il
fatto 1/2/2005
Rossi e Dainese invitano ad usare la testa
L’investitura gli è arrivata nientemeno che da
Lino Dainese, il Valentino dell’abbigliamento sportivo (protettivo)
delle due ruote: da quest’anno Valentino Rossi sarà l’ambasciatore
di una campagna promozionale il cui slogan sarà “fai come
me, usa la testa”.
L’intento è dichiarato: utilizzare l’appeal mediatico
del Fenomeno di Tavullia per convincere i giovani che la sicurezza non
è un obbligo, ma una moda: va perseguita con passione.
“Sono troppo giovane per fare l’ambasciatore – ha scherzato
Vale – ma sono d’accordo: la sicurezza è un imperativo.
Io non sono mai andato in moto senza casco, sono favorevole al patentino
perché i giovanissimi sanno poco o nulla di circolazione stradale
ed è giunto il momento di proteggersi adeguatamente perché
la strada è una pista. Anzi: è peggio di una pista. In circuito,
infatti, devi preoccuparti solo di ciò che fai tu, nelle strade
devi avere cento occhi per controllare cosa fanno gli altri”.
A suo agio nella nuova veste di maestro Rossi ha espresso soddisfazione
nel ricoprire questo ruolo.
“Se i ragazzi mi ascolteranno sarà piacevole. Anch’io,
da giovanissimo, ho ascoltato i consigli dei miei idoli”.
Al fianco di Giorgio Rocca, l’astro nascente degli sciatori italiani,
suo tifoso e grande appassionato di due ruote, Vale è apparsa già
proiettato verso i prossimi test che lo riporteranno fra poco più
di una settimana a Sepang.
“Appena due settimane fa ero curiosissimo di provare la mia nuova
Yamaha M1, ora però la mia attenzione si è già spostata
sulle prossime prove perché saranno quelle nelle quali debutterà
la Honda 2005 dei miei rivali, Gibernau e Biaggi. Sì, anche Max
perché non dovete dimenticarvi che nel 2004 c’è stato
un momento in cui mi è arrivato ad un solo punto di distacco”.
In molti pensano che questo 2005 sarà speciale, una specie di sfida
all’OK Corral nella quale gli avversari di Rossi si giocheranno
tutto, senza più alcuna giustificazione.
“Sì, così dovrebbe essere - ammette Rossi - ma la
realtà è diversa, perché quando un pilota è
battuto cerca sempre delle scuse, per giustificarsi con se stesso o con
i propri tifosi...credetemi, sotto questo punto di vista, non cambierà
nulla”.
Qualcosa di diverso, però, rispetto al 2004 c’è: la
ritrovata competitività della Ducati.
“E’ vero – ha commentato il pesarese – da quel
che ho visto finora Loris e la Ducati potrebbero darmi del filo da torcere.
Le Bridgestone hanno fatto un altro bel passo in avanti. Speriamo che
non siano competitive in tutti i Gran Premi”.
Interrogato sul suo futuro a medio termine Rossi ha dribblato la domanda
con un sorriso.
“Quando smetterò di correre nel mondiale il motociclismo
andrà avanti nello stesso modo. I Gran Premi si correvano prima
di me e si correranno dopo. Arriveranno altri giovani. Per il momento
vedo avvantaggiati gli spagnoli con Pedrosa e Lorenzo, ma anche Dovizioso,
Simoncelli e Melandri potranno dire la loro”.
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