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la Yamaha a Istanbul 20/10/2005
La Yamaha a caccia di record in Turchia

La Yamaha arriva in un paese completamente nuovo per la prima uscita in territorio Turco nei 56 anni di storia del campionato. Il circuito di Istanbul Park, che si trova a 60 chilometri dalla capitale, è stato disegnato dal famoso architetto tedesco Hermann Tilke, l’uomo che ha anche disegnato i circuiti di Sepang, Bahrain e Shanghai, ed è stato inaugurato quest’anno in agosto con la gara del Campionato Mondiale di Formula 1. Come Doha in Qatar, diverse curve riprendono curve famose di altri circuiti come le “S Senna” di San Paolo, la “Spoon curve” di Suzuka e l’”Eau Rouge” di Spa.

Valentino Rossi arriva a questo nuovo, emozionante circuito con l’intenzione di conquistare nuovi territori e di continuare una stagione di successi che non ha avuto precedenti. Assieme a Laguna Seca, che è rientrata nel calendario del motomondiale dopo dieci anni di assenza, Istanbul Park è il solo altro circuito in calendario su cui Rossi non possa vantare di avere già vinto in una delle tre classi.

Oltre a questo, l’italiano cercherà di battere il record di vittorie in un’unica stagione. Il record attuale appartiene a Mick Doohan e risale al 1997, ma, dopo l’undicesima vittoria di Rossi a Phillip Island, che gli ha permesso di eguagliare il suo record personale e quello di Giacomo Agostini del 1972, l’italiano ha ancora due gare a disposizione per cercare di entrare, ancora una volta, nella storia di questo sport.

Il compagno di squadra di Rossi al Team Gauloises Yamaha, Colin Edwards, rincorrerà il suo proprio obiettivo di laurearsi vice-campione del mondo. Visto che Rossi si è aggiudicato il titolo in Malesia, con quattro gare di anticipo, tutta l’attenzione è ora concentrata sulla battaglia per la seconda posizione, con Edwards che si presenta come uno dei principali contendenti. L’americano è stato uno dei piloti più costanti della stagione ed è l’unico pilota della MotoGP ad essere andato a punti in ognuna delle gare del 2005. Edwards si trova attualmente in quarta posizione, solo otto punti dietro a Nicky Hayden e Marco Melandri (entrambi su Honda) che hanno 170 punti.

La giornata di domenica inizierà con un ora di ritardo rispetto al consueto programma, con la gara della MotoGP che prenderà il via alle 15.00 orario locale.

Rossi alla conquista di nuovi territori
La popolarità mondiale di Valentino Rossi è stata dimostrata, questa stagione, dalle folle di fan che hanno festeggiato le sue vittorie in ogni angolo della terra. Questo fine settimana, l’italiano ha la possibilità di vincere davanti ad un nuovo pubblico su questa nuova pista ed è molto eccitato alla prospettiva, nonostante il fatto che questa novità arrivi dopo un estenuante “viaggio” che l’ha visto correre quattro gare in cinque settimane in Asia ed Oceania.

“Siamo tutti molto stanchi dopo il viaggio in Australia, ma è sempre bello poter visitare un paese nuovo e siamo tutti curiosi di vedere la nuova pista turca,” ha detto Rossi. “Ho visto la gara di F1 in televisione e il circuito sembrava molto divertente, ma lo sapremo con sicurezza solo venerdì mattina. E’ una nuova sfida ed è anche una possibilità per molti piloti di stare davanti a tutti; chissà cosa succederà.

“Sono stato molto contento della gara di Phillip Island – dove abbiamo trovato un buon assetto molto velocemente nonostante le cose non fossero andate troppo bene per noi nei test pre-stagionali. E’ un buon segno per la Turchia perché anche qui sarà importante trovare una buona messa a punto velocemente. Mi dispiace molto che Loris Capirossi non possa correre perché è un amico ed un rivale molto forte e sono convinto che se avesse potuto correre a Phillip Island sarebbe stata molto più dura per me. Spero che sia in grado di tornare per Valencia.”

Edwards, obiettivo secondo posto
Colin Edwards arriva in Turchia dopo aver trascorso una brevissima vacanza con amici e parenti in Australia dove si è rilassato prima di sferrare l’ultimo attacco alla seconda posizione in campionato. Il texano non è riuscito ad afferrare alcune delle opportunità che gli si sono presentate per far suo il secondo posto e manca dal podio dalla gara di Laguna Seca in luglio, ma è determinato a sistemare le cose durante questo fine settimana.

