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12/11/2003
Beggio: l'Aprilia continua a credere nelle corse
E' stato un anno di luci e ombre, il 2003, per Ivano Beggio, patron dell'Aprilia.
Se da un lato, infatti, l'imprenditore veneto ha aggiunto tre titoli mondiali al ricchissimo palmarés della casa veneta - 2 costruttori nella 125 e 250, ed uno piloti ancora nella quarto di litro con Manuel Poggiali - dall'altro i risultati ottenuti dalla tricilindrica RS "Cube" nella classe regina del motomondiale, la MotoGP, sono stati lungi dall'essere soddisfacenti.
"Abbiamo iniziato con un sesto posto a Suzuka di Colin Edwards che ci aveva fatto ben sperare - racconta Beggio, che oggi nella sede di Noale ha incontrato Shane Byrne - purtroppo poi la stagione, per tutta una serie di problemi, non ci ha consentito di raggiungere i nostri obiettivi, che erano quelli di posizionarci stabilmente attorno al 3° 4° posto con qualche puntata sul podio. C'è da dire, però, che abbiamo finito bene, con un 7° posto, a Valencia, che io considero il punto di partenza del 2004".
Punto di partenza perché l'Aprilia, il prossimo anno, si ripresenterà sulla linea di partenza con una moto profondamente rinnovata e due nuovi piloti.
"Crediamo profondamente nel talento di Shane Byrne, e puntiamo su di lui - spiega Ivano Beggio - fra breve comunicheremo il nome del pilota che lo affiancherà: siamo in trattative con Jacque, McWilliams, McCoy…e qualcun altro".
In via di definizione anche l'accordo con la casa di penumatici che equipaggerà la "Cube".
"Noi siamo contenti del lavoro svolto con la Michelin - spiega Beggio, che rivela - però è noto che ci sono stati contatti con la Bridgestone a cui farebbe piacere averci fra le sue squadre. Al momento non è ancora stato deciso nulla".
Ventidue titoli iridati conquistati nella velocità, più due nel trial, parlano di una dedizione dell'Aprilia alle corse seconda a nessuna altra casa, Honda compresa.
"E' vero - ammette Beggio - quest'anno con il colosso nipponico abbiamo…pareggiato i conti vincendo tre titoli a testa…anche se è vero che la Honda e la Honda a noi fa piacere ricordare che hanno vinto grazie a piloti che noi abbiamo contribuito a lanciare, come Rossi e Biaggi, ma non solo. Fra i campioni del domani ci sono anche Melandri, che ha vinto con noi il mondiale 250 ed oggi è alla Yamaha e Manuel Poggiali, fresco iridato con noi della quarto di litro, ed io penso futuro campion della MotoGP".
Una passione, quella dell'Aprilia, per le corse.
"Nel 2003 il costo globale dell'impegno nelle competizioni è stato di 22,5 milioni di euro. Un cifra elevata in assoluto, ma minore dei 27 milioni del 2000 e dei 25 del 2001, quando eravamo impegnati anche nella Superbike".
Costi altissimi, che l'Aprilia è chiamata a sopportare in un momento di flessione della domanda sul mercato europeo.
"E' vero, ma l'Aprilia ha ammortizzato - spiega Beggio - gran parte dei costi grazie ad un aumento dei ricavi: sponsor e vendita ai piloti privati di moto da competizione. In totale abbiamo incassato 18 milioni di euro, il che riduce le spese a 4,5 milioni di euro. Per continuare a fare cifre ricordo che nel 2000 spendemmo 16 milioni di euro, 12,5 nel 20901 e 8 nel 2002".
Il futuro di Aprilia, dunque, continuerà ad essere nelle competizioni.
"Nel 2004 saremo presenti nella 125, 250 e MotoGP, mentre stiamo studiando l'ingresso nel Supermotard e nel Cross. Prevediamo di investire circa 22,5 milioni di euro, ma aumentarei ricavi dell'attività legata alle corse a 19,4 milioni, in modo che il saldo passivo sia solo di 3 milioni di euro".
Denaro ben speso, secondo il patron dell'Aprilia.
"Se avessi voluto ottenere gli stessi riscontri, su stampa e TV - confessa l'imprenditore veneto - avrei dovuto spendere almeno 70 milioni di euro, senza avere, poi, la stessa ricaduta d'immagine, né il contributo tecnologico che le corse sempre danno alla produzione di serie".

L'Aprilia chiuderà il fatturato, quest'anno, con un incremento compreso fra il 5% ed il 6%. A fine anno l'indebitamento dovrebbe scendere dagli attuali 190 milioni del 2002 a 110. Il bilancio consolidato del 2002 era stato di 524,2 milioni di euro.

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