il fatto - 05/02/2002
Desmosedici Twinpulse: ecco l'arma Ducati per la Gp1
989cc, 4 cilindri a L con scoppi simultanei nei cilindri della stessa
bancata e distribuzione desmodromica. Verrà testato in pista
a luglio anche in configurazione a scoppi tradizionali. Sarà
in pista con due piloti dalla prima gara del 2003.
A nove mesi dall'inizio del progetto MotoGP, annunciato
a Jerez de la Frontera lo scorso maggio, Ducati Corse ha completato
la progettazione del nuovo motore, denominato Desmosedici, che inizierà
le prove al banco entro tre mesi.
"Dopo aver
analizzato le possibilità offerte dal regolamento ed in base
alle simulazioni fatte al computer, riteniamo che per essere competitivi
in MotoGP siano necessarie potenze estremamente elevate - ha spiegaTO
Claudio Domenicali, Amministratore Delegato di Ducati Corse - POTENZE
difficili da ottenere con un bicilindrico tradizionale, che tra l'altro
per regolamento peserebbe solo 10 kg in meno rispetto ai 4 e 5 cilindri.
Si dovrebbe aumentare l'alesaggio a valori esasperati, con l'incognita
di incorrere in gravi problemi di combustione".
E' caduta per questo motivo l'idea di far gareggiare un motore bicilindrico,
tipo il "Testastretta" che corre nel mondiale Superbike.
"Per cercare di gareggiare comunque con un tipico motore Ducati
- prosegue Domenicali -nella fase preliminare di studio, avevamo individuato
nel bicilindrico a pistoni ovali unottima configurazione per il
nuovo regolamento. A parità di peso con i 4 e 5 cilindri, questa
soluzione è in grado di unire i vantaggi tipici dei bicilindrici
in termini di erogazione e trasmissione della potenza, alle prestazioni
necessarie per competere ad armi pari con i plurifrazionati".
Su questa idea la Ducati ha studiato a lungo, ma solo
per scartarla.
"Un ulteriore approfondimento - conferma l'Amministratore Delegato
di Ducati Corse - ci ha fatto però decidere che la soluzione
migliore sarebbe stata il raddoppio del bicilindrico e quindi progettare
un motore con quattro pistoni cilindrici che riproducesse, grazie agli
scoppi simultanei due a due, il funzionamento del bicilindrico. In questo
modo si genera l'effetto "big bang", sollecitando il pneumatico
posteriore con modalità che ne allungano la durata e migliorano
il feeling del pilota in uscita di curva. La soluzione Desmosedici -
continua l'Ing. Domenicali - avrà tempi di sviluppo relativamente
brevi e costi più contenuti e sarà quindi più facile
affidarlo anche a team esterni, in quanto è intenzione di Ducati
Corse diventare anche nel MotoGP un punto di riferimento per le squadre
private, come già accade nel Mondiale Superbike".
Il motore Desmosedici, progettato per tollerare le maggiori sollecitazioni
generate dagli scoppi simultanei è quindi un propulsore dalle
caratteristiche uniche con un ulteriore
vantaggio: permette infatti di sperimentare contemporaneamente due diverse
versioni. Oltre a quella twinpulse, saranno provate infatti anche una
configurazione a scoppi tradizionali, in grado di erogare una potenza
massima leggermente superiore, probabilmente però a scapito della
trazione. Saranno i test in pista e le sensazioni dei piloti a definire
quale configurazione verrà adottata in gara.
Un'altra caratteristica del Desmosedici - progettato dal team guidato
dall'Ing. Filippo Preziosi, Direttore Tecnico di Ducati Corse - è
quella di adottare il sistema di richiamo delle valvole desmodromico,
da anni esclusiva caratteristica di tutti i motori Ducati.
"Grazie a questo progetto, stiamo verificando tutta la potenzialità
del Desmo. - afferma l'Ing. Preziosi - l'esperienza acquisita sui materiali
e sui metodi di calcolo con il motore Testastretta ci ha consentito
di progettare un motore capace di superare il regime di 18.000 giri
senza i costi e le complicazioni del sistema di richiamo pneumatico
delle valvole".
Le prime prove al banco del nuovo motore sono previste per maggio ed
i test in pista inizieranno a luglio, con l'obiettivo di essere in gara
con una squadra ufficiale composta da due piloti a partire dal primo
GP del 2003.
DUCATI DESMOSEDICI - caratteristiche
tecniche
Motore
Quattro tempi, 4 cilindri a L (V90°, cilindri anteriori
orizzontali)
Cilindrata totale 989cm3
Potenza massima all'albero (prevista) oltre 161 kW (220
CV) a 16000 giri/min
Coppia massima all'albero (prevista) 100 Nm (10.2 kgm)
a 14000 giri/min
Distribuzione
Doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro
Comando desmodromico con cascata di ingranaggi
Raffreddamento
A liquido
Accensione
Elettronica a scarica induttiva
Candele Champion
Bobine stick-coil Magneti Marelli
Alimentazione
Iniezione elettronica indiretta
Centralina elettronica Magneti Marelli
4 corpi farfallati a singolo iniettore Magneti Marelli
Cambio
A sei rapporti, con innesti frontali, estraibile