l'intervista 13/6/2006
Cecchinello: Stoner, una sorpresa anche per me
di Andrea Di Marcantonio
Lucio Cecchinello nel 2006 ha iniziato una bella avventura nella MotoGP:
Casey Stoner si sta rivelando sempre più un avversario maturo e
molto professionale nel metodo di lavoro e nelle sue eccellenti prestazioni
sportive ed umane. A Fonteville, presso il WTC di Montecarlo, Lucio ha
organizzato la sede del team LCR, location dove vengono coordinate tutte
le attività logistiche e tecniche per l’intera stagione.
A questa si
aggiunge la LCR Tech Division, struttura adibita alla manutenzione tecnica
oltre che alle realizzazioni grafiche. Con Stoner è arrivata una
nuova stagione tutta ancora da scoprire, da correre con la grinta e l’eleganza
che da sempre distingue Lucio Cecchinello, personaggio che ama lavorare
con calma ed in modo costruttivo, metodo che gli consente di ottenere
il massimo dal suo team e dal suo talentuoso pilota. Scopriamo cosa c’è
dietro la trasferta legata al prossimo GP…
Nel giro di pochissimo tempo ti trovi immerso nella MotoGP ed
è accaduto tutto molto in fretta… Un tuo pensiero, le tue
impressioni, la differenza di ambiente rispetto alla 125 e 250 cc.
Qui nella MotoGP c’è molta più pressione per il risultato
fine a se stesso, più pressione da parte degli sponsor, dai fornitori
tecnici, molto più presente rispetto alle categorie minori. E poi
c’è un incremento di circa il 30% per ciò che concerne
la gestione del team a cui fanno seguito l’impegno oltreoceano dei
test invernali, che rendono più complessa e delicata la logistica
stessa. Non da meno inoltre è la gestione del motore, della rotazione
dei propulsori che via via verranno revisionati in Belgio o in Giappone
per un totale di ben sei unità motrici per pilota. Insomma un impegno
davvero importante.
Quindi è tutto molto diverso…
Decisamente, visto che l’aspetto tecnico è molto più
sbilanciato rispetto alle cilindrate minori; il telaio ad esempio è
molto più esasperato così come la messa a punto della gestione
motore, la sua guidabilità, nettamente più importante rispetto
alle prestazioni finali assolute. La potenza quindi passa in secondo piano
visto che ne abbiamo in esubero e, la difficoltà maggiore, è
riuscire a mettere a terra tutto ciò di disponibile ci sia nel
comando del gas. Direi un 75% d’importanza va tutto per la giusta
messa a punto della guidabilità, mentre l’aspetto cavalleria
ha un’importanza del 25% se parliamo di prestazione assoluta.
…e poi con Casey tutto è accaduto più in
fretta…
Sapevo che Stoner era un pilota molto valido. E su questo aspetto non
avevo alcun dubbio che sarebbe diventato un top rider, solo che non mi
aspettavo che lo diventasse così in fretta ed in modo così
determinato. Lui conosce molto bene le sue doti agonistiche…
Un grande spavento al Mugello. Come ha reagito Casey?
Direi che ha reagito benissimo. La sua preoccupazione, mi ha confessato,
era l’impossibilità ad assaporare il podio del Mugello ed
un altro nella MotoGP. Era dispiaciuto per essere caduto ma era consapevole
che avrebbe potuto mantenere il ritmo di Rossi e Gibernau; era contento
e soddisfatto di essere stato lì con i top rider. Ma Stoner è
stato anche molto sincero, visto che ha ammesso che la caduta è
stato un suo errore. Lo ripeto, Casey è un pilota sincero e cosciente
delle proprie possibilità ed è forte di una grande autostima,
che però non sconfina mai nell’essere esagerato con le valutazioni
ma, al contrario professionalmente molto obiettivo.
Cambiamo aspetto. Cosa significa spostare un team come il tuo
e quante persone lavorano al tuo fianco?
Siamo 29 persone in questo progetto: Stoner a parte, operano nel team
tre persone in amministrazione, una nella comunicazione, una per la logistica,
una per la manutenzione generale, ben nove tecnici, cinque meccanici,
un P.R. che si interfaccia con gli sponsor mentre otto persone sono nell’hospitality
a cui si aggiungono due grafici ed il sottoscritto. Nel corso dei fine
settimana di gara possiamo sostenere circa cento ospiti al giorno nella
nostra hospitality. Infine, per alcune trasferte, operiamo con due hostess
ed un paio di persone extra.
Qual è l’iter operativo prima delle gare?
La nostra settimana in circuito inizia già dal martedì,
giorno in cui viene organizzato il paddock con i bilici dei team che vanno
schierati uno accanto a l’altro; mercoledì invece, viene
montata sia l’hospitality che l’interno box. Quest’ultimo
viene attrezzato con tutto il necessario come le luci, le prese aria,
la postazione di segnalazione nella corsia box, ecc..Entrambi in genere
sono già operativi dalle 17 pomeridiane ma di lavoro da fare ce
n’è davvero tanto.
Gara a parte, quali sono i momenti che più ti piace vivere?
Ovviamente la gara è una grande porzione della mia sfera emotiva…
Ma, a parte quel momento, c’è l’aspetto di poter operare
e pianificare tutto con calma il giovedì; mi piace quindi lavorare
in modo costruttivo, visto che in questo giorno sono garantiti dei momenti
di parziale relax, senza il pathos delle prove. Sono momenti sereni per
poter parlare con i tecnici Honda, per fare dei primi briefing di gara
per avvicinare degli obiettivi tecnici, anche rispetto alla gara precedente.
Inoltre mi interfaccio con i responsabili IRTA e questa comunicazione
serve a deliberare delle importanti attività, a fissare un rapporto
con le Case, decidendo così insieme cosa deliberare.
Torniamo alle gare. Tra qualche giorno c’è il GP
di Catalunya…Come immagini questa gara per Casey?
Casey mi sorprende sempre. Un po’ per il suo approccio easy –
classico della mentalità australiana – con le gare, un po’
perché è decisamente meno agitato rispetto ai rider europei…
Forse l’unico momento in cui lo mostra un po’ è quello
legato al suo GP in Australia. Per noi non è facile: non abbiamo
una montagna di dati da cui partire e quindi non possiamo attingere a
informazioni raccolte nelle passate stagioni (come magari fanno gli altri
team) e questo proprio perché è una nuova avventura questa
in MotoGP. Stranamente circuiti come la Turchia o il Quasar ci rendono
la vita più facile. Un pronostico per Barcellona? Beh, un podio,
un ottavo posto, una presenza nei top ten rider…
A Barcellona utilizzerete nuovo materiale?
Sorprendentemente sentiamo HRC molto vicina al team oltre che a Stoner
ovviamente. Con noi Honda si comporta in modo inusuale, anche rispetto
ad altri team satellite, di solito più lenti nell’ottenere
del buon materiale tecnico. A noi invece sta accadendo l’esatto
contrario ed il trattamento è davvero ottimo da parte di HRC. Utilizziamo
uno step di mappatura ed una nuova taratura della forcella, uno speciale
pacchetto idraulico con vari step di regolazioni.
Per Barcellona nel dettaglio, abbiamo appena ricevuto un Evolution Parts
che comprende un set cambio speciale, ovvero un kit di rapportatura più
ravvicinata che certamente privilegerà l’accelerazione pura
della nostra RCV. Inoltre sono in arrivo una frizione speciale che però
otterremo solo quando HRC ne delibererà l’uso in funzione
dei loro test sul materiale. |