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Intervista - 30/07/2001
Matteoni: Elias è meglio di Poggiali
C'è di che essere orgogliosi quando gran parte dei piloti saliti sul podio, in tutte le tre classi di un gran premio, com'è avvenuto al Sachsenring, hanno mosso i loro primi passi sotto l'ala protettrice di un tecnico italiano. Manuel PoggialiPerché, in qualche modo, significa che si è contribuito a costruire un pezzo di storia del motociclismo, forgiando i campioni di domani. E Max Biaggi, Marco Melandri, Toni Elias e Manuel Poggiali, rispettivamente vincitori in 500 e 250, e secondo e terzo in 125, sono tutti passati dalla "scuola" Matteoni. Con un maestro della vecchia guardia, nel cui vocabolario più che la parola chattering trovi "dà de gas". Una scuola tosta insomma, come si addice ad aspiranti campioni. E loro, gli allievi, non perdono occasione per dimostrare la propria gratitudine al maestro. Com'era avvenuto al Sachsenring: appena saputo che Massimo Matteoni era diventato nonno della piccola Noemi, loro, i suoi "nipoti" a due ruote gli hanno preparato una graditissima improvvisata presentandosi all'hospitality con una torta al cioccolato e tanto di candeline. Una sorpresa che non aveva mancato di emozionare anche uno come Matteoni che ha la fama di "duro". Una allegra brigata di suoi ex, tra i quali spiccavano Alzamora, Melandri, Poggiali, Scalvini, Perugini, Giansanti, Sabbatani e Gelete Nieto, mentre Biaggi ed Elias, assenti giustificati, non hanno fatto mancare i loro auguri con un simpatico messaggio. Ne era seguita un'allegra serata, durante la quale, come capita sempre in questi casi, gli aneddoti si sono sprecati. E chi meglio di Matteoni, che prima di essere un validissimo tecnico è stato pilota di buona levatura, può valutare pregi e difetti della sua nidiata di campioni.

Fra tutti chi ricorda in modo particolare?
"E' una scelta difficile, però direi Melandri. Perché oltre a saper andare in moto è un ragazzo molto intelligente, sia in pista sia fuori, e disponibile. Quindi è stato un insieme di cose, anche perché Marco ha percorso con me tutta la trafila: dall'italiano al mondiale, perciò si è creato un rapporto profondo".

E finalmente Macio ha conquistato la sua prima vittoria in 250 al Sachsenring dopo un periodo piuttosto difficile, che aveva forse fatto dubitare sulle su vere potenzialità; a suo avviso si è trattato di crisi o gli è mancato il supporto adeguato?
"Forse, più che una carenza tecnica gli è mancata un po' più di fiducia e lui è un ragazzo che si demoralizza alla svelta. Per lui è molto importante il rapporto con la squadra, e non solo dal punto di vista tecnico: deve essere come una famiglia. Comunque, lui ha certamente il potenziale per stare tra i primi e adesso che ha rotto il ghiaccio credo possa trovare quella fiducia in se stesso che forse gli è mancata. E poi, inevitabilmente, diminuirà quella tensione che si era creata intorno a lui e quindi potrà esprimere tutto il suo potenziale".

Altri due dei suoi ragazzi, Poggiali ed Elias, stanno giocandosi il mondiale 125; pregi e difetti di entrambi?
"E' difficile esprimere dei giudizi, perché entrambi hanno corso con me quando erano ancora inesperti. Comunque Elias in un solo anno ha fatto un salto enorme e direi che è più forte di Poggiali. Ha un carattere diverso ed è come se avesse molta più esperienza. Anche nel lavoro di messa a punto mi sembra abbia qualcosa in più e se dovessero arrivare a giocarsi il mondiale all'ultima gara, secondo me, la spunterebbe lo spagnolo. In bagarre ha certamente più grinta e se deve "entrare" non si tira indietro".
L'abbiamo visto a Donington…Secondo me non c'è stato nulla di così scandaloso: ha trovato un buco grande così e ci si è infilato dentro".

E ultimamente il vantaggio Derbi-Gilera nei confronti Honda si è annullato: solo un motivo tecnico o Elias sta facendo la differenza?
"Indubbiamente le Honda sono cresciute molto rispetto all'inizio quando c'erano evidenti problemi. Adesso sono tutte sullo stesso piano e, forse, il vantaggio di Elias è quello di essere più leggero".

Veniamo a De Angelis?
"Dopo l'ottimo finale della scorsa stagione si è espresso ben al di sotto delle aspettative. Lo vedo poco concentrato sul lavoro. Speriamo gli facciano bene le vacanze".

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