Melandri a Le Mans 11/5/2005
Melandri, la vittoria non è più una utopia
Marco Melandri non è più una sorpresa come è
stato definito dalla stampa all’inizio della stagione 2005 ma una
conferma di questo campionato. Con due podi ed un quarto posto, Marco
Melandri occupa la seconda posizione del mondiale piloti. In costante
crescita, Marco guarda con fiducia ed entusiasmo al GP di Francia, una
pista che piace al pilota ravennate.
“Sono molto soddisfatto di questo inizio stagione, solo qualche
mese fa non avrei
mai pensato di essere secondo nel mondiale. Sento di avere il potenziale
per fare bene. Adesso la vittoria non è più un’utopia,
voglio provare a vincere una gara”, commenta Melandri al termine
del GP di Cina che lo ha visto salire sul terzo gradino del podio. Marco
è sereno, forte della riconquistata fiducia in se stesso e completamente
a suo agio in un team che lo supporta in tutto.
“La pista di Le Mans è notoriamente un circuito caratterizzato
da forti staccate. Questo rimane il tratto distintivo del Bugatti anche
se, dopo le modifiche alla seconda curva, il tracciato è diventato
un po’ più lento.
Le Mans non è uno dei circuiti più tecnici del motomondiale,
il suo disegno è tortuoso ma è una pista che mi piace perché
è divertente da guidare.
La sessione che preferisco sono indubbiamente le due varianti finali.
La pista offre molti punti dove poter superare come, ad esempio, la prima
variante in frenata. La curva Garage Vert è una curva lenta che
richiede una frenata lunga e ti da il tempo per superare l’avversario.
La sessione più lenta è rappresentata dalla curva Garage
Vert e dalle ultime due curve, due curve forse troppo lente per una MotoGP.
Il segreto per un buon giro sul tracciato di Le Mans consiste nel privilegiare
le frenate e l’apertura del gas rispetto alla percorrenza vera e
propria della curva.
Il miglior ricordo legato a questa pista è stato nel 2003 quando,
per la prima volta nella classe regina, sono partito dalla prima fila.
Il peggior ricordo è sicuramente la caduta in prova nel 2001. Dopo
la caduta a Suzuka, era la mia seconda caduta della stagione.
Le Mans è un ritrovo di tanti appassionati del centro e nord Europa,
è un gran premio molto seguito ma l’atmosfera che si respira
non è calorosa co! me in Spagna o in Italia.“
|