intervista 25/1/2004
Rossi, comincia a divertirsi
"Il secondo giorno è stato normale. Le emozioni
del debutto sono dietro le spalle, mi sento un pilota Yamaha".
Con queste parole, Valentino Rossi, ha ufficialmente chiuso un'era,
quella dei tre titoli mondiali consecutivi con la Honda, anche se la
RC211V rimane il suo punto di riferimento.
"La M1 mi ha sorpreso positivamente - ha ribadito a Sepang, dopo
66 giri, il migliore dei quali in 2.03.17 - mi sono divertito a guidarla,
e ciò è decisamente un buon segno. Gli unici problemi
me li ha dati un callo alla mano destra e qualche doloretto sparso causato
dalla mancanza di allenamento. Confermo che, al limite, la Yamaha è
un po' più difficile da controllare. E' anche un po' meno potente
ed ha meno giri. Al massimo mura un po', la Honda non lo faceva".
Lo sviluppo, comunque, procede nella giusta direzione.
"Ho provato diversi motori e mi sembra che ci siamo, siamo sulla
strada giusta. I tecnici della Yamaha ci mettono molto entusiasmo, mi
sembrano dei giapponesi più europei di quelli della Honda".
Si sente a proprio agio, Rossi, oramai.
"Avere nel box Jeremy Burgees mi ha sicuramente aiutato - ha confessato,
poi ha aggiunto - ma quando ho chiesto al mio team australiano di seguirmi
avevo ormai deciso e sarai andato anche senza di loro".
A vederlo guidare, Valentino, sembra ancora su di una Honda, forse piega
un po' di più.
"Sono costretto, perché il motore spinge di meno, ma non
ho dovuto modificare troppo il mio stile".
Lo dimostrano i suoi tempi.
"Non mi aspettavo di fare così bene, ma prima di cantare
vittoria aspettiamo di fare un test di durata. Lo farò sicuramente,
perché, come ho detto, i problemi con la M1 emergono principalmente
con le gomme consumate. Se posso limare ancora qualcosa? Lo spero, ma
non ne sono sicuro, perché ho tirato molto. Quanto? Non credo
di arrivare al tempo della migliore Honda, 2.02.585".