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il fatto 3/11/2006 Giovedì nel corso dell’ultimo giorno di test programmato,
il più rapido è stato il fantino della Honda, mentre il
nuovo campione del mondo, probabilmente con un motore leggermente diverso
nella mappatura, almeno a giudicare dal rumore, si è lamentato
di un ritardo di risposta del propulsore in accelerazione. A dargli una sgrossatina, probabilmente, ci penserà, dal 15 al 16, Colin Edwards, che salirà sulla M1 800 a Sepang, in Malesia, mentre il pesarese sarà impegnato con il rally di Nuova Zelanda. Quindi entrambi, assieme a tutti gli altri, si recheranno a fine mese a Jerez, dal 28 al 30, per gli ultimi test collettivi del 2006. Dopo, dal 1° dicembre al 20 gennaio i motori taceranno per lo stop imposto dalla FIM…in pista, perché c’è da giurare che sui banchi prova continueranno a cantare. Le ostilità riapriranno a partire dal 23 gennaio, nuovamente in Malesia, per tutte le squadre, quindi da lì ci si trasferirà a Phillip Island (Yamaha esclusa), per poi tornare a Sepang a febbraio e quindi prepararsi ai test Irta che nel 2007 lasceranno Barcellona per il Qatar e per Jerez. Complessivamente cinque sedute di prove, al termine delle quali le 800 andranno probabilmente più forte, anche se magari non in tutti i circuiti, delle 990. “Avremo bisogno, probabilmente, di gomme con profili diversi – hanno detto d’accordo diversi piloti – perché la velocità di ingresso è maggiore e si potrà anche aprire prima per compensare il ritardo in accelerazione”. Si prepara, dunque, la prosecuzione della guerra delle gomme, che si aggiunge a quella dei motori che ha fatto già balzare i costi di partecipazione nella MotoGP alle stelle. E pensare che si volevano contenere i costi. I tempi
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