il fatto 18/10/2005
Rossi in scia a Doohan in Turchia
Istanbul ha accolto il Circo del motomondiale con una giornata
di pioggia. Sembra però che le previsioni atmosferiche, in vista
del GP di domenica, siano favorevoli, ed è un bene perché
gli uomini arrivati oggi dall’Australia sembrano soldati di un esercito
in ritirata.
Il grosso della truppa, infatti, si è imbarcato da Melbourne lunedì
in due scaglioni: alle dieci del mattino ed alle tre del pomeriggio, per
riunirsi poi a Singapore, dove li attendeva un volo notturno per Istanbul
con scalo a Dubai. Parliamo di venti ore di volo, soste escluse, che hanno
stancato persino i più coriacei, come Sete Gibernau che ha fatto
il viaggio in prima classe accompagnato dalla sua bella Esther Canadas,
con anche Max Biaggi, Dani Pedrosa, Toni Elias e Roby Rolfo.
Piloti fortunati, quelli della MotoGP, perché quelli delle piccole
e medie cilindrate, con pochissime eccezioni, hanno volato in classe economica
perché i tempi, come si suol dire, sotto il punto di vista finanziario,
sono calamitosi.
Cinque Gran Premi in sei settimane, comunque, sono veramente troppi, soprattutto
se il calendario prevede viaggi del tipo di Giappone-Malesia-Qatar ed
Australia-Turchia, invece di combinazioni più favorevoli.
La Dorna, comunque, anche se il grande capo Carmelo Ezpeleta viaggia con
il suo esercito (con la sacca delle mazze da golf, però), sta pensando
ad un calendario più equilibrato, il prossimo anno. C’è
nell’aria un trittico più “umano”, del tipo Malesia-Australia-Giappone.
In realtà, comunque, si era tentato anche di accorpare i GP del
Qatar e della Turchia, ma in Qatar c’era il Ramadan e non è
stato possibile.
Con diciassette gare in una stagione, i problemi comunque sono anche questi,
e bisogna cercare di risolverli, perché con più corse una
attaccata all’altra si rischia di perdere per strada i protagonisti.
E’ stato il caso di Bayliss, ma anche di Roberts e Capirossi. Due
gare una di seguito all’altra dovrebbe essere la norma, facendo
magari partire il mondiale, come già fa la F.1, in anticipo.
Le salmerie del motomondiale, moto e container, stanno intanto lentamente
arrivando al circuito di Istanbul che rimarrà chiuso, anche a team
e meccanici, fino a mercoledì mattina inoltrata. Dopo di ché
inizierà il solito, febbrile, lavoro, per preparare i box, ed il
tracciato, per la festa.
Con due titoli già assegnati, quello della MotoGP e della 250,
da seguire c’è il probabile aggancio di Rossi a Doohan –
qualora vincesse Vale arriverebbe a quota 54 vittorie ed a 12 successi
in una stagione, come Mick – e la lotta fra Davide e Golia, cioè
fra la piccola squadra Honda di Thomas Luthi e la KTM di Mika Kallio.
Solo 11 punti fra i due, 5 dei quali gentile “regalo” di Gabor
Talmacsi al compagno di squadra finlandese, consegnato sulla linea di
arrivo del GP del Qatar.
Già il motomondiale, non è la F.1 ed anche quando ci sono,
gli ordini di scuderia, farli rispettare è difficile.
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