il fatto - 12/11/2001
Nakajima, direttore dell'HRC, punta su Katoh
Valentino Rossi e Max Biaggi il prossimo anno avranno un
avversario in più: Daijiro Katoh. Il giapponese, che quest'anno
ha vinto undici Gran Premi nella 250, dominando la stagione, correrà
infatti nel 2002 alla guida di una Honda NSR 500 , sempre
nel team di Gresini. La sua prima presa di contatto con la mezzo litro
campione del mondo avverrà il 27 a Jerez, in concomitanza con
i test di Valentino Rossi alla guida della RC 211 V quattro tempi.
"Ci piace Katoh - ha detto il direttore generale
della HRC, Koji Nakajima - perché ha un carattere forte ed una
mentalità vincente. E' sempre stato calmo, quest'anno, in ogni
occasione e, come Valentino Rossi, ha usato spesso la pressione della
situazione a suo vantaggio. Per noi all'HRC Daijiro non è una
scoperta: ha già vinto una "8 ore di Suzuka", una gara
che consideriamo importante per rilevare le capacità di un pilota.
Per noi è già pronto a guidare una 500".
Daijiro,
in attesa di rientrare in Europa per i test di Jerez, sta terminando
una breve vacanza in patria.
"Dopo aver vinto il GP della Malesia non me rendevo ancora conto
di essere il numero uno - ha detto - Non mi sentivo campione del mondo.
Ora che la stagione è finita lo stò apprezzando appieno.
Soprattutto sono soddisfatto di aver finito il campionato con un'ultima
vittoria a Rio".
Qual'è stata la più bella vittoria, quest'anno?
"Sicuramente quella in Brasile. Volevo fortissimamente finire
il mondiale con una vittoria. Il giorno della gara le condizioni atmosferiche
erano difficili e la scelta delle gomme un vero rischio. Io avrei preferito
partire con le intermedie, ma Fabrizio Cecchini mi ha suggerito le slick
intagliate. Era molto convinto ed è stato molto convincente,
così è stata questa la scelta che abbiamo fatto, per questo
la vittoria deve essere giustamente divisa con la squadra. In realtà
in tutte le mie vittorie il team ha avuto una parte del merito".
La peggiore sconfitta?
"Quella del Mugello. Molti pensano che il mio punto debole siano
le corse sul bagnato, ma non è così. E' solo che per una
strana serie di coincidenze molte gare sotto la pioggia mi vengono male!
Dopo il GP d'Italia mi sentivo veramente arrabbiato, perché nonostante
avessi vinto quattro gare il mio vantaggio su Harada era minimo...".
Ciò ti ha motivato per il GP di Barcellona...
"Certamente. Quando sono arrivato in Spagna mi sono detto: Daijiro,
qui devi vincere di nuovo per ristabilire le distanze".
Tetsuya ti ha impegnato a fondo.
"Quando Harada vinse il titolo mondiale, nel 1993, io nemmeno
correvo. Per questo non mi sarei mai immaginato di gareggiare contro
di lui, figuriamoci di contendergli un titolo iridato. Ora che la stagione
è alle spalle devo dire che è stato molto eccitante correre
contro di lui".
Questa è stata la tua seconda stagione in Europa,
come l'hai vissuta?
"Direi bene. La scelta giusta è stata quella di avere
il mio motor home, cosa che mi ha consentito di avere la mia famiglia
al fianco. Con loro mi sono sentito molto più rilassato ed ho
apprezzato il campionato nella sua interezza. Compresa la cucina europea,
ovviamente!"
La prossima stagione debutterai in 500...
"Diventare campione del mondo della 500 è sempre stato
il mio sogno. Per il momento non ho ancora provato la NSR 500 ed è
troppo presto per dire quante gare voglio vincere. In realtà
sono abbastanza tranquillo perché ormai conosco tutte le piste,
ma certo devo adattarmi alla guida della mezzo litro".