26/3/2004
Michel Fabrizio, il quinto uomo
Fino a ieri c'erano più americani che italiani, fra
i partenti della MotoGP. Gli statunitensi, con Kenny Roberts junior,
il fratello Kurtis, Hopkins, Edwards ed Hayden, vincevano 5-4.
Il pareggio, a Barcellona, è arrivato con Michel Fabrizio che
quest'anno dovrebbe guidare una WCM.
Il condizionale è d'obbligo perché il giovane pilota romano
(è nato 17 settembre del 1984) non ha ancora firmato con la squadra
inglese.
"Per il momento mi è stata offerta
una
occasione - ha spiegato Michel - che ho preso al volo. Fra correre nella
Superstock e nella MotoGP non ho avuto dubbi. Ora spero di non prendere
10 secondi dai primi, però
".
Fenomeno nelle minimoto, a 13 anni, Fabrizio, che vive nella Capitale
nel quartiere della Romanina, è arrivato al mondiale a 17 anni,
nel team Italia, alla guida di una Gilera 125. Una stagione che dire
sfortunata, è poco.
"Sì, non ho brillato - ammette sinceramente Michel - ma
a mia parziale discolpa devo dire che la moto di cui disponevo era lontana
parente della Gilera iridata con Poggiali. Ricordo una volta in cui,
sul dritto, mi passò persino la Italjet di Perugini
e poi,
forse, la 125, non era la moto per me".
Può essere. Abbandonata la minima cilindrata, infatti, Michel
ha vinto l'Europeo Superstock alla guida della Suzuki GSX-R.
"Il balzo dalla 125 alla 1000 è stato enorme, ma mi sono
trovato subito bene. Con la 125 se arrivavi troppo forte in una curva
perdevi un sacco di tempo. Con la 1000, invece, il problema è
gestire la potenza".
(a.f.)
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