25/11/2005
Vermeulen, dalla Superbike
alla MotoGP
Fra pochi giorni Chris Vermeulen affronterà i test
di Sepang al fianco di John Hopkins. Sarà questo, per lui, l’inizio
ufficiale della nuova carriera come pilota della MotoGP, all’interno
del team Suzuki, dopo aver guidato questo anno per il team Camel-Honda
in Australia ed in Turchia.
Qual’è stata la tua prima impressione alla guida
della Suzuki MotoGP?
”La moto è molto confortevole e facile da guidare, al momento
manca un po’ di potenza, ma la casa sta lavorando. La squadra è
ben affiatata, con un sacco di esperienza. Sono molto metodici e non c’è
mai alcun problema all’esaudire le mie richieste”
Come ti sei trovato a passare dalla Superbike alla MotoGP?
”Il passaggio non è stato facile. L’unica
similitudine è la potenza, per il resto la differenza principale
è che una MotoGP nasce per essere una moto da corsa, così
ci sono molte cose che possono essere modificate per permettere al mezzo
di fare ciò che vuo tu. Imparare ciò che va fatto è
difficile, ma una volta fatto il vantaggio è importante perché
si riesce ad andare più forte”.
Hai provato le Bridgestone sia da asciutto che da bagnato, come
ti sei trovato?
”Mi hanno molto sorpreso, l’anteriore ha un’aderenza
incredibile e si riesce a piegare moltissimo. La Bridgestone è
una grande casa, e con loro si lavora bene”.
Ce la farai a guidare con il numero 17 il prossimo anno?
“No, userò il 71, invece. Mi sarebbe piaciuto avere il 7,
per via di Barry Sheene, che mi ha aiutato molto all’inizio della
carriera. L’alternativa era usare il 77, od il 17, ma li avevano
già altri piloti, così spero di riuscire a portare il 71
in testa alla gara”.
La forma fisica è molto importante nella MotoGP, tu come
ti alleni?
“L’inverno io mi alleno molto, perché in Australia
invece è estate. Corro molto, faccio mountain bike e motocross
ed un po’ di lavoro in palestra. Naturalmente faccio anche surf
ed inoltre c’è il lavoro da svolgere nella mia fattoria,
così sono abbastanza allenato”.
Correrai solo una stagione con gli attuali motori da 990 cc,
poi si passerà agli 800 cc. Cosa ne pensi?
”Per essere sincero non so perché abbiano deciso di cambiare…comunque
non sono né pro né contro. Sono solo contento di poter sviluppare
la nuova moto fin dall’inizio”.
Quali sono I tuoi programmi dopo I test di Sepang?
“Me ne tornerò in Australia e passerò le feste in
famiglia con i miei e le mie tre sorelle. La mia fidanzata, Toni, mi raggiungerà
dall’Inghilterra”.
Abbiamo saputo che ti piacciono anche le automobili…
“Mi interesso di vetture d’epoca da un po’,
specie le Hot Rod, ho avuto anche una Ford F-100 di metà degli
anni ’50, poi ho restaurato un modello del ’54 assieme a mio
padre. Adesso sto pensando ad una Ford coupè del 1933”.
Se non avessi fatto il pilota cosa ti sarebbe piaciuto fare?
”Quando ero a scuola avrei voluto fare il ricercatore nel campo
dello sport. Mi interessa molto come un atleta si allena”.
Che significa lo strano disegno che hai sul casco?
”Si è evoluto nel corso degli anni, in ogni caso
le fiamme sono per il mio interesse nelle vetture Hot Rod”
Quali sono i paesi che ti sono piaciuti di più, ed i
circuiti?
“Sono molto interessato alla Cina, anche il circuito deve essere
unico. Non vedo l’ora, poi di correre a Jerez e Barcellona. Vi ho
visto correre un sacco di gare e mi sembrano grandi piste”.
Che piani hai per la prossima stagione?
“L’obiettivo numero uno è battere il mio compagno di
squadra, ma non sarà facile. John ha molta esperienza ed ha provato
di essere veloce qualificandosi spesso in prima fila Se riusciremo ad
andare d’accordo, spingendoci l’uno con l’altro, potremmo
fare una grande stagione”
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