il fatto 30/12/2006
SBK: Biaggi: “Vincere all’esordio
in Qatar sarebbe chiedere la luna”
Capodanno a Malibù. Non suona male ed è esattamente
ciò che ha deciso di fare, quest’anno, Max Biaggi, che ha
preso l’aereo per gli Stati Uniti per un breve periodo di vacanza
in attesa dei test Superbike in Australia.
Il
mondiale delle derivate di serie, infatti, parte prima di quello della
MotoGP e questo periodo è l’unico e l’ultimo nel quale
il Corsaro può ritagliarsi una decina di giorni prima di rituffarsi
nel lavoro…cioè nell’attacco al mondiale della SBK,
saldamente nelle mani di Troy Bayliss e della sua Ducati.
Prima di partire il pilota romano è stato beccato sulla scaletta
dell’aereo dal Corriere dello Sport che in una intervista a tutto
tondo lo ha fatto parlare del presente e del futuro prossimo. Un futuro
che prevede anche un confronto diretto, nel 2007, fra il mondiale Superbike
e quello della MotoGP che, immaginiamo, dividerà ancor più
i tifosi di Biaggi e Rossi di quanto abbia fatto fino ad ora. Tanto che
la chiacchierata del quotidiano sportivo romano parte proprio da una indiscrezione:
è vero che la Suzuki ha offerto a Max una wildcard per correre
con la GSV-R 800 il GP del Mugello?
La risposta di Max Biaggi non è scontata…leggete qui di
seguito cosa scrive il Corriere dello sport.
Dopo i test estremamente positivi della Suzuki GSV-R 800, con
Hopkins e Vermeulen, già se ne parla, Max: si dice che ti abbiano
offerto una wildcard per il Mugello.
“Davvero? Non ne so niente. Comunque non credo che accetterei. Il
mio presente - ed il mio futuro - è nella Superbike, ora”.
La partenza è stata tempestosa. Ti è stato impedito
di correre una gara di Supermotard, la tua grande passione e di fare la
maratona di New York.
“Fra le due rinunce mi è pesata più la prima, ma anche
non poter gareggiare sui classici 42 Km e 195 metri. Mi ero preparato,
e bene, per mesi. Se mai avrò tempo, proverò a farla, la
maratona di New York”.
Duro smaltire l’adrenalina per dodici mesi...
“Non avrei resistito un giorno di più. Io le gare ce le ho
dentro, non riesco a rinunciarvi. Per questo sono contento di essere in
Superbike: se Bayliss ha vinto l’ultimo mondiale a 38 anni significa
che ho ancora una bella carriera, davanti”.
Capodanno a Malibù non è una novità, per
te.
“Già. E per la fine dell’anno mi raggiungeranno le
mie due metà: Eleonora (Pedron n.d.r.) e la Suzuki Supermotard
che utilizzerò negli SWtates per allenarmi”.
Cercando di non pensare troppo alla prestazione di Bayliss nei
test in Qatar.
“A Valencia ho fatto io il giro più veloce. A Losail Troy
è stato bravissimo, ma noi non siamo ancora al cento per cento
con la nuova Suzuki. Prima di fare il punto, però, bisognerà
aspettare i prossimi test, dal 13 al 15 a Phillip Island, in Australia.
Peraltro lì io e Yukio Kagayama, il mio compagno di squadra, avremo
entrambi due moto a disposizione. Lavoreremo meglio. E poi ci saranno
altre prove, nuovamente in Qatar, dal 13 al 14”.
Come ti trovi in Superbike?
“L’ambiente è molto più amichevole e rilassato,
nel paddock. E per quanto riguarda la squadra mi trovo molto meglio che
alla Honda. Conosco Giacomo Guidotti da anni, ed il solo fatto di parlare
italiano permette di creare un’altra atmosfera. Poi c’è
Francesco Battà a dirigere le operazioni...insomma, l’inizio
è stato buono”.
In Qatar, al primo GP di fine gennaio, avrai addosso una pressione
pazzesca. Tutti vogliono vederti vincere.
“La pressione è una cosa positiva, non mi tirerò
indietro. Quanto a vincere io mi aspetto di fare una bella figura. Riuscirci
all’esordio, come feci nel 1998 a Suzuka in 500, sarebbe un po’
chiedere la luna”.
Contro chi ti batti, Bayliss a parte?
“Vedo bene Troy Corser e Toseland. Mi dispiace che non ci sia anche
il mio amico Alex Barros, ma se ha deciso di tornare in MotoGP avrà
avuto le sue buone ragioni. Comunque in SBK i primi cinque se la battono
veramente alla pari”.
Si dice che tu abbia spuntato il più alto ingaggio mai
percepito in Superbike: tre milioni di euro.
“Se servirà a far alzare gli stipendi dei miei colleghi ed
a portare nuovi sponsor alla serie, sono contento”.
Quest’anno ti scontrerai con la casa più amata
dagli italiani. La Ducati.
“Sono i campioni uscenti: nel 2006 non hanno vinto, ma stravinto.
Non so se l’impegno contemporaneo in SBK e MotoGP li aiuti o meno,
comunque la loro moto è un missile. E poi Bayliss la guida da Dio.
Queste derivate di serie sono mezzi più ficisi delle MotoGP, per
via del peso e dell’erogazione, e lui ha portato questo tipo di
guida alla massima espressione”.
Ci aspettiamo belle gare. In Superbike ed in MotoGP.
“Per Hayden non sarà facile confermarsi, ma per Rossi sarà
sempre più difficile”.
Tu che chi farai il tifo?
“Per i piloti italiani, come sempre”.
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