l'intervista - 19/02/2002
Parla l'ing. Filippo Preziosi
"L'arma segreta Ducati? i giovani tecnici italiani"
Filippo Preziosi è il Direttore Tecnico di Ducati
Corse. E dunque il creatore del nuovo motore Desmosedici, con il quale
Ducati andrà all'attacco del campionato MotoGP.
Quella che segue è una intervista da lui rilasciata al proprio
ufficio stampa.
Il Desmosedici è un propulsore inedito.
Come mai avete disegnato un motore nuovo quando con l'attuale Testastretta
i vostri
piloti hanno girato in tempi simili a quelli delle gp 500 in molti circuiti?
Come stanno dimostrando i test invernali, nei quali i piloti che
già dispongono dei nuovi prototipi a 4 tempi abbattono i precedenti
record, il nuovo regolamento offre la possibilità di realizzare
moto decisamente più veloci rispetto alle 500 a due tempi. Il
nostro Testastretta, su una moto da 135 kg, sarebbe competitivo rispetto
alle 500, ma non avrebbe la potenza necessaria per competere con i nuovi
prototipi pluricilindrici a quattro tempi.
I nostri bicilindrici, con i quali corriamo e continueremo
a correre in Superbike, sono in grado di realizzare prestazioni incredibili
pensate che nella versione 2002 il Testastretta eroga quasi 190
CV a 13.000 giri ma che non abbiamo ritenuto sufficienti per competere
in MotoGP.
Sono i regolamenti che definiscono quali sono le soluzioni
ideali per ogni categoria: non definiscono il miglior motore in assoluto,
ma il miglior motore in funzione dei vincoli imposti.
Quando in Formula 1 il regolamento ammise i motori turbo,
quelli aspirati sparirono. Questo non significa che il miglior motore
in assoluto è il turbo, ma che lo era per quel regolamento.
Così oggi nel MotoGP, pensiamo che un bicilindrico,
che per regolamento ha solo dieci chili di peso in meno rispetto ai
quattro e cinque cilindri, non sia la configurazione migliore. Lo rimane
a nostro parere in Superbike e per un uso stradale, ma non in una categoria
dove la potenza massima è di fondamentale importanza per la competitività.
Quali caratteristiche rendono il Desmosedici un motore
ducati?
Il lay-out a V di 90° con bancata anteriore quasi orizzontale
- che noi definiamo ad L la distribuzione desmodromica e l'effetto Twin
Pulse rendono il Desmosedici un motore tipicamente Ducati. Lo abbiamo
progettato partendo da un foglio bianco in funzione non solo delle esigenze
di potenza ed erogazione, ma soprattutto pensando alla disposizione
nel veicolo che è stato sviluppato parallelamente. Non c'è
un solo pezzo della nuova moto che non sia stato progettato in funzione
di tutti gli altri componenti.
Le caratteristiche dei motori Ducati che abbiamo mantenuto
hanno dei grandi vantaggi: ad esempio, il lay-out ad L e la corsa corta
del Desmosedici, ci hanno permesso di realizzare un motore molto piccolo
sia in altezza che in lunghezza, con ovvi vantaggi per il suo posizionamento.
La configurazione ad L ha inoltre nel bilanciamento intrinseco
dato dalla disposizione a 90° delle due bancate un altro grande
pregio, fondamentale per un motore che deve arrivare a 18.000 giri.
Il livello di vibrazioni è infatti minimizzato con effetti positivi
sulla efficienza meccanica e sull'affidabilità.
Perché avete scelto il desmo?
La progettazione del Desmosedici non è partita da idee preconcette.
Abbiamo deciso di adottare il sistema desmodromico dopo che una approfondita
analisi ci ha convinto ancora una volta della validità di questa
soluzione. Infatti questo sistema permette di avere un assorbimento
di potenza - in particolare a bassi e medi regimi - inferiore a qualsiasi
altro sistema di distribuzione e in particolare rispetto alla soluzione
con richiamo pneumatico delle valvole.
Ai fini dell'ottenimento della massima efficienza del
motore, il Desmo consente di ottenere quindi un vantaggio competitivo
importante.
Inoltre permette di realizzare delle leggi di alzata delle
valvole estremamente spinte, condizione necessaria per lottenimento
delle massime prestazioni.
Il Desmo infine permette di ottenere regimi di rotazione
elevatissimi senza dover necessariamente ricorrere alle complicazioni,
ai costi ed ai problemi di affidabilità della distribuzione pneumatica.
Quanto
differisce il nuovo desmo da quello del motore testastretta?
Il Desmosedici è stato progettato con gli stessi criteri,
gli stessi metodi di calcolo e la stessa metodologia sperimentale con
cui è stato progettato il Testastretta.
Il desmo del nuovo motore utilizza la soluzione che avevamo
ideato per la realizzazione della più recente evoluzione del
nostro bicilindrico: disporre i bilancieri di chiusura tra le valvole,
spostando all'esterno quelli di apertura per permettere di avere un
angolo tra le valvole estremamente contenuto.
Puo' spiegarci meglio il funzionamento del twinpulse?
