo
in grado di confermarli all’Estoril e a Valencia penso che lo vedremo
di nuovo a combattere nelle posizioni di testa. Sfortunatamente quest’anno
ha faticato molto con il set up della moto ma non per questo ci arrendiamo!
Abbiamo fiducia in lui e sappiamo che possiamo vederlo in posizioni migliori
nelle ultime due gare”
TECNICAMENTE PARLANDO: L’ESTORIL SECONDO MIKE NORTON
L’ Autodromo Fernanda Pires de Silva è una pista di gradi
contrasti. Il suo rettilineo principale, uno dei più lunghi della
MotoGP, permette di superare i 340 chilometri orari mentre la chicane
è una delle più lente in assoluto. La pista in generale
ha la velocità media più bassa del mondiale data dalla maggioranza
di curve da seconda o da terza e dal carattere tortuoso del tracciato
che raramente richiedere una grande apertura del gas. Tuttavia curve come
la Parabolica e la quinta dopo il traguardo, da 200 all’ora, sono
tra le più impegnative del mondiale per moto e pilota. Con tali
contrastanti aspetti da tenere in conto, i meccanici ed i tecnici della
Michelin non possono che cercare un compromesso in tutti gli assetti della
moto.
“Le sospensioni, anteriori e posteriore, devono essere regolate
per rendere la meglio alla fine della gara in modo da aiutare le gomme
che sono sottoposte ad un grande stress dalle curve di questa pista, nove
e destra e quattro sinistra,” spiega il tecnico delle sospensioni
Öhlins di Valentino Rossi. “Non si tratta di una pista particolarmente
tecnica ma mette sotto pressione le gomme e quindi la messa a punto deve
cercare di ovviare il più possibile a questo fatto”
“L’Estoril richiede un buon compromesso per affrontare sia
le sezioni tortuose e lente del tracciato sia le curve più veloci,
come la numero cinque e la Parabolica. Il maggior problema l’anno
scorso ha riguardato la temperatura delle gomme, a causa della pioggia
e della temperatura di inizio primavera, ma con un po’ di fortuna
questa volta dovrebbe essere meglio”.
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