il fatto 25/1/2006
Rossi scopre un nuovo
avversario in MotoGP: Pedrosa
Ci sono state diverse conferme e qualche sorpresa, nell’ultimo
giorno dei test di Sepang.
Com’era prevedibile i più veloci in pista, sul giro singolo
e con gomme da tempo, sono rimasti i ducatisti, Capirossi e Gibernau,
impegnatissimi a curarsi da vicino. Anche Marco Melandri, con la gomma
soffice, è stato lì, ma la sorpresa l’ha fatta a tutti
Dani Pedrosa che è arrivato a 2.01.56 incassando i complimenti
di Capirossi, Rossi e Melandri.
“L’ho seguito per qualche giro – ha detto Marco –
e sembrava guidasse la MotoGP da sempre, con traiettorie pulite e tirate”.
“L’unica incognita rimane la sua tenuta alla distanza –
gli ha fatto eco Valentino Rossi – perché veloce è
veloce. Lo inserisco fra gli avversari, assieme a Capirossi, Gibernau
e Melandri”.
“Dani è molto forte, noi piccoletti siamo tipi tosti. Sarà
con i migliori fin dalle prime gare”, ha chiosato Loris.
Insomma, oltre ai soliti noti, fra i quali va inserito di diritto anche
Nicky Hayden, quest’anno fra i protagonisti c’è, ci
dovrebbe essere, anche Pedrosa.
E non poteva essere altrimenti visto che il ragazzo viene da tre titoli
mondiali consecutivi.
“Questi test sono stati molto importanti – ha ripreso a spiegare
Capirossi – la Ducati GP6 è equilibrata, ed anche se siamo
su di un circuito a noi favorevole, posso già dire che abbiamo
migliorato in frenata, che era uno dei nostri punti deboli. La prossima
settimana avremo altre indicazioni importanti in Australia, una pista
che affgronterò con grinta perché l’ultimo mio ricordo
è stata la caduta nel corso delle prove del Gran Premio. Vorrà
dire che affronterò la curva del botto andando venti chilometri
più forte”.
Melandri, meno esuberante dell’imolese, ha fatto una analisi chiara
dei tre giorni di prova.
“Il primo è stato buono, nel secondo ci siamo persi e nel
terzo abbiamo iniziato male, ma poi la squadra, rinuncianco anche alla
pausa pranzo, ha capito perché avevo completamente perso la fiducia
nell’avantreno ed è riuscita a mettermi a posto la moto.
L’unico rimpianto è quello di non aver avuto il tempo di
fare una simulazione di gara, dopo l’interruzione per la pioggia
di martedì scorso. La RC211V 2006 non sembra troppo diversa da
quella precedente, ma reagisce in modo completamente diverso. Complessivamete,
comunque, è migliore, si va più forte…sono in ogni
caso contento di tornare qui a febbraio, perché questa è
una pista veramente probante per la messa a punto. Se la moto va bene
qui, va bene dapperttutto”.
Anche Marco, ovviamente, si è fatto un’idea degli avversari.
“Capirossi e Gibernau me li aspettavo…Pedrosa è stato
più una sorpresa, mentre Rossi c’è, ci sarà,
come sempre. Ma questa non è una novità”.
Già, dov’è la notizia?
In realtà, infatti, al di là dei tempi sul giro, che qualcuno
(la Suzuki), ha anche preso diversi, attribuendo a Capirossi un 2.00.12
ed a Melandri un 2.00.31, il vero UFO della giornata è stato proprio
lui, il campione del mondo, che si è esibito in una simulazione
di gara assolutamente allucinante: venti giri a passo di record. L’ultimo,
il migliore, in 2.02.15, gli altri sul 2.02 basso. Della serie, non c’è
storia.
“Sì, sono soddisfatto – ha confermato Valentino –
la simulazione era la cosa più importante e siamo andati forte.
E’ tornato un po’ di chattering, ma è migliorata la
trazione ed è decisamente meglio così, anche se nei prossimi
test, in Qatar, vedremo di lavorare per eliminarla. Un passo avanti, comunque,
l’abbiamo fatto anche nel motore, la cui dolcezza è migliorata.
Rispetto al Gran Premio promuovo anche le gomme, ma è anche vero
che in quell’occasione la Michelin non portò le mescole giuste”.
Gli avversari, dunque sono avvertiti.
“Ho seguito la Honda di Elias – ha aggiunto Rossi –
ed ho visto che non perdiamo. E poi da qui a marzo è previsto un
altro step evolutivo del motore”.
La Yamaha non dorme. Fra le novità provate, infatti, c’è
anche una nuova carenatura, che migliora l’aerodinamica.
Forse, quest’anno, non ci sarà bisogno della guerra psicologica
utilizzata da Valentino contro Gibernau e Biaggi.
“Beh, contro di loro l’ho usata perché non andavamo
d’accardo, ma non credo ne farò uso, per esempio, con Marco
o Dani Pedrosa. Saremo avversari, ma solo in pista”.
Interrogato a proposito dell’atteso test con la Ferrari a Valencia,
Rossi non ha commentato.
“Non posso parlare di questo – ha tagliato corto – se
è stancante? No, a me piace guidare ed andare forte. Con qualunque
mezzo”.
I tempi ufficiosi:
Capirossi (Ducati-Marlboro) 2.01.03
Gibernau (Ducati-Marlboro) 2.01.06
Melandri (Honda-Fortuna) 2.01.12
Pedrosa (Honda-repsol) 2.01.56
Rossi (Yamaha-Camel) 2.01.60
Hayden (Honda-Repsol) 2.01.69
Nakano (Kawasaki) 2.01.78
De Puniet (Kawasaki) 2.02.195
Elias (Honda-Fortuna) 2.02.26
Vermeulen (Suzuki) 2.02.378
Edwards (Yamaha-Camel) 2.02.54
Stoner (Honda-LCR) 2.02.67
Hofmann (Ducati-d’Antin) 2.03.20
Roberts jr. (KR-Honda) 2.03.3
Ellison (Yamaha-Tech 3) 2.04.1
Cardoso (Ducati-d’Antin) 2.04.5
Hopkins (Suzuki) -----
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