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il fatto 27/11/2006 Sarà, questa, anche l’ultima occasione per vedere Valentino Rossi in azione, questa volta nuovamente su due ruote, dopo l’11° posto nel rally di Nuova Zelanda e la vittoria in quello di Monza. “Passato il tormentone della F.1 ora arriverà quello dei rally – ha detto Davide Brivio, già a Jerez in attesa del pluriiridato – scherzi a parte, ho seguito Vale in Nuova Zelanda e devo dire che è andato veramente bene. Gli specialisti sono rimasti soprattutto sorpresi di quanto rapidamente apprendesse i trucchi del mestiere. Se finisce il rally prendendo 2” al Km, spiegavano, significa che ha talento…Bene, alla fine, nell’ultima speciale, Rossi ha preso solo 1”9 dal migliore”. Brivio è un appassionato di rally, non è che si sta preparando anche lui al passaggio alle quattro ruote? “No, no – si schermisce il manager lombardo – è vero, sono un appassionato anch’io, ma al rally di Monza, per esempio, ho lasciato il volante a mio fratello Robi…bisogna lasciarli divertire, questi ragazzi, ed infatti siamo riusciti a capottarci proprio davanti alle tribune. Alla fine, comunque, ci siamo qualificati in 44esima posizione, meglio di Uccio, in ogni caso”. Nella tre giorni di test la Yamaha metterà a disposizione di Rossi ed Edwards tre moto, due telai e varie evoluzioni di motore. “Faremo delle comparative back-to-back, per avere dei riscontri. Non ci saranno altre Yamaha in pista. Il Team Tech 3 è rimasto a casa”. Non è l’unica assenza dei test andalusi. In pista non ci sarà, com’è noto, nemmeno Nicky Hayden, che ha approfittato della pausa per farsi operare ad una spalla. Per la HRC proverà Dani Pedrosa, mentre le due RC212V lasciate libere da Toni Elias (team Gresini) e Carlos Checa (team LCR) saranno guidate rispettivamente da Marco Melandri, al rientro dopo l’operazione al braccio e Shinja Nakano (team Konica-Minolta). Per la Ducati, oltre a Capirossi e Stoner, debutterà sulla GP7 Alex Barros. La Ilmor, invece, dovrebbe prendere una decisione per quanto riguarda il 2007. In pole sembrano esserci McWilliams e Pitt. “Ci aspettiamo di vedere cosa farà la Suzuki, che in queste prove invernali è stata la vera sorpresa – ha concluso poi Davide Brivio – Hopkins e Vermeulen sono andati forte sia a Valencia che a Sepang. Sono stati molto consistenti. La Honda, invece, è parsa un po’ indietro, ma non ho dubbi: arriveranno”. Così come la Yamaha la Suzuki continuerà a provare due telai diversi. Il nuovo, più agile, piace a Vermeulen, il vecchio, più stabile, continua ad essere preferito da Hopkins. "La strada giusta credo sia non modificare troppo le vecchie 990 cc. Guardate la Honda: hanno fatto una moto troppo piccola e sul veloce non è stabile”, ha detto Hopper. Interrogato a proposito del futuro finanziatore della Yamaha per il 2007 il team manager della casa di iwata invece è rimasto piuttosto abbottonato. “Con la JTI (la società proprietaria del marchio Camel N.d.R.) stiamo ancora parlando, ma abbiamo altri contatti, tutti però un po’ acerbi, per il momento”. Le moto continuano a correre sempre più velocemente. Dal punto di vista economico, però, a giudicare dalle carenature, la MotoGP non vola. E’ un problema da affrontare in fretta. |
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