l'intervista - 17/11/2003
Barros bloccato dalla Yamaha
Alex Barros rimarrà alla Yamaha. A rivelarlo è
stato lo stesso pilota brasiliano.
A non volerlo lasciare libero, oltre allo sponsor Altadis, è
stato anche il team manager francese Hervé Poncharal, capo del
team Tech 3 con il quale correrà ancheMarco Melandri.
"Alex è un pilota di valore - ha detto il francese - stimo
molto Abe, ma con Barros la squadra sarà molto più forte".
Una cosa che ha la sua importanza quando, a fine 2004, scadrà
il contratto con il tabaccaio francese ed Hervé dovrà
decidere cosa fare. Restare al fianco della Yamaha o tentare l'avventura
con un altro costruttore, visto che l'arrivo di Valentino Rossi nel
team interno ha trasformato di fatto la squadra di Poncharal in un team
"B".
"Al momento non c'è niente da fare - ha rivelato Barros,
l'unica alternativa per liberarmi sarebbe di pagare la penale, ma è
molto alta. Io non voglio farlo, né la Honda lo farà".
Non è contento, Barros, della situazione.
"Sono molto giù di morale - ha detto - quest'anno sono caduto
ventuno volte. Non ho mai corso un Gran Premio senza prendere antidolorifici.
per fortuna ora mi sono fatto operare alla spalla: due dei tre tendini
erano rotti. Ne avrò per tre mesi. Nel frattempo farò
fisioterapia".
L'amore sbocciato con la Yamaha a Valencia, a fine 2003
è già finito.
"Con la Yamaha si può andare forte, ma ci vorranno ancora
due anni per farla diventare un progetto vincente. Io ho 33 anni, non
ho tempo da perdere. L'arrivo di Rossi significa che quantomeno in Giappone
vogliono investire, ma il denaro non basta. Per far fare un passo avanti
alla M1 serve il lavoro degli ingegneri. Non voglio sminuire Rossi,
lui è uno che va forte, ma per vincere con la Yamaha, oggi, ci
vorrebbe un miracolo, ed io ai miracoli non credo".
Gli manca lo stimolo per continuare, a Barros, e non sa
dove trovarlo.
"Ho parlato con Kenny junior - rivela Alex e gli ho chiesto: ma
tu, che ha vinto il mondiale nel 2000, dove trovi la forza per continuare
con la Suzuki? Comunque se dovrò rimanere, rimarrò, ma
sarà dura".