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Biaggi
a Sepang 5/10/2004 “Si dice che “non c’è due senza tre”, bene, tre gare davvero sfortunate, sotto diversi punti di vista, le ho fatte – dice Biaggi - adesso spero di voltare pagina. In fondo credo di averlo già fatto in Qatar, dove sono arrivato sesto in una condizione particolarmente difficile. Sepang è una pista che mi piace, dove ho vinto due anni e dove sono salito sul podio nel 2003. I test erano andati bene, anche se in effetti la RCV di allora era diversa. Però le condizioni di partenza per toglierci qualche soddisfazione ci sono quindi speriamo di riuscire a farlo, non solo per me ma anche per la mia squadra e per la Honda che si stanno impegnando al massimo per finire in bellezza questa stagione”. “Sepang, una pista conosciuta dopo le varie incognite trovate in Qatar – spiega Sito Pons, proprietario del team Camel-Honda - La pista malese infatti non ci obbligherà a confrontarci con sabbia e polvere che in Qatar hanno complicato il lavoro. Mi auguro inoltre di non avere spiacevoli sorprese come quella della penalizzazione che la scorsa settimana ha relegato Max sull’ultima fila dello schieramento di partenza. Il clima di Sepang sarà simile, un gran caldo che comunque ci ha permesso di fare molto bene nei test di inizio anno. Sono sicuro che la squadra ritroverà la strada per essere di nuovo protagonista nelle tre gare che mancano alla fine del campionato”. “Che delusione il Qatar, ancora più dura perché è arrivata dopo la bella gara di Motegi – ammette Makoto Tamada - Purtroppo non mi sentivo molto sicuro con l’ anteriore della moto, una sensazione poco gradevole per un pilota. Spero davvero che in Malesia non si ripeta questa situazione perché voglio poter lottare per vincere. Non tanto per la posizione in campionato, se non posso lottare per il titolo la cosa più importante diventa quella di vincere delle gare, visto che ho dimostrato di essere in grado di ambire alla vittoria”. “In Malesia l’anno scorso abbiamo avuto qualche problema
di durata della gomma posteriore ma da allora la Bridgestone ci ha fornito
del materiale completamente nuovo – ricorda Giulio Bernardelle,
direttore tecnico della squadra gommata Bridgestone del pilota giapponese
- quindi, sotto questo punto di vista, sulla carta dovremmo essere a posto.
In Qatar in effetti il problema che ha rallentato Makoto è stato
la mancanza di feeling con la gomma anteriore ma è possibile che
questo sia dipeso dalla tipologia del tracciato e dalle condizioni di
precaria aderenza dell’asfalto. Speriamo che sia così perché
Makoto, come ha già dimostrato, è in grado di lottare con
i migliori e di vincere ”. |
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