l'intervista - 27/3/2002
Witteveen punta ai 17.000 giri
Dietro al successo tecnico dell'Aprilia c'è un 54enne
tecnico olandese, Jan Witteveen. E' a lui che la casa di N
oale
deve la lunga striscia iridata che ha portato l'industria italiana a
battersi con quella giapponese.
Witteveen è un uomo che ha realizzato tutti i suoi sogni, tranne
uno: costruire un motore due tempi turbo. Sarebbe stato un mostro di
potenza, ma anche l'attuale RS3, la tre cilindri in linea a iniezione
con valvole pneumatiche non scherza.
La sua tecnologia è derivata direttamente da quella della F.1,
a cominciare dall'acceleratore elettronico "ride-by-wire".
Velocissima in rettilineo (al Mugello ha superato i 330 Kmh), la "Cube"
è ancora immatura nella ciclistica e nei test a Barcellona ha
preso 2,6 secondi dalla RC211V di Rossi.
Una cosa che non preoccupa affatto "il biondo", come in Aprilia
viene affettuosamente chiamato Jan.
"Dobbiamo migliorare la velocità in curva - ammette Witteveen
- e per riuscirci avremo bisogno ancora di un paio di mesi. Il gap che
ci separa dalla Honda è grande, ma non incolmabile. Per quanto
riguarda il motore, invece, di cui ogni esemplare costa 150.000 Euro,
non ci ha dato problemi: è nato sano. Attualmente siamo già
ben oltre i 15.000 giri ma contiamo di superare i 16.000. Nel futuro,
invece, si potrà arrivare a 17.000, ma nel frattempo dovranno
fare un bel passo in avanti gomme, sospensioni e telai".
L'obiettivo di Jan Witteveen è far salire la sua RS3 sul podio
entro la fine dell'anno.
"Da quanto ho potuto vedere la Honda è parecchio avanti
- spiega il tecnico olandese - mentre la Yamaha mi è sembrata
piuttosto indietro. Spero a questo punto che il campionato non si trasformi
in un monologo di Rossi, ma possano inserirsi anche Biaggi e Capirossi.
Le due tempi non sono infatti ancora tagliate fuori, potranno dire la
loro nei circuiti meno veloci".