Il motore Twinpulse, pur essendo dotato di quattro pistoni, mantiene
le caratteristiche tipiche di un bicilindrico. A differenza di un quattro
cilindri tradizionale, che ha 4 combustioni distinte per ogni ciclo
completo - cioè due giri dellalbero motore - il Twinpulse
ne ha solo due. Questo si ottiene facendo avvenire contemporaneamente
la combustione nei due cilindri della stessa bancata. L'effetto, che
abbiamo definito Twinpulse, non può essere ottenuto da un motore
a 4 cilindri cambiando semplicemente l'ordine degli scoppi; occorre
progettare tutto il motore in funzione di questa caratteristica, in
quanto molti organi, sollecitati in maniera estremamente diversa e più
traumatica devono essere adeguatamente dimensionati.
Il desmosedici può essere considerato
una estremizzazione del testastretta?
L'evoluzione dei motori Ducati ha fatto sì che nel tempo
riuscisse a coniugare i vantaggi del motore bicilindrico con la linearità
di erogazione di un motore a corsa corta. Già oggi il bicilindrico
della 998R ha la stessa corsa, ad esempio, del quattro cilindri della
Yamaha R1.
Dal 1994 ad oggi, nella continua ricerca della massime
prestazioni, siamo partiti dalla corsa di 66mm della 916 per arrivare
a quella di 58,4mm della nuova 998R. Da 140 CV siamo arrivati a quasi
190 in nove anni! Per ottenere potenze ancora superiori avremmo dovuto
diminuire ulteriormente la corsa, aumentando di conseguenza l'alesaggio
fino a misure molto critiche per una combustione efficiente.
Abbiamo continuato nella riduzione della corsa e abbiamo
sdoppiato i pistoni semplicemente per evitare i problemi di combustione
di cui abbiamo parlato. Per questo il Desmosedici è l'estremizzazione
di un bicilindrico Ducati.
L'elettronica avrà una parte importante?
Pensiamo che l'elettronica avrà certamente un ruolo molto
importante. Ducati ha da sempre creduto nella potenzialità dell'elettronica
e da ormai più di dieci anni le nostre moto da competizione sono
dotate dell'iniezione. Abbiamo quindi una grande esperienza in questo
campo, che ci sarà utilissima. Dire adesso quanti altri dispositivi
elettronici saranno presenti sulla moto quando disputerà la prima
gara è però impossibile. L'evoluzione tecnica sarà
continua ma saranno utilizzati solo quei dispositivi che dimostreranno
nei test in pista una effettiva validità ed affidabilità.
Pensate che i consumi saranno un fattore importante
nel campionato motogp?
I consumi avranno a nostro parere un ruolo fondamentale e per questo
motivo abbiamo progettato il Desmosedici non solo con l'obiettivo della
massima potenza ma anche del massimo rendimento. Anche in questo Ducati
vanta una lunga esperienza e i nostri motori sono famosi per essere
fra i più parsimoniosi in termini di consumo a parità
di prestazioni. Insieme alla Magneti Marelli stiamo sviluppando una
inedita centralina per la gestione del motore che darà un grande
contributo nel controllo dei consumi. Potremo inoltre contare sulla
grande esperienza del nostro partner Shell nei carburanti per motori
ad elevatissime prestazioni, ed anche questo sarà importante
per ottenere i massimi risultati.
Quanto e stato importante nella progettazione del desmosedici
il know-how acquisito nella superbike negli ultimi anni.
Determinante. L'esperienza in Superbike è servita per formare
tecnicamente la squadra di persone che hanno progettato il Desmosedici.
La continuità delle scelte tecniche fondamentali configurazione
ad L, Desmo, iniezione elettronica - hanno permesso di far tesoro di
questa esperienza.
Quante persone sono coinvolte nella progettazione del
Desmosedici e quante ore sono state finora dedicate a questo nuovo motore?
Attualmente nella sede Ducati Corse stanno seguendo la
progettazione 16 persone tra progettisti motore e addetti ai calcoli
fluidodinamici e strutturali, oltre a Claudio Domenicali ed al sottoscritto.
Siamo riusciti a sviluppare in tempi rapidi il nuovo motore grazie anche
al supporto della HPE - High Performance Engineering di Modena - la
società di consulenza e progettazione motori diretta da Piero
Ferrari. Da alcuni mesi due loro progettisti lavorano fianco a fianco
con noi nella nostra sede di Borgo Panigale. In tutto fino ad oggi queste
persone hanno dedicato con grande passione circa 19.000 ore alla progettazione
del Desmosedici.
Qual'è l'arma segreta del Desmosedici?
Le persone che l'hanno disegnato. I ragazzi coordinati da Leonardo
Mossali tutti italiani con una età media di 28 anni - appassionati
di moto e di motori, che da quando è iniziato il progetto stanno
realizzando il sogno di costruire un motore con il quale vogliamo competere
nella categoria tecnicamente più esasperata del motociclismo.
Un team che ha lavorato unito, che ha visto nascere questo motore e
che adesso muore dalla voglia di vederlo confrontarsi in pista con le
altre Case.