il fatto 8/11/2006
Gibernau, addio alle corse: “Sono contento di ciò
che ho fatto”
Gibernau ha dato l’addio alle corse. Lo ha annunciato
lui stesso, fra le lacrime, nel corso di una conferenza stampa a Barcellona.
“Ho preso questa decisione pur avendo due offerte, dalla Kawasaki
e da Sito Pons, che attorno a me avrebbe voluto ricostituire una squadra
– ha detto Sete – ma è il momento di smettere. Sono
contento dei risultati che
ho ottenuto. Per due stagione sono stato l’antagonista principale
di Valentino Rossi”.
Nato a Barcellona il 15 dicembre 1972, Gibernau ha conquistato il titolo
onorifico di vice campione del Mondo della classe regina, nel 2003 e 2004
con la Honda del team di Fausto Gresini, al termine di due stagioni caratterizzate
da grandi duelli con Valentino Rossi.
Il suo esordio nel Motomondiale risale al 1996: GP Spagna classe 250.
Il suo miglior risultato della stagione è un ottavo posto a Rio,
in Brasile. Nel 1997 Wayne Rainey lo fa esordire in 500 con il suo team
Yamaha. E’ tredicesimo in campionato ma l'anno successivo passa
alla Honda che gli mette a disposizione una NSR-V bicilindrica con cui
lo spagnolo conquista un podio e altri buoni piazzamenti. Nel 1999 Gibernau
veste la casacca dell’ HRC: Mick Doohan a Jerez incappa in brutto
incidente che di fatto gli interrompe la carriera e a Sete viene affidata
una 4 cilindri ufficiale. Il catalano quell’anno sale sul podio
quattro volte con un secondo e tre terzi posti e a fine stagione è
quinto in classifica iridata. L’anno successivo è un disastro
ed il pilota spagnolo è solo 15esimo. Inevitabile nel 2001 il passaggio
alla Suzuki dove trova l’ amico Kenny Roberts jr con il quale spesso
durante l’inverno si allena in America. In classifica a fine stagione
sarà nono, vincendo anche il suo primo GP nella classe regina,
a Valencia.
Nel 2002 è un altro anno no: Gibernau è 16esimo con la Casa
di Hamamatsu e cambia nuovamente marca passando alla Honda del team Gresini,
aiutato dallo sponsor Telefonica, dove trova Daijiro Kato. Purtroppo il
giapponese a Suzuka è vittima di un l'incidente e Gibernau si ritrova
improvvisamente prima guida. In sella alla RC211V che era stata del numero
74, il catalano si trasforma e a Welkom, in Sudafrica, vince una gara
ispirata. E’ la sua stagione migliore, che replica l’anno
successivo: vince 8 gare e coglie 12 podi lottando fino all'ultimo con
Valentino Rossi per il titolo iridato. Nel 2005 le cose non girano per
il verso giusto e Gibernau chiude al settimo posto in classifica conquistando
solo 4 secondi posti. A fine stagione la decisione, dopo aver temporeggiato
a lungo, di accettare l'offerta della Ducati che ha già confermato
Loris Capirossi. Nonostante un esordio buono a livello di tempi Sete non
digerisce le gomme Bridgestone e non riesce a guidare la Desmosedici come
vorrebbe.
Il colpo peggiore per lui però, arriva sulla pista di casa, a Barcellona
dove innesca un incidente che coinvolge il suo compagno di squadra, Capirossi
e Melandri. Mentre Loris, però, riesce a rimettersi abbastanza
rapidamente, la clavicola debole di Gibernau, operata già due volte,
lo costringe a saltare anche i Gran Premi di Olanda ed Inghilterra. Dopo
un breve rientro Gibernau salta anche la Cecoslovacchia, quindi in Portogallo
è abbattuto – ironia del destino – da Casey Stoner.
Salterà anche il successivo e finale GP di Valencia ritrovandosi
alla fine con l’australiano al suo posto alla Ducati. Nell’intera
stagione solo tre quarti posti, in Qatar, Australia e Giappone.
Veramente una brutta uscita, come già per Max Biaggi, per uno dei
protagonisti del motomondiale.
Perché Sete Gibernau è stato senza alcun dubbio un protagonista.
Soprannominato “Hollywood” per la sua propensione allo spettacolo
Sete parla tre lingue, ed inoltre appartiene ad una delle famiglie più
in vista della Spagna, quella dei Bultò.
Suo nonno è Don Paco Bultò, fondatore della Bultaco, una
delle più
famose fabbriche di motociclette iberiche.
Fidanzato con la modella spagnola Esther Canadas ora Gibernau potrà
dedicarsi ai suoi sport preferiti, sci nautico e paracadutismo. Sempre
che non gli venga la voglia, come è già accaduto a Biaggi,
di rimettersi alla prova. Per la Superbike anche lui sarebbe un grande
acquisto.
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