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il fatto - 15/11/2004
Capirossi batte Rossi, mentre Surtess gli dice: la F.1 ti aspetta

Il Momi (Moto e Miti) che si è svolto presso la Fiera di Pesaro è stato costruito attorno alla presenza di Valentino Rossi, e non poteva essere altrimenti visto che dietro la macchina organizzativa c’era papà Graziano, così il Vale nazionale non si è tirato indietro, per lui gare a non finire. Prima in sella alla Yamaha WR 450 impegnato nelle gare di Motard, poi via la tuta di pelle e su quella da rally per intraversare con la sua Subaru 4x4 nel piazzale dedicato ai rallisti, insomma divertimento a tempo pieno. Ed anche un po’ di stress per Valentino. Ad ogni angolo fan assetati di sguardi, autografi o feticci che si appostano in ogni dove e per Rossi non rimane che scappare protetto da un folto codazzo di gorilla per scorta. Comunque il nostro, si è impegnato. Con il motard, nonostante non sia la sua “professione”, Valentino si è levato lo sfizio di abbassare la pole position fatta segnare dal francese dell’Aprilia bicilindrica, Gerome Giraudo. Mentre il transalpino era il riferimento della categoria “Internazionale” con il tempo 23”071, mentre Rossi con il suo 22”980 è stato il secondo della “Champions” più lento solo di Scalvini autore di un grande 22”966. Non è andata come voleva, invece la sfida con l’auto da Rally con papà Graziano. Valentino ha perso tre a 1, ma Rossi (quello giovane) è sembrato essere soddisfatto della giornata e poco importa se la gara “Americana” ad eliminazione diretta sia finita per lui prima del tempo per colpa di una scivolata.

Gli altri, in effetti sembravano essere nel parco giochi di un altro. Certamente c’era l’interesse c’era e tanti protagonisti erano presenti. Melandri debuttava ufficialmente con la livrea del Team Gresini su una Honda CRF 450, Stoner ancora in sella ad una KTM nonostante sia molto più che vicino all’Aprilia 250 del Team di Cecchinello, Kevin Schwantz, in forma più che mai e che sembra essere uno dei pochi ad aver capito che a Pesaro, in una pista da meno di 25 secondi è meglio divertirsi che rischiare. Ma non c’è gara senza concorrenti, si dice e di concorrenti in pista ce n’erano un bel po’…. Manzo non è uno che ti lascia andare senza combattere, e l’Aprilia SVX si conferma una dei mezzi migliori del lotto. Guyot con una TM 700 ha lottato un bel po’ con Giraudo, su un tracciato sicuramente più favorevole alla moto di Guiot. C’era un bel Gramigni carico, un ottimo Pignotti (avversario ostico per tutti nell’Americana), un grande Dovizioso (a suo agio con il motard quanto con la sua moto da gara…). E poi hanno fatto palpitare il cuore i campioni del passato come Surtees (al Momi anche la sua Ferrari), Gallina, il gigantesco Agostini e molti altri che hanno fatto tremare le orecchie con i loro bolidi di allora, per molti giovanissimi confinanti con gli oggetti dell’antiquario, ma tanta voglia di farsi vedere, orgogliosi di dire ci siamo stati anche noi.

Nemmeno la pioggia, poi, nella seconda giornata della manifestazione, ha fermato i piloti presenti che, per non tradire gli appassionati, si sono lo stesso cimentati nelle varie specialità nonostante le piste bagnate.
A guidare la carica, e non poteva essere altrimenti, è stato Kevin Schwantz che ha convinto i colleghi a correre egualmente…per poi batterli.
“La pista era scivolosa – ha detto Kevin – ma siamo professionisti, sappiamo cosa fare – il pubblico sulle tribune deve vederci correre”.
In pista sotto la pioggia anche le vetture da rally e se, sabato sera, Navarra aveva battuto Valentino in due manche, nella sfida conclusiva la meglio l’ha avuta Loris Capirossi, battendo Rossi, Schwantz e Colin McRae. Loris in semifinale ha anche avuto la meglio su Valentino in una sfida diretta che è finita 2- 0, perché nella seconda manche Vale è stato fermato da un testacoda.
Non potevano mancare, alla fine della fiera, le parole di John Surtess, l’unico pilota ad aver vinto il mondiale sia in moto che in F.1.
“Rossi deve passare in F.1 e provare a vincere anche lì, può farcela – ha detto l’anziano campione dall’abitacolo della Ferrari con cui trionfò nel 1964 – ha già provato la monoposto di Schumacher e lo farà ancora prima della fine dell’anno…io, fossi in lui, accetterei anche questa sfida…”.

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