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Yamaha a Suzuka 28/3/2003
Sebbene la massima potenza sia sicuramente utile in questo circuito molto particolare che riproduce la forma del numero otto, una qualità imprescindibile è comunque quella di avere una moto che riesca a tenere la propria linea pur mantenendo un'alta velocità in curva. Questo è particolarmente vero nella serie di curve da seconda che si affrontano a 140 km/h in cui un errore - come arrivare larghi all'uscita della curva - risulta in una perdita di tempo nelle successive tre o quattro pieghe. Questa è una delle aree in cui il Project Leader della YZR-M1 Ichiro Yoda si sente più sicuro, visto che buona parte dei test e dello sviluppo invernale si è concentrato sulla realizzazione di un telaio perfettamente bilanciato. "Il telaio della YZR-M1 è ad un ottimo livello, sono molto felice dei progressi che abbiamo fatto nei test invernali," dice Yoda. "Abbiamo un set up di base che utilizziamo su quasi tutti i circuiti ormai, che necessita solo di piccoli aggiustamenti. Questo è dovuto principalmente ad una geometria del telaio più bilanciata che offre una sensazione di guida più naturale e maggior trazione in tutte le situazioni. Questo dà al pilota la tranquillità di aprire il gas prima, persino quando sta ancora verificando i limiti del grip laterale delle gomme, e li incoraggia ad affrontare staccate al limite." Questo aumentato equilibrio è il frutto di una nuova disposizione del cilindro e del basamento del motore che, combinato con il riposizionamento del motore nel telaio, ha permesso di aumentare la trazione posteriore all'azione dell'apertura del gas, ma anche quella anteriore. Quest'ultima è assicurata dalle caratteristiche di trasferimento
del peso dinamico proprie del nuovo design del telaio che offre una
maggiore stabilità in frenata oltre alla massima naturalezza in curva.
Il tutto si compenetra perfettamente con la corretta combinazione di
peso e registrabilità della sospensione posteriore - un fattore cruciale
al fine di assicurare il mantenimento di una linea stretta, fondamentale
per poter affrontare una serie di curve consecutive. Questo set up potrebbe
dover essere leggermente modificato per potersi adattare alle modifiche
apportate all'ultima chicane del circuito. Ma in generale gli aggiustamenti
dovrebbero essere minimi. Grazie a queste modifiche i tempi dovrebbero
essere ridotti di circa un secondo al giro.
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