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l'intervista
8/7/2004 Dopo una prima parte di stagione altalenante, l’americano sul quale la Honda ripone molte speranze, pare dunque essersi ripreso. Tanto che ora, nella seconda parte della stagione, punta decisamente in alto. “Il fatto di esser rimasto nella stessa squadra, nel team HRC, mi ha molto aiutato ed io credo che si veda. I miei tempi, in qualifica, per esempio, sono migliorati ed è perché ora mi sento molto più a mio agio con le gomme da qualifica che obbligano ad un solo giro veloce. L’anno passato entrare in pista e dare subito il massimo mi rendeva un po’ nervoso. Ora va meglio. La qualifica, comunque, è solo parte del lavoro, perché poi bisogna essere in grado di mettere assieme diversi giri veloci consecutivi per fare una buona gara”. L’anno scorso, dopo lo stesso esatto numero di gare, Nicky ha totalizzato 54 punti, 14 in più del 2003, nonostante due zero… “A seconda di come si guarda questo risultato, può apparire buono o pessimo. La realtà è che questo anno il campionato non è facile e se avessi una bacchetta magica vorrei che la mia Honda avesse più trazione, perché la potenza è tanta, ma metterla a terra è sempre più difficile”. Rispetto al 2003, risultati a parte, Hayden appare comunque più sereno. Merito del padre, probabilmente, che lo accompagna ora ad ogni gara. “Sì, finora mio padre, Earl, le ha seguite tutte e verrà anche al Sachsenring ed a Donington, poi arriverà mia madre Rose, al suo posto, per un paio di corse, poiché mio padre deve tornare al suo negozio di automobili usate a Owensborought, nel Kentucky, ed anche per passare un po’ di tempo con i miei due fratelli, che corrono entrambi in America, e con le mie due sorelle”. Mancano ancora nove gare alla conclusione: è il momento di fare qualche progetto. “Io penso che le cose miglioreranno, da ora in poi…e spero di vincere una gara presto! Magari la prossima in Germania, perché no?” Dopo seguirà l’Inghilterra, prima delle vacanze estive… “Quelle vere le farò a fine stagione. Ad agosto tornerò
però negli States, ma senza dimenticare il da farsi: allenarsi,
allenarsi ed ancora allenarsi, per tornare in Europa ancora più
forte”. |
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