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15/2/2005 Ad essere protagonista non un romantico appuntamento, ma pur sempre il
cuore: Carlo Ancelotti e Andrea Dovizioso, infatti, hanno trascorso il
pomeriggio al Policlinico di San Donato Milanese, nel Reparto di Cardiochirurgia
Pediatrica. Ospiti del Professor Alessandro Frigiola, hanno incontrato
i piccoli pazienti del Reparto, operati grazie al lavoro dell'Associazione
Bambini Cardiopatici nel Mondo. L'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, fondata nel 1994, dallo stesso Professor Frigiola insieme alla Professoressa Silvia Cirri, insieme ad un gruppo di medici volontari, si occupa di effettuare in tutto il Mondo interventi cardiochirurgici su bambini affetti da patologie congenite complesse (oltre 800.000 i bambini che ogni anno nascono con cardiopatie congenite), nell'assistere i piccoli pazienti nel post-operatorio, nel fornire materiali tecnici indispensabili per questi interventi e nell'organizzare corsi di insegnamento nelle varie discipline. Inoltre l'Associazione offre in Italia borse di studio nelle varie specialità di cardiochirurgia ai medici stranieri, che si possono preparare professionalmente per poi riproporre nei loro Paesi di origine, le conoscenze acquisite in cardiochirurgia. "Mi ha molto toccato - ha dichiarato Andrea Dovizioso - ciò che l'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo sta facendo ed ho deciso di fare anch'io qualche cosa per aiutarli. Oltre al sostegno diretto che posso dare, spero di sensibilizzare, nel mio piccolo, l'opinione pubblica e convincere più persone a sostenere il coraggioso e generoso lavoro del Prof. Frigiola e dei suoi collaboratori. Faccio questo perché ne sento l'esigenza e perché la vita, almeno la mia, non è solo moto, gare, emozioni e divertimento". Anche Carlo Ancelotti è rimasto profondamente colpito dall'opera svolta dall'Associazione e ha voluto così offrire il suo contributo, per cercare di regalare un sorriso ai bambini meno fortunati. "E' molto importante - ha commentato il professor Alessandro Frigiola - che un personaggio sportivo diventi messaggero della nostra attività, veicolandone l'immagine e le problematiche, in modo da sensibilizzare l'opinione pubblica verso patologie che possono essere curate ma necessitano di fondi per la terapia, la formazione e la costruzione di strutture adeguate. Solo con il contributo di tutti, potremo migliorare costantemente il nostro lavoro". (a.d.)
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