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12/10/2005 Sono ormai due gran premi che la Honda è pronta a celebrare la vittoria numero 600 della sua storia, ma lo champagne per ora è rimasto in ghiaccio. Quando Hiroshi Aoyama ha regalato alla casa dell’ala dorata la vittoria numero 597, in Giappone, c’erano grandi attese per celebrare il nuovo traguardo in Malesia o in Qatar. Lo svizzero Thomas Luthi ha cominciato nella maniera giusta vincendo la gara della 125cc in Malesia, ma dopo il suo non sono arrivati altri successi. E’ piuttosto probabile comunque che si potrà festeggiare a Phillip Island o nel nuovo circuito alle porte di Istanbul la settimana successiva, dato che sono sufficienti due vittorie sulle sei gare a disposizione nei due eventi. Si tratta di un traguardo che testimonia il successo di una Casa che ha cominciato a mettersi in gioco nelle competizioni internazionali solo nel 1959, nel GP della 125cc nell’Isola di Man. Anche un uomo con una visone di così ampio respiro come Soichiro Honda non avrebbe potuto immaginare che 46 anni dopo quel debutto, la su compagnia si sarebbe trovata in procinto di riscrivere il libro dei record per l’ennesima volta. Il primo successo in assoluto è arrivato meno di due anni dopo il debutto nell’Isola di Man, grazie all’australiano Tom Phillis che ha vinto il GP della 125cc a Montjuich Park, alle porte di Barcellona. Il compagno di marca Jim Redman è arrivato terzo nella stessa gara. La Honda quell’anno ha dominato la ottavo di litro vincendo sia il titolo costruttori sia il titolo piloti con Phillis e uno dei successi più eclatanti è arrivato proprio sulla pista della prima gara, l’Isola di Man dove la Casa dell’ala d’oro ha conquistato le prime cinque posizioni. Dopo quell’anno non ha più smesso di vincere. Il direttore del Camel Honda team, Sito Pons, aveva poco più di un anno quando Phillis batteva la MZ due tempi di Ernst Degner a Montjuich Park, ma anche lui, molto più tardi, ha contribuito ampiamente ad arricchire il palmares dei successi Honda sia nelle vesti di pilota sia in quelle di team manager. Oltre ai 14 successi personali e ai due titoli iridati nella 250cc Pons ha collezionato vittorie come team manager con otto piloti nella classe regina. Alex Barros è quello che ne ha vinti di più, sei in tutto, a partire dal GP di Assen nel 2000 fino al GP del Portogallo di quest’anno davanti a Valentino Rossi. Max Biaggi con la Honda ha vinto cinque volte nella classe regina, compreso lo storico debutto nel 1998 a Suzuka. Tre di quelle vittorie sono arrivate vestendo i colori del Camel Honda team, in Inghilterra e in Giappone nel 2003 e in Germania nel 2004. Carlos Checa nella classe regina ha vinto due volte, entrambe con la squadra di Sito. La prima vittoria è arrivata davanti al suo pubblico nel GP di Catalunya del 1996, la seconda sempre in patria, a Jarama nel 1998. Anche il giapponese Makoto Tamada ha vinto due volte con Pons, entrambe con il team Camel Honda ed entrambe l’anno scorso. Dopo la vittoria di Rio de Janeiro, il pilota giapponese ha replicato a casa sua, Motegi, regalando alla Honda il successo in casa. Loris Capirossi nella 125cc e 250cc ha contribuito con ben 19 successi mentre nella classe regina per la casa giapponese ha vinto una volta, di nuovo con il team di Pons. L’italiano ha conquistato il successo nel gran premio più bello per lui, quello di casa al Mugello, nel 2000. In questi ultimi anni anche Alberto Puig si è tolto molte soddisfazioni nelle vesti di team manager, collezionando vittorie a mano basso sia nella 125cc sia nella 250cc con il pilota della Honda Daniel Pedrosa, ed ha brillato anche come pilota. La sua carriera è stata purtroppo interrotta bruscamente da un grave incidente a Le Mans ma prima di allora aveva conquistato il suo primo ed unico successo, con il team di Sito Pons. Ha infatti vinto il GP di Jerez nel 1995 appena un paio di mesi prima di cadere rovinosamente in Francia. Sito Pons ha dunque giocato un ruolo importante nella storia della Honda dato che 28 delle attuali 598 vittorie della Honda sono dovute al suo talento di pilota e alla sua capacità di team manager. Sarebbe davvero un bel regalo se la seicentesima vittoria della casa dell’ala d’oro dovesse arrivare con Alex Barros magari proprio a Phillip Island. |
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