“Ero convinto di poter fare meglio a Phillip Island, ma abbiamo avuto problemi fin dal primo giorno,” ha spiegato Edwards. “Anche se sabato avevamo sistemato molte cose, non è stato abbastanza per metterci nella condizione di lottare per il podio ed ovviamente sono molto deluso. Speriamo di poter partire con il piede giusto a Istanbul – è la mia prima stagione con questa moto ed abbiamo già dimostrato in diversi circuiti che ci erano nuovi di saperci adattare velocemente, quindi sono ottimista.

“E’ incredibile che la seconda posizione sia ancora alla mia portata e che ci siano ancora due possibilità per farla mia. Nicky Hayden, Marco Melandri e Max Biaggi si sono avvicendati nelle posizioni attorno alla mia; ma io sono comunque riuscito a mantenere la mia posizione ed ora ci separano solo pochi punti. Fortunatamente a due gare dalla fine della stagione, posso ancora considerare la seconda posizione in campionato un obiettivo realistico e per questo devo ringraziare tutta la squadra.”

Brivio, non è ancora finita
Il Direttore del Team Gauloises Yamaha Davide Brivio arriva in Turchia con la consapevolezza di essere stato uno degli artefici della stagione agonista di maggior successo nei 50 anni di storia dell’azienda, indipendentemente dai risultati delle ultime due gare. Dopo aver vinto il titolo piloti, squadre e costruttori, l’unico obiettivo che resta a Brivio è quello di mettere Colin Edwards nella condizione di ottenere la seconda posizione in Campionato che, ammette, sarebbe la ciliegina sulla torta.

“Abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi per questa stagione, ma la motivazione della squadra è ancora alta e vogliamo aiutare Colin ad arrivare secondo in campionato,” ha detto Brivio. “Gli dobbiamo tutto l’appoggio e l’impegno di cui ha bisogno per poter raggiungere il suo obiettivo. E’ stato davvero speciale poter riportare alla Yamaha il titolo costruttori dopo una pausa che risaliva al 2000 ed è un grande risultato che Valentino abbia vinto la sua undicesima gara in stagione, ma il nostro lavoro non è ancora finito.

“I piloti e la squadra, come tutti del resto nel paddock, sono molto stanchi dopo le ultime, intense settimane, ma questo è il nostro lavoro e non ci manca l’esperienza. I nostri ragazzi sanno come dare il massimo, sempre e comunque, e lo dimostreranno in queste ultime due gare. E’ stata una stagione fantastica per noi e vogliamo finirla nel miglior modo possibile. I nostri piloti non chiudono il gas fino alla bandiera a scacchi e noi faremo lo stesso!”

IL PUNTO DI VISTA TECNICO
Gli spettacolari 5.378 metri del circuito di Istanbul Park presentano 14 curve – otto a sinistra e sei a destra – e, come Phillip Island ha la caratteristica, non usuale, di avere un andamento anti-orario. Ha un’ampia varietà di curve ed è resa ancora più emozionante dai diversi gradi di pendenza, visto che la pista è costruita su un terreno che ha ben quattro diverse altitudini.

I piloti di Formula 1 hanno scoperto per primi che ci sono meno punti per un possibile sorpasso rispetto ad altre piste costruite da Tilke principalmente per il fatto che Istanbul non ha i lunghi rettilinei seguiti da tornanti che invece caratterizzano Sepang e Shanghai. Tuttavia l’improvvisazione spettacolare che spesso caratterizza la MotoGP garantirà numerose emozioni. Anche gli spettatori godranno della modernissima struttura che offre posti a sedere per 130.000 persone ed una gradinata principale per 25.000 spettatori.

Per quanto riguarda la preparazione delle moto, sia Valentino Rossi che Colin Edwards inizieranno con due assetti diversi su ognuna delle rispettive moto. L’obiettivo iniziale degli ingegneri sarà di rendere le moto il più neutrali possibile, con regolazioni che permettano di prendere qualsiasi direzione di sviluppo che la nuova pista vorrà indicare. Già venerdì mattina i piloti e le due squadre decideranno quale moto darà le migliori sensazioni di guida e da lì inizieranno con piccole modifiche che dovrebbero portare all’assetto ideale per la gara.